Destinazioni - Comune

Rignano Garganico

Luogo: Rignano Garganico (Foggia)
Rignano Garganico (fino al 1862 chiamata Rignano) è un comune italiano di 2.177 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Geografia fisica Entrato a far parte nel 2004 del Parco Nazionale del Gargano, è in assoluto il più piccolo comune del promontorio. Sorge sulla cima di una collina, dalle cui alture si gode un'ampia veduta del Tavoliere delle Puglie: per questo il comune è soprannominato il "Balcone delle Puglie". Nelle giornate più terse il panorama spazia da Bari al Vulture, fino alle cime del Sub-Appennino Dauno con lo sfondo della Maiella innevata. Fa parte della Comunità Montana del Gargano. Clima Il clima, a causa dell'altura (590m) e della posizione interna, risente meno dell'influsso marino rispetto ad altri paesi del Gargano. Esso è di tipo mediterraneo-continentalizzato con inverni a volte rigidi, in cui non mancano le nevicate, ed estati asciutte e più fresche rispetto al sottostante Tavoliere. Le precipitazioni sono tra le più basse del promontorio - poiché il paese rientra nella fascia più arida, quella pedegarganica di sud-ovest - e si aggirano attorno ai 600 mm annui. Una caratteristica del clima locale è il vento, che soffia per parecchi giorni all'anno: se d'inverno accentua la sensazione di freddo, d'estate è sicuramente gradevole ed attenua la calura soffocante tipica pugliese. Storia Le prime notizie documentate del paese risalgono al 1029, tuttavia è datata 1158 la sua annessione all'Abbazia di Montesacro, evento che di fatto sancisce l'esistenza di Rignano Garganico. La cittadina ha tuttavia origini ben più antiche, che risalgono fino alla preistoria, come testimoniano i reperti rinvenuti negli insediamenti archeologici che sorgono nei suoi dintorni (Grotta Paglicci, Grotta Spagnoli e i dolmen di Lamasecca e della Piana della Madonna di Cristo). Nella vicina Grotta Paglicci sono state ritrovate alcune pitture parietali che hanno consentito agli studiosi di risalire all'esatta collocazione storica dei reperti, e cioè al Paleolitico superiore. Numerosi i ritrovamenti, nella stessa grotta, risalenti al Paleolitico Medio ed Inferiore. Nelle vicinanze di Paglicci è stato anche rinvenuto un dolmen, un esemplare di struttura megalitica, la prima, di tale genere, che sia mai apparsa in Capitanata. Il toponimo deriva da un nome personale latino: Herennius, che indicava una persona beneficiaria di un predio, si trattava spesso di veterani che lo ricevevano dall'imperatore, per cui il luogo veniva chiamato Herinnianu(m). Questo tipo di toponimi, che terminano in -ano, è molto diffuso in tutta la zona in cui si parlano le lingue romanze, presso Foggia si ha anche: Bassano e Carmignano, in prov. di Bari: Polignano etc... L'origine del toponimo ci da un'idea anche di come possa essere sorto il primitivo villaggio: su di una fattoria romana (Nando Romano). Monumenti e luoghi di interesse Grotta Paglicci: sito di rilevanza archeologica nazionale; Dolina Cento Pozzi: splendida dolina carsica con diversi "pozzi" e animali domestici vaganti, immersa nel Parco Nazionale del Gargano da cui si dipartono diversi sentieri che rendono possibili magnifici itinerari nell'area di Bosco Jancuglia; Dolmen: suggestive nonché antiche costruzioni in pietra nell'area Lama Secca - Madonna di Cristo; Il centro storico abbarbicato su un cucuzzolo con i suoi vicoli e vicoletti; Il Palazzo Baronale col suo giardino sorto sulle basi di un castello di epoca medievale, di cui (più importante) resta una torre (delle ipotetiche 5) e piccole tracce delle vecchie mura di cinta; Il Belvedere che circonda la gran parte del centro storico e da cui si scorge un magnifico panorama; La Croce anch'esso luogo per ammirare il fantastico panorama che si estende sotto la montagna di Rignano col Tavoliere delle Puglie con tutti i suoi variopinti colori, al Golfo di Manfredonia fino alla Terra di Bari, al Monte Vulture e l'appennino Dauno fino a scorgere, col bel tempo, le vette della Maiella in Abruzzo. Quest'area panoramica è posta a breve distanza dal centro abitato ed ospita la pista per il decollo di deltaplani e parapendii; è stata ripulita e sistemata dopo diversi anni di degrado tanto da permettere una ripresa delle manifestazioni di volo libero. Le esibizioni richiamano centinaia di appassionati e curiosi che apprezzano la spettacolarità del volo silenzioso e armonioso delle vele. La particolare posizione alta e panoramica del sito di decollo, insieme al gioco di correnti creato dai venti che vi spirano quasi tutto l'anno, creano le condizioni favorevoli per il volo libero, tanto che Rignano Garganico risulta tra le mete preferite per chi pratica questa disciplina sportiva. La Chiesa Madre "Maria Santissima Assunta" nel centro storico, di origine paleocristiana e con dipinti di Natale Penati; La Madre di Cristo: santuario del primo medioevo (ma forse di periodo precedente), situato a 6 km da Rignano sulle collinette prima di giungere al paese. Immerso negli ulivi, è frequentato dalla gente del posto ma anche da turisti, per lo più il martedì dopo Pasqua, quando si venera la Madonna con Bambino con una bella festa e ci si ferma nei dintorni della chiesetta per picnic e scampagnate, etc La Caserma vecchia antico e severo edificio posto a cerniera fra il centro storico e la schiera di costruzioni che si snodano lungo il Belvedere. Destinato a caserma dei Reali Carabinieri dal 1904 (dismessa negli anni sessanta del secolo scorso) fa da vedetta allo sconfinato panorama che dona a Rignano l'appellativo di "balcone delle Puglie". Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 181 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Romania 88 3,97% Albania 40 1,81% Cultura Rignano Garganico ha una sua cultura prettamente legata al promontorio garganico: l'isolamento del paese al quale si accede per via diretta (e non di passaggio) ha creato una cultura radicata nel passato con forti tradizioni che mantengono vivo il passato. La cultura è relegata all'ambito scolastico e non vi sono centri culturali attivi che possano offrire spunti e dimensioni ad ampio respiro. La mancanza di una vera e propria biblioteca-prestito libri, l'assenza di Circoli Culturali attivi tutto l'anno, la totale assenza di strutture per la formazione dei più giovani la dicono lunga sulla crescita potenziale del livello culturale. Il rignanese ha sempre centrato le sue energie sulla campagna e la pastorizia, sulla ricerca di un lavoro stabile altrove, sulla possibilità di emergere al di fuori dei confini cittadini più che su uno sviluppo culturale. Notevoli, in questo senso, sono le difficoltà di emergere culturalmente rimanendo a vivere nel proprio paese. Diversi insegnanti di scuole medie e/o superiori che prestano (o hanno già prestato) il proprio servizio educativo al di fuori dalle mura cittadine hanno saputo opporsi al trasferimento in loco e tutti i giorni, da pendolari, tornando a Rignano G.co portano fermenti culturali che però non hanno trovato spazi adatti per lievitare nelle coscienze giovanili. Il livello culturale giovanile si forma soprattutto negli ambienti universitari e nella quasi totalità dei casi non vi è alcun ritorno "culturale" in Rignano G.co che resta il paese di origine e di appoggio per le vacanze, ma non il luogo dove esprimere al massimo le proprie acquisizioni culturali, fatte salve alcune iniziative estive che però non hanno alcuna ricaduta nel quotidiano vivere di tutto l'anno. La cultura musicale risente dell'ambiente garganico anche se nello specifico proprio rignanese non ha in repertorio nulla di proprio e di radicato ma semplicemente trasformazioni della musica popolare presente in altre aree garganiche. Detto in parole povere, canzoni prettamente rignanesi non esistono se non nelle forme mutate da altre tradizioni garganiche circostanti più forti e decise (S. Marco in Lamis, San Giovanni, Carpino ecc.). Un grande grazie va soprattutto al musicologo contemporaneo e tuttora molto attivo e conosciuto nel mondo, il maestro Salvatore Villani che, rignanese ed amante delle tradizioni musicali garganiche e non solo, a fatica, è riuscito a ri-valorizzare patrimoni perduti di musica rignanese, soprattutto legate al barone Corigliano e non solo. Una forte tradizione è legata al lutto (colore nero portato a vita dalle vedove o dalle mamme che perdono i figli). La cultura religiosa è fatta soprattutto di processioni ed apparati esterni: Festa Patronale di San Rocco e dell'Assunta, Corpus Domini, Venerdì santo e Festa della Madonna del Carmine. La presenza delle chiese in Rignano Garganico è una grande attestazione del senso religioso del popolo garganico ma ha perso notevoli punti quando, in un passato non remoto, l'antica chiesetta del Purgatorio fu sconsacrata: è diventata una sala riunioni del Parco del Gargano. L'emigrazione e l'assenza prolungata dai luoghi natii di molti emigranti ha portato anche alla dimenticanza di tali luoghi fondamentali per la tradizione religiosa. La Chiesa Madre, restaurata negli ultimi anni, è l'unico testimone dei tempi passati: le altre chiese sono state ritoccate notevolmente (Chiesa del Carmine) o sono di nuova costruzione, come la Chiesa di San Rocco, edificata agli inizi del Novecento. Musei Museo Grotta Paglicci con alcuni dei 45.000 reperti ritrovati nella grotta abitata dall'uomo preistorico tra 200.000 e 10.000 anni fa (Paleolitico). Nella mostra-museo sono presenti calchi, tra cui quello della sepoltura della donna di Paglicci. Unitamente al museo è stato realizzato un moderno centro accoglienza dove, grazie all'ausilio di supporti multimediali, è possibile scoprire altre informazioni riguardanti la grotta e le sue scoperte, nonché partecipare ad interessanti laboratori didattici. Persone legate a Rignano Garganico Antonio Maria Fania, frate francescano dei minori (osservanti) e vescovo di Potenza nel secolo XIX, che collaborò alla definizione del dogma dell'Immacolata Concezione Il ministro provinciale dei Frati Minori della provincia di Puglia e Molise è padre Pietro Carfagna, nato anch'egli a Rignano Garganico. Da ricordare, inoltre, due frati minori che hanno vissuto e lavorato in Terra Santa ove sono sepolti: padre Antonio Battista e padre Michelino Ponziano. Numerosi gli altri religiosi nativi di Rignano Garganico, che hanno incrementato il numero delle vocazioni nei Frati Minori, nei Salesiani di don Bosco, nei Passionisti. Merita un cenno particolare in questa sezione il salesiano don Angelo Gentile di cui nel 2011 ricorre il centenario della nascita. Nella sua vita sacerdotale ha collaborato per la congregazione salesiana nella formazione di centinaia di sacerdoti. Eventi e Festività Rignanesi 16 luglio, festa della Madonna del Carmine 15 e 16 agosto, festa patronale in onore di Maria Ss.ma Assunta (titolare della parrocchia ed omonima Chiesa Madre) e di San Rocco (titolare dell'omonima chiesa all'ingresso del paese). Prima settimana di agosto: sagre dei vari prodotti tipici della zona, da segnalare la sagra della carne di capra cucinata secondo le usanze del luogo che attira ogni anno turisti da tutta la Capitanata; Seconda settimana di agosto: Estate Rignanese, con eventi culturali organizzati dall'Amministrazione Comunale e dalla Pro-Loco. Il 13 agosto il Circolo Culturale "Giulio Ricci" organizza la notte bianca ed il premio "Rignanesi nel Mondo", che valorizza i rignanesi che si sono distinti al di fuori di Rignano Garganico Primo martedì dopo Pasqua: Festa della