I benefici della Dieta Mediterranea, Patrimonio Unesco
Nell’era in cui le parole “bio”, “green” e “ecosostenibile” riverberano nelle nostre vite, l’indiscussa regina per eccellenza che racchiude tutti questi aggettivi, senza trucchi e senza inganni, è la Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale dell’Umanità!
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Entrata a far parte dell’Unesco nel 2010, questa antichissima dieta abbraccia le terre bagnate dal Mediterraneo. È stata proprio l’Italia a farsi portavoce per richiedere l’ammissione nella preziosa lista UNESCO coinvolgendo Spagna, Grecia e Marocco.
Un patrimonio intangibile di tradizioni tramandate nei secoli che si rivelano uniche al mondo per ricchezza e valore, non solo in termini di cultura e di salute ma di impatto ambientale. Inoltre è una anche una dieta sana dimagrante! L’importante è seguire un menù settimanale equilibrato: i benefici della Dieta Mediterranea si noteranno non sulla vostra linea.
Conosciuta anche come Dieta della Salute, per saperne di più su questo argomento ViaggiArt ha ascoltato il parere della biologa Ornella Muto, vice presidente dell’Associazione Italiana Biologi:
«La dieta Mediterranea è uno dei modelli alimentari più sostenibili per l’ambiente e la salute, come confermano numerose evidenze scientifiche. Prevede l’assunzione di una grande quantità di cerali e derivati, e di frutta e verdura di stagione. Il segreto è un giusto bilanciamento tra gli alimenti affinché ci sia una variazione tra alimenti ricchi di fibre, sostanze antiossidanti, vitamine e grassi insaturi».
Origini della Dieta Mediterranea
Siamo nella prima metà del ‘900 quando lo studioso ligure Lorenzo Pirrodi gettò quelli che furono i primi semi della Dieta Meditteranea. Pirrodi iniziò a studiare la connessione fra abitudini alimentari e malattie del ricambio programmando una dieta sana ed equilibrata settimanale basata sui vegetali, limitando il consumo di grassi saturi.
Fu poi nel Cilento, precisamente a Pioppi, nel comune di Pollica, che il biologo statunitense Ancel Keys si ritirò per studiare le abitudini alimentari delle popolazioni del sud Italia codificandola appunto come dieta mediterranea. Per la cronaca: lo studioso statunitense visse cent’anni!
«Diversi studi scientifici dimostrano come la Dieta Mediterranea rappresenti la migliore soluzione per proteggere la salute dai tumori, dalle malattie cardiovascolari e neurodegenerative – afferma la Muto -. La Dieta Mediterranea è un efficace punto di riferimento per praticare un’alimentazione corretta che sia preventiva e protettiva, ma anche fortemente connessa alla nostra cultura».
I piatti della Dieta Mediterranea patrimonio UNESCO sono infiniti e le sue radici affondano in alcuni primordiali prodotti: l’olio d’oliva, i cereali, la frutta e la verdura e anche nel vino.
Alimenti tipici della Dieta Mediterranea
L’olio d’oliva
Maestosi e primordiali, gli ulivi sono presenti nel Mediterraneo già dalla comparsa dell’uomo sulla terra, acquistando nel tempo non solo un importante valore nutritivo ma culturale, basti pensare alle Sacre Scritture che l’inneggiano a simbolo di pace o all’antica Grecia, dove l’ulivo veniva decantato come emblema di vittoria.
Furono proprio i greci a renderne popolare la coltivazione, mentre i romani perfezionarono le tecniche di spremitura dell’oliva da cui nasce un bene preziosissimo sia a livello nutrizionale che estetico: l’olio d’oliva.
I cereali
Tra tutti i cereali il frumento è quello più antico, fu intatti tra i primi esperimenti di coltura per le tribù mediorientali e ancora oggi è uno dei cereali più usati: basta pensare al pane e alla pasta che accompagnano quotidianamente i pranzi e le cene di milioni di italiani, tra i prodotti della Dieta Mediterranea.
Frutta e Verdura
Per una dieta sana ed equilibrata settimanale, frutta e verdura si possono consumare in larghe quantità. Un ruolo importante nella Dieta Mediterranea lo ricoprono il pomodoro e la patata, entrambe coltivate in Sud America circa 5000 anni fa e introdotte in Europa con grande successo.
Per la frutta, limone e arancio rimangono due grandi must: il primo proviene originariamente dall’India e venne diffuso intorno al 1200 in tutto il bacino del mediterraneo dagli Arabi, mentre in secondo proviene da Cina e Indocina.
Anche le mandorle e le noci hanno origine antiche e venivano consumate da egiziani, greci e romani. Promoter della mandorla in Europa - frutto eccellente per le sue proprietà curative e nutrizionali - fu Carlo Magno.
Il vino
Bevanda che accompagna rituali antichi e moderni, ammirata persino da Ippocrate, veniva indicato anche come unguento per curare le ferite. L’alto consumo è un grosso rischio oltre che ad essere nocivo, ma consumarne un bicchiere di vino rosso al giorno, se si è in salute, porta beneficio sia al cuore che al cervello!
«Purtroppo, però, nel nostro Paese la Dieta Mediterranea UNESCO è a rischio di estinzione a causa di un’ampia diffusione dell’economia occidentale, della cultura urbana e tecnologica - conclude la vice presidente -. In molti, infatti, sono convinti di rispettare i canoni di questo tipo di alimentazione. È per questo che si rende necessario un grosso lavoro di sensibilizzazione e divulgazione per valorizzare una tale ricchezza del nostro territorio».
Diverse le iniziative ideate al fine di promuovere questo grande patrimonio, come il Festival della Dieta Mediterranea ideato dal Museo Vivente della Dieta Mediterranea e quello di Aiello Calabro, in provincia di Cosenza, promosso dallo stesso comune insieme all’Associazione Biologi Nutrizionisti Calabresi.
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