Destinazioni - Comune
Bellino
Luogo:
Bellino (Cuneo)
Bellino (Blins in occitano, Bellin in francese), è un comune italiano di 146 abitanti della Provincia di Cuneo, in Piemonte. È situato nell'alta Valle Varaita e fa parte della Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita. Di dimensioni modeste, si compone di due quartieri: il primo, situato nella parte più bassa e detto di S.Giacomo, comprende sei borgate: Ribiera, Maire dei Bernard, S.Giacomo, Fontanile, Bals e Pleyne; il secondo di sole tre: Celle, Prafouchier e Chiazale.
Geografia fisica
Situato su di uno sprone del Monte Ferra, Blins occupa le estreme propaggini della Valle Varaita completando un'escursione altimetrica che dai 1.400 m s.l.m. della Borgata Rubeiretto giunge ai 3.340 m del Gran Rubrèn coprendo una distanza di 10 km. Posto al confine con l'Haute Ubaye e con il Queyras, a sud del Monviso e ad est dello Chambeyron, si presenta come una piccola valle che, stretta all'imbocco, si apre aumentando di altitudine fino a formare ampi ed esposti ripiani. Attraversata dal torrente Varaita, affluente del Po, è da questi divisa in due versanti dei quali quello occidentale si presenta generoso di pascoli e alpeggi mentre quello meridionale, per la maggior parte, boscoso. Dal punto di vista fisico la Valle di Bellino, altrimenti detto "Vallone", appartiene al Brianzonese del Varaita.
Cenni geologici
Le rocce che formano i monti della valletta nella quale è ubicato Bellino sono in parte di granito e di quarzo anche se non mancano tratti in cui predomina la calcare o l'arenaria. Nella parte occidentale, poco distante dalla Borgata Chiazale, sul lato ad est del torrente Varaita, sono ancora visibili i resti di una miniera di ferro rimasta attiva fino alla metà del XVIII secolo.
Flora e fauna
La valletta di Bellino presenta un'ampia varietà di piante vegetali e di specie animali.
Flora
Artemisia absinthium, Cetraria islandica, Chicorium intybus, Equisetum palustre, Matricaria chamomilla, Malva rotundifolia, Cicutaria fetida, Mentha piperita.
Fauna
Canis vulpes, Martes foina, Mustela martes, Marmota marmota, Cuculus canorus, Antilope rupicapra, Picus virdis, Salma faris
Storia
Stanziamento dei Celto-Liguri
Luogo di confine tra popoli e nazioni, la storia della comunità di Bellino è segnata da vicende di emigrazioni e guerre. Se dell'Era preistorica poco o nulla è dato sapere, si sa con certezza che attorno al 500 a.C. per l'accresciuto numero delle loro genti, tribù di Liguri si spostarono dalle coste meditterranee dell'Italia occidentale nell'odierno basso Piemonte e nelle valli alpine attigue. Plinio il Vecchio, nel terzo libro della Naturalis historia, afferma che le tribù dei Liguri Caturigi ebbero dapprima la loro base nelle vicinanze di Embrun e Gap quindi si spostarono nel Queyras e di lì si riversarono attraverso la Valle Varaita nella pianura del Po. Di queste genti quelli che rimasero nelle alte valli, tra le quali quella di Bellino, presero ad essere indicati come Liguri Montani: data la natura semplice e tranquilla, lo stile di vita ordinato e, soprattutto, la posizione estremamente isolata che limitava al minimo indispensabile i contatti con il mondo esterno, questi conservarono de facto la loro libertà e la loro indipendenza sotto il governo del Regno dei Cozii Cozio e dei suoi successori prima, e sotto la diretta dominazione romana poi.
Invasioni barbariche e Alto Medioevo
Al termine del IV secolo d.C. ha inizio quel gran movimento di genti germaniche definito generalmente invasioni barbariche. La valle di Bellino non è immune da questo fenomeno: Nel 401 d.C. Alarico re dei Goti da Narbona attraversa i monti che separano il Queyras dal vallone di Bellino e, da qui disceso, muove guerra ai Romani. Al termine del V secolo d.C. Godeberto re dei Burgundi, occupate le terre che poi costituiranno il Delfinato, si risolve a passare le Alpi per compiere razzie: è verosimile, benché non vi siano dati storici certi, che scelga la via già tracciata da Alarico e saccheggi il Vallone e la bassa Valle Varaita. All'inizio dell'VIII secolo d.C. Ariperto re dei Longobardi restituisce al Romano Pontefice il territorio delle Alpi Cozie da tempo occupato dalle genti longobarde. Tale restituzione viene poi confermata, alcuni anni dopo, da Liutprando re dei longobardi e d'Italia|. All'inizio del IX secolo d.C., Carlo Magno re dei Franchi e dei Longobardi divenuto imperatore del Sacro Romano Impero riorganizza lo Stato introducendo il feudalesimo e le contee: la valle di Bellino diviene parte del Comitato di Auriate.
Basso Medio Evo ed Età Moderna
Sul limitare del Basso Medio Evo Bellino fa parