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Castellino del Biferno

Luogo: Castellino del Biferno (Campobasso)
Castellino del Biferno (Chésctiéllë dë Linë in dialetto castellinese) è un comune italiano di 575 abitanti situato in Molise, nella provincia di Campobasso. L’abitato, che sovrasta la vallata del fiume Biferno, sorge su un costone di arenaria ed è situato a 450 metri sul livello del mare. Il comune comprende anche la frazione di Castellino Nuovo dove vivono 74 abitanti. Quest’ultima si trova a 774 metri di altitudine sul livello del mare. Geografia fisica Il territorio di Castellino del Biferno si estende su un’area collinare di 15 km². Il centro storico (in dialetto "Chécchiéforë" che significa "caccia fuori lo straniero malintenzionato") si trova su un breve pianoro che termina su un dirupo, la “Rupe delle Cucciole”. Il comune si sviluppa in 4 vie principali: via Roma, situata nella parte bassa del paese, via Guglielmo Marconi, che raccorda la parte bassa con la parte alta del paese, via delle Grazie, che si sviluppa sopra l’omonimo colle, situato nella parte alta del paese, ed infine via Chiesa, la più antica, dalla quale si è sviluppato il resto dell’abitato. In questa via si trova la chiesa madre di San Pietro in Vincoli. Nella parte alta del paese troviamo una cappella risalente al 1300 dedicata alla Madonna delle Grazie. Il comune di Castellino del Biferno comprende la frazione di Castellino Nuovo costruita nel Ventennio fascista, con lo scopo di preservare la popolazione dai numerosi eventi sismici e franosi. Da sempre il territorio di Castellino del Biferno è interessato da Dissesto idrogeologico. Il comune infatti è soprannominato “il paese che si muove” a causa dei tanti smottamenti dislocati in tutto il territorio comunale. Le caratteristiche intrinseche del sottosuolo castellinese, la particolare morfologia del territorio e la presenza di molta acqua sia superficiale che non, infatti, causano un lento ma continuo disgregamento del suolo. Clima Il clima del paese è prevalentemente un clima continentale ed è quindi caratterizzato da inverni freddi con precipitazioni nevose, ed estati calde ma poco afose. La stagione più piovosa è quella autunnale. Storia Castellino del Biferno nacque intorno all'anno mille, su un costone di arenaria che sovrastava l'intera vallata del fiume Biferno. La posizione strategica fu preferita alla precedente piana fluviale sottostante, poiché da lì, i nuclei familiari della zona, erano al riparo dai continui saccheggi di arabi e saraceni. Grazie a questa scelta infatti, la popolazione, allora ancora pagana e convertita al cristianesimo solo trecento anni dopo, riuscì a difendersi dagli invasori musulmani. Il sistema difensivo architettato dai castellinesi era costituito da due livelli distinti: il primo “a distanza”, attuato con archi, frecce e fionde, e il secondo “ravvicinato” che veniva applicato quando il primo livello veniva superato dagli invasori. Questo livello di difesa prevedeva la preparazione di olio e vino bollente, che veniva lanciato sugli invasori dalle finestre delle abitazioni, nelle “rué” (viuzze strette caratteristiche) del paese. Il comune è stato governato da vari feudatari e tra i più importanti troviamo Andrea D'Isernia, i D'evoli, i De Capua e i Caracciolo. Le prime fonti storiche risalgono all'età normanna e facevano appartenere il paese al ducato di Montagano, il cui duca era Ugo di Castropignano. Nel periodo svevo apparteneva alla Contea del Molise e successivamente, durante la dominazione angioina, il paese era governato da Enrico de Cusenza. Nel periodo seguente il territorio fu ceduto numerose volte ad altri feudatari, nel 1295 ad Andrea d'Isernia, nel 1495, periodo in cui apparteneva al duca di Termoli Andrea di Capua, fu nuovamente ceduto alla famiglia Somma. Sembra che gli ultimi feudatari, che mantennero il paese fino all'estinzione del feudalesimo, furono i Di Sangro. Le varie famiglie feudali, i cui membri avevano il titolo di "Duca di Castellino" o di “Conte” furono: Enrico De Cusenza (1269-1295); Andrea I e Andrea II d'Isernia (1295-1330); Filippo Luparia (1330-1440 ); Antonio D'Evoli ed Andra, che ne fu privato (1440 - 1465); Gambatesa (1488-1495) con Angelo (Conte di Campobasso) e Cola ; Andrea di Capua, Duca di Termoli, e Ferrante (1495-1500 ); Antonio, Scipione I, Nicolò e Scipione II di Somma ( 1500 -1575); Beatrice Caracciolo (1575- ); Francesco e Alfonso Piscicelli ( ?-1580); Scipione di Somma (1580-1628); Francesco Pinas (1628-1629); Scipione di Sandro, Duca di Casacalenda (1629-1640); Gianbattista, Andrea I, Andrea II, D'Alessandro e Luigia Francesca consorte di G. Zunica (1640-1745); Orazio Zunica (1745-1770); Scipione di Sangro (1770-1806). Anche il nome di questo piccolo paese, come la sua dominazione, subì vari mutamenti nella storia. Originariamente, nel 1011, era chiamato "Castrum Eudolini" e successivamente "Castellum de Lino".Nel XV e XVI secolo il suo nome era "Castrum Lini" e successivamente, nel 1640, "Castellina". Nel 1670 era invece denominato "Castello di Lino", nel XVIII secolo "Castello del Lino" e successivamente "Castellino". Le varie denominazioni "de Lino", "Lini", "di Lino" e "del Lino" hanno un'origine poco chiara. Secondo alcune fonti questo nome era dovuto ad un feudatario chiamato Lino, proprietario del paese, quindi il nome del paese sarebbe Castello di Lino. Altre fonti invece ritengono che il nome del paese non sia dovuto ad un feudatario, bensì ad una sua caratteristica, quella di produrre il lino. Il paese è sempre appartenuto al Contado di Molise, nel 1799 però fu annesso al Dipartimento del Sangro e successivamente, nel 1807, al Distretto di Campobasso. Infine la riforma del 1811 vide il paese assegnato a Montagano. Il 18 marzo 1861 fu costituito il comune di "Castellino". Con l'annessione al Regno d'Italia nacque l'esigenza di distinguerlo dagli altri paesi omonimi e per questo motivo, nel 1863 con Regio Decreto del 22 gennaio,fu aggiunto al nome la denominazione "del Biferno", diventando così "Castellino del Biferno". Nel 1838 fu istituita nel paese la prima scuola pubblica. La lunga storia del territorio del paese finì nel 1930, data in cui questo assunse le caratteristiche territoriali odierne. In questa data, il governo mussoliniano assegnò al paese 17 ettari di territorio pianeggiante, espropriati dal comune vicino di Petrella Tifernina, su cui nacque l'attuale isola Amministrativa di Castellino Nuovo. In origine era destinato ad accogliere la popolazione castellinese, che avrebbe dovuto preferire questo territorio al paese antico poiché quest'ultimo era continuamente devastato da franamenti, essendo situato su un territorio ad altissimo rischio idrogeologico. Nel 1978, con Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri n°2012 in data 5 luglio, al comune viene ufficialmente assegnato l'attuale stemma del paese. Questo raffigura, su uno sfondo azzurro, una scritta dorata "CIL", dove la C sta per "Castrum" Fortezza, la I sta per "In Petri" e rappresenta la chiave di San Pietro, protettore di Castellino, infine la L sta per "Lini", probabile Duca del paese. La prima notizia storica documentata di Castellino risale al 1011. Un atto di donazione della chiesa di Santa Iusta alla abbazia di Montecassino cita per la prima volta il paese. Nel 2011 quindi i castellinesi hanno potuto festeggiare i primi mille anni di storia. Terremoto del 2002 Castellino del Biferno è stato fortemente colpito dal terremoto del 2002, verificatosi tra il 31 ottobre e il 2 novembre, con epicentro situato in provincia di Campobasso tra i comuni di San Giuliano di Puglia, Colletorto, Bonefro, Castellino del Biferno e Provvidenti. La prima scossa più violenta si è verificata la mattina del 31 ottobre, con magnitudo 6.0 della magnitudo momento, a cui sono seguite numerose scosse di assestamento, tra cui una molto forte il 1º novembre. Il paese subì numerosi danni, gran parte del centro storico fu raso al suolo, il municipio fu danneggiato, la chiesa di San Pietro in Vincoli fu fortemente danneggiata e crollò in parte in seguito alla scossa molto violenta del 1º novembre, furono seriamente danneggiate anche la chiesa della B.V. delle Grazie e la cappella della Madonna Addolorata. Queste ultime sono state recentemente restaurate, mentre la chiesa di San Pietro in vincoli è stata ricostruita e riaperta al pubblico nel marzo 2013. A Castellino Nuovo è stata particolarmente colpita la chiesa del Sacro Cuore, ancora inagibile. Il crollo di numerose abitazioni non permise ai cittadini di rientrare nelle loro case e, per aiutare i numerosi sfollati, furono installate tende e case provvisorie in legno. A Castellino Nuovo fu installato un primo campo di accoglienza ed una mensa provvisoria. Per aiutare i volontari del comune giunsero pompieri, protezione civile, Croce Rossa italiana, scout ed Esercito Italiano. Successivamente furono costruiti il Villaggio Arcobaleno, per dare una sistemazione migliore agli sfollati, e il centro polifunzionale, adibito a Chiesa temporanea. Onorificenze Monumenti e luoghi d'interesse Chiesa madre di San Pietro in Vincoli La chiesa più importante del paese nonché la chiesa madre è quella dedicata a San Pietro in Vincoli, che è situata nella parte vecchia del paese. Si tratta di una chiesa a tre navate ampliata nel 1797. Nel marzo 2013 è stata riaperta al culto grazie agli interventi di restauro post sisma del 2002. All'interno della chiesa è possibile ammirare 13 statue, alcune delle quali realizzate da Di Zinno, il coro in legno di noce risalente al 1700 e la fonte battesimale scolpita in pietra. Cappella della Beata Vergine delle Grazie La chiesa è situata sull'omonimo colle che domina il centro abitato. Le sue origini risalgono al XIV secolo e venne restaurata nel 1714. Nel 1837 si provvide al suo ampliamento. In essa si trovano diverse statue fra cui quella della Vergine delle Grazie e una lastra in pietra recante l’impronta incisa di un mezzo ferro di cavallo (si ritiene appartenga ad un cavaliere). Cappella dell'Addolorata La chiesa si trova nella piazza del paese, piazza Municipio. Sopra la chiesa è collocata la torre civica dove, nel 1911, è stato installato un orologio. Oasi naturalistica Colle di Toro L’area, che si estende per 15 ettari, è stata inaugurata il 9 agosto del 2006, dopo un intervento di recupero. L’Oasi è uno spazio in mezzo al verde nel quale trovano posto una piscina all'aperto, un vivaio, un campo da bocce, un’area pic-nic ed una fontana. Fontane Castellino del Biferno è un paese ricco di acqua sia superficiale sia sotterranea. Per questo nel suo territorio sono presenti molte fontane fra cui la più importante è il “Fontanino”. Monumenti Nella piazza del paese si trova un monumento in bronzo dedicato a San Pio da Pietrelcina, un monumento dedicato ai caduti della prima guerra mondiale, collocato sulla facciata della chiesa dell’Addolorata, ed un monumento dedicato al paracadutista della Folgore Alessandro Di Lisio, caduto in Afghanistan il 14 luglio 2009. Società Evoluzione demografica Nel corso degli anni Castellino, come molti altri comuni, ha risentito del lento ma continuo spopolamento che ha interessato l'entroterra molisano. Questo è avvenuto in particolare nei primi anni del 900 e negli anni successivi alla seconda guerra mondiale: il paese infatti è stato fortemente colpito