Weekend all’Asinara, l'Isola del Diavolo, lungo il Sentiero della Memoria
Da Cala d'Oliva a Fornelli, l’Asinara, anche nota come “Isola del Diavolo”, è attraversata da numerosi sentieri, incluso il Sentiero della Memoria. ViaggiArt li ha percorsi per voi, in un weekend alla scoperta dell’isola più misteriosa della Sardegna.
Tra i misteri del Parco Nazionale dell’Asinara
Il Parco Nazionale dell’Asinara, l’Isola del Diavolo, fa parte del Comune di Porto Torres, e rappresenta un piccolo angolo di paradiso incontaminato, dal fascino ancora selvaggio, capace di regalare agli amanti del trekking e della natura scorci meravigliosi e incontri che non si dimenticano.
Partendo da Cala d’Oliva, piccolo villaggio costiero, fatto di case bianche e angoli caratteristici, come la piazzetta centrale col belvedere e la chiesa, è possibile raggiungere il Centro di Educazione Ambientale del Parco, che negli anni ‘80 ospitò per un mese Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in ritiro all’Asinara nel corso delle loro inchieste.
Proseguendo lungo il Golfo dell’Asinara, area marina protetta, ci si imbatte in alcune tra le specie più rare di flora e fauna presenti sulla nostra Penisola (ben 700 specie botaniche e 80 faunistiche), prima tra tutte l’Asino Bianco, re incontrastato dell’isola, alla quale ha prestato il nome.
Per scoprire la vera storia dell’Isola del Diavolo, però, bisogna percorrere il Sentiero della Memoria: è lungo questa via che si incontrano le strutture della vita di un tempo, legate alla presenza del Sanatorio (la villa del direttore sanitario, l’ex spaccioo, la scuola, gli alloggi, l’ufficio postale, ecc.) e al piccolo cimitero di Campo Faro, che ospita le spoglie dei soldati caduti all’Asinara nel 1916.
Consigliabile è anche il giro dell’isola in jeep: raggiungendo Campu Perdu gli appassionati di archeologia potranno ammirare un esempio di Domus de Janas, le tipiche grotte prenuragiche sarde; oppure visitare il Castellaccio, la struttura medievale che sovrasta lo Stretto di Fornelli, dove si può visitare il carcere.
Infine, tra le zone più selvagge e impervie dell’isola, si consiglia di raggiungere il Faro di Punta Scorno, nelle cui vicinanze è possibile sostare sulla più bella spiaggia dell’isola, Cala d’Arena.
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