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Pomodoro di Pachino IGP: prodotto siciliano d'eccellenza

Scritto da Redazione , 15/11/18

Il pomodoro di Pachino IGP è un prodotto siciliano d’eccellenza. Il re della dieta mediterranea in Sicilia viene coltivato nell’estrema punta meridionale, ad oriente dell’isola.

 

Rosso vivace, polposo, consistente, ottimo compagno delle nostre tavole, il pomodoro Pachino è l’oro rosso di Sicilia. Il paese che ha dato il nome al suo pomodoro è Pachino, un lembo di terra eternamente baciata dal sole, salmastra, che unita alla qualità dell’acqua fanno del suo pomodoro un vero e proprio frontman dei piatti mediterranei. 

Chi dei vostri amici, parenti o conoscenti è mai stato in Italia senza concedersi un piatto di spaghetti al pomodoro fresco? Ma soprattutto, ha senso per voi l’estate senza l’insalata di pomodoro sulla tavola? Andiamo a scoprire un must eccellente: il pomodoro di Pachino IGP, tra i prodotti tipici italiani migliori. 

 

«Il pomodoro, / astro della terra, / stella / ricorrente / e feconda, / ci mostra / le sue circonvoluzioni, / i suoi canali, / l'insigne pienezza / e l'abbondanza / senza ossa, / senza corazza,/ senza squame né spine, / ci offre / il dono / del suo colore focoso / e la totalità della sua freschezza».  Pablo Neruda, Ode al pomodoro

 

pachino pomodoro

 

Storia dei pomodori di Pachino 

Principale protagonista dell’enogastronomia italiana, questo pomodoro è attraente, saporito, dolce, profumato, consistente e resistente. Tutte qualità che il pomodoro di Pachino eredita dal suo territorio e che gli hanno permesso di guadagnarsi il prestigioso marchio IGP. Oggi il pachino è assistito da un consorzio di tutela che segue un preciso e rigoroso disciplinare per garantirne la sua autenticità. 

Eppure le origini di questo famoso pomodoro sono israeliane e risalgono al 1989. Fu in quell’anno che l’azienda sementiera israeliana Hazera portò due nuove varietà di pomodoro: il ciliegino Naomi e la varietà Rita a grappolo. La punta sud-orientale della Sicilia offrì la sua terra unica e generosa, il suo clima caldo e la continua esposizione alla luce del sole per la coltivazione di questo pomodoro, il più comune a forma di ciliegia. Antiossidante naturale, il pachino è un prodotto ricco di proprietà benefiche. 

 

Le tipologie del Pomodoro Pachino IGP

Non lasciamoci ingannare dal ciliegino! Pur essendo la tipologia conosciuta, il ciliegino non è l’unico pomodoro a marchio IGP del comune di Pachino, anche se questo viene associato comunemente ai pomodori pachini. Oltre al classico pomodoro ciliegino pachino, esistono altre tre tipologie dell’oro rosso siciliano

Il grappolo di Pachino IGP ha un colore rosso vivo, sempre rotondo ma leggermente più grande del ciliegino. Il costoluto invece è una tipologia di pomodoro che va dalle tonalità del verde a quelle del rosso, riconoscibile anche per le sue accentuate prominenze, pronto per essere tagliato a spicchi; infine il tondo liscio, di colore verde scuro, che ha un gusto marcato e una polpa croccante. La coltivazione del pomodoro siciliano si estende dalla provincia di Siracusa a quella Ragusa.

 

Cosa vedere e cosa fare a Pachino 

Se credete che i famigerati pomodorini pachino siano l’unica cosa per cui vale la pena visitare il comune in provincia di Siracusa, vi sbagliate di grosso. Anche la cucina siciliana è un buon motivo per programmare una vacanza in questo posto, ma non è l’unico. 

Meta turistica molto ambita in estate per via dell’incantevole borgo marinaro di Marzamemi, con le sue acque cristalline e un clima tropicale, Pachino è anche ambita destinazione per gli sportivi. Affacciata verso Tunisi, dove confluiscono il mar Ionio e il mediterraneo, da Pachino fino a Portopalo di Capo Passero (qui troviamo l’Isola delle Correnti) si può praticare windsurf tutto l’anno

 

marzamemi pachino pomodoro
Marzamemi - Marina di Pachino (CC BY-SA 2.0)

 

Anche gli appassionati di storia a Pachino troveranno pane per i loro denti. L’estremo Sud dell’incantevole Val di Noto pare fosse abito fin dalla preistoria: il Promontorium Pachyini, come dimostrano i reperti archeologici, fu abitato già dal neolitico, dal 750 a.C. da Greci e Fenici, venne poi colonizzato dai Romani intorno al V secolo d.C. e infine dagli Arabi. 

A testimoniare la sua antica storia la Necropoli e le diverse grotte, tra cui spicca la Grotta Calafarina, oppure la Torre Xibini che pare sia stata ricostruita sulle rovine di un’antica torre d’avvistamento araba. Anche la pescosa zona della marina di Pachino, Marzamemi, merita una visita non solo per il mare, ma per far visita alle saline, all’antica tonnara e alle chiese dedicate al Santo Patrono, Francesco di Paola. 

 

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