Madre di Cristo, nell'antica cappella (X sec.) sito nella località omonima a 8 km da Rignano: S. Messa, fuochi d'artificio e pic nic familiari all'aperto tra olivi e prati fioriti; Festa dei Piccoli Comuni, di solito la prima domenica di maggio Presepe vivente in quattro date definite di anno in anno (tra fine dicembre ed inizi gennaio. Tale presepe, giunto nel 2010 alla sua tredicesima edizione è ormai divenuto uno dei più caratteristici dell'intero meridione. Lo stesso "Parco nazionale del Gargano" ha edito sul presepe un film promozionale mediante il quale il presepe vivente viene promosso nell'intera Europa. Economia Il contributo maggiore all'economia locale è ancora fornito dall'agricoltura, nella pianura del Tavoliere. Nel secolo XX la "piaga" necessaria dell'emigrazione ha caratterizzato lo spopolamento delle stesse campagne nella pianura sottostante il paese. Tali pianure, pur se ristrutturate e distribuite equamente ai piccoli agricoltori nella Riforma Fondiaria del primo dopoguerra, sono state abbandonate nel 90% dei casi per la scelta delle grandi città ove trovare un lavoro fisso e sicuro: Australia e Francia(anni '50), Torino e Milano (anni '60-70), Germania e Belgio (anni '70) unitamente a Bologna soprattutto con le generazioni di studenti dalla fine degli anni '70 a tutt'oggi. Negli ultimi anni si sta assistendo al ripopolamento delle campagne, ad opera dei nuovi immigrati che hanno inteso risiedere nelle stesse e con le rispettive famiglie: di fatto questi immigrati operano tutti nel settore agricolo, nei lavori stagionali legati al ciclo delle produzioni agricole e/o nelle piccole aziende di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. L'emigrazione dei rignanesi dagli anni '50 agli anni '80 ha creato falle notevoli soprattutto nell'economia cittadina che è andata disfacendosi. Poche le officine di artigianato legate per lo più al settore edilizio e affini; scarsissimo il commercio: i negozi sono legati soprattutto ai bisogni alimentari (generi alimentari, frutta e verdura) e allo svago (bar, piccola ristorazione-pizzeria). Sono altresì presenti un emporio di articoli vari (casalinghi e varie), un negozio di abbigliamento, due tabaccai di cui uno con edicola, una cartoleria, un negozio di materiale informatico. Inoltre è presente anche un esercizio di produzione pasta fresca e alimenti vari con annesso punto di distribuzione. La ristorazione locale può contare su prodotti genuini legati alla pastorizia (da gustare l'eccezionale caciocavallo vaccino "podolico" o la carne secca detta "musciska") ed è sviluppata soprattutto nella sottostante campagna: sono presenti alcune aziende a conduzione familiare ove gustare i buoni prodotti di Rignano Garganico. Numerosi sono gli emigrati di ritorno per le vacanze estive. Nel periodo augustano Rignano Garganico vede il tutto esaurito per la quindicina di giorni di intense attività legate alle feste. Ultimamente si stanno diffondendo iniziative dedite ad un miglior utilizzo del potenziale turistico della cittadina e in particolare del suo piccolo centro storico. Inoltre si sta cercando di valorizzare le visite per la Grotta Paglicci grazie dall'interessamento del Parco Nazionale del Gargano. Si spera, tra l'altro, che anche Rignano Garganico possa esprimere il suo "albergo diffuso", vista la presenza numerosa di case "vuote" a causa del decesso degli ultimi residenti e soprattutto dello spopolamento continuo e della denatalità. Amministrazione Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2013. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Angelo Del Vecchio, Presepe Vivente di Rignano Garganico. Voci correlate Comunità Montana del Gargano Parco Nazionale del Gargano Grotta Paglicci Battaglia di Rignano Stazione di Rignano Garganico
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