dalla emigrazione degli abitanti, in cerca di lavoro e fortuna. Abitanti censiti Etnie e minoranze Castellino del Biferno è un paese multietnico, sono diverse infatti le minoranze presenti, tutte perfettamente integrate con i tessuti sociali del posto. Fra tutte spiccano per numero quella marocchina ed egiziana. Dal 2011 nel paese è presente una struttura che ospita minorenni extracomunitari. Lingue e dialetti Il dialetto parlato nel paese è il dialetto “castellinese”. Questo si inserisce nel gruppo dei dialetti italiani meridionali. La lingua ha risentito delle diverse dominazioni a cui l’Italia meridionale è stata soggetta, ed in particolare presenta somiglianze con l’italiano, lo spagnolo e il semitico. Cultura Istruzione Nel comune è presente un edificio scolastico, dedicato a Karol Wojtyla, che comprende una scuola materna, una scuola elementare ed una scuola media. Gruppo folk Eudolino L’ “Eudolino” è il gruppo folk di Castellino del Biferno che si esibisce da più di trent'anni. I figuranti sono vestiti con gli abiti tipici del posto. Le canzoni sono in dialetto e richiamano la tradizione e i detti paesani. I figuranti oltre che a cimentarsi nei balli e canti tipici, mettono in scena frammenti di vita castellinese. L’esibizione termina con il “Pizzicantò”. Il Pizzicantò Il “Pizzicantò” (“U pizzéchéntò” in dialetto) è una tradizione popolare che si svolge ogni anno il 12 di giugno e consiste nella creazione di piramidi umane che sfilano per le vie del paese. La tradizione vuole che a formare le piramidi siano generalmente 13 persone (13 infatti rappresenta la tredicina e la data della festa di Sant’ Antonio di Padova a cui l’evento è collegato). La costruzione tradizionale dei Pizzicantò castellinesi prevede una composizione di tre piani realizzati da 7+4+2 giocatori. Al centro delle piramidi viene posta una pertica alla quale i pizzicantari si aggrappano e che rende più stabile la costruzione. Le piramidi sfilano per le vie del paese, e nel procedere girano su se stesse intorno al palo. Lo scopo, infatti, è anche quello di mostrarsi, di roteare con armonia in una sorta di danza propiziatoria. Non di rado sfilano anche Pizzicantò formati da donne o da bambini, a testimonianza della partecipazione attiva al rito da parte dell'intera comunità. Anche la gastronomia ha un ruolo importante nella festa. Al termine della serata, infatti, si può degustare il piatto tipico del paese: le “ségntéllë”, un gustoso primo piatto, preparato rigorosamente a mano da donne volontarie, condito con “il brodo bugiardo” (chiamato così perché a base di “càscë e ovë” quindi privo di carne). C’è anche un aspetto musicale nella festa. I pizzicantari, accompagnati da un suonatore d’organetto o di fisarmonica, cantano delle strofette dialettali che sono incitamenti tra chi sta al piano inferiore e chi a quelli superiori della piramidi, affinché non si perda l’equilibrio causando così la “botta”. Inoltre si cantano delle strofette incitanti il “debutato” della festa cioè l’organizzatore dell’evento. La festa è molto sentita dalla popolazione che, per l’occasione, accende dei fuochi per le vie del paese e prepara altarini devozionali a Sant’Antonio di Padova detti “spulechë”. In questi altarini vengono messi dei rametti di ginestra, fiore simbolo dell'evento. L'origine della festa non è chiara: alcune correnti di pensiero attribuiscono la nascita della tradizione alla dominazione spagnola, non a caso in tutto il sud Italia è ben radicata l’usanza delle piramidi umane (I “castell” della Catalogna sono conosciuti in tutto il mondo, e sono dei veri e propri castelli di persone che arrivano anche a decine di metri di altezza); mentre altre attribuiscono l'origine della festa ai retaggi della cultura semitica che si è radicata nel posto. Tuttavia gli unici documenti a noi pervenuti risalgono ai primi anni del 900. Il nome “pizzicantò” e le piramidi stesse hanno molteplici significati. Il primo potrebbe essere un “pizzico” della festa di Sant’Antonio cioè una sorta di anticipazione della festa per i mietitori che partivano per lavorare nei campi lontani; il secondo significato ha una natura propiziatoria: i mietitori che si apprestavano a partire, mettevano in dei contenitori le “ségntéllë” e se queste “ricrescevano” durante il loro viaggio, allora il raccolto sarebbe stato abbondante; Il terzo è di natura linguistica, infatti il nome in semitico significa “gioco in posizione eretta”, a testimonianza delle origini semitiche del dialetto di Castellino; Infine tutti i giochi in posizione eretta hanno un significato simbolico e richiamano la spiga di grano che i mietitori si apprestavano a raccogliere. L’Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale "Patrimonio immateriale d'Italia". Altri eventi La festa più importante si svolge nel mese di maggio ed è quella della Madonna delle Grazie a cui tutti i castellinesi sono molto devoti. Il primo agosto si celebra la festa di San Pietro, il patrono del paese. Gastronomia La gastronomia castellinese è prettamente legata alla cucina mediterranea e risente della tradizione contadina del posto, che esalta i sapori e gli odori dei prodotti tipici quali l’olio di oliva, il vino e le verdure di stagione. I piatti e dolci tipici sono: La rëcciétë; La devozione di San Giuseppe; Le ségntéllë càscë e ovë; Gli spaghetti con la mollica; I bbuòtë; Il baccalà erréghénàtë; Le schérpéllë; La pizza dë réndinëjë; La pizzë sfégliëtë; La pizzë ch’i cìcuëlë; I Hiédùnë; Le pigne; Le chèràgnëlë; I sesémiéllë. Artigianato Castellino è famoso per i suoi scalpellini che rendono il loro, un settore di pregio per l’artigianato locale. I lavori, eseguiti con grande qualità su pietra bianca cenerina tipica del posto, abbelliscono tutto l’abitato. Nel centro storico infatti è possibile ammirare molti portali realizzati dagli scalpellini, i quali hanno abbellito anche il cimitero ed il “calvario” del paese. Persone legate a Castellino del Biferno Castellino del Biferno ha dato i natali all’arciprete don Alfonso Fratangelo, che fu un’importante poeta e scrittore, e al musicista Angelo Persichilli, flautista di fama mondiale. Economia L’economia Di Castellino del Biferno è essenzialmente un’economia di tipo rurale basata principalmente sull’agricoltura. I prodotti tipici sono l'olio d'oliva e il vino. Infrastrutture e trasporti Strade I collegamenti stradali extraurbani sono caratterizzati dalle seguenti strade: SS 647 Fondovalle del Biferno dir/B (dalla zona industriale alla SS647 verso Termoli e il Nord Italia) SP 71 SP 141 SP 13 Ferrovie Castellino aveva una fermata ferroviaria posta sulla linea Campobasso-Termoli ed era situata nel comune di Matrice. La fermata fu attivata il 1º novembre 1940, con la denominazione di "Castellino del Littorio", mutata nel 1947 in "Castellino sul Biferno". Venne soppressa, insieme ad altri impianti della linea, il 15 dicembre 2001. Amministrazione L’attuale sindaco di Castellino del Biferno è Nicola Fratangelo, eletto con lista civica il 06/05/2012 con nomina a partire dal 07/05/2012. Sport Castellino del Biferno ha una squadra di calcio, l’ "A.S.D. CIL Castellino" che milita nel campionato di seconda categoria molisana, e un'associazione podistica l' "Atletica podistica Castellino" che ogni anno partecipa a competizioni regionali e nazionali. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Dati ISTAT 01/01/2013 Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Castellino del Biferno Voci correlate Biferno Pizzicantò Molise Provincia di Campobasso Italia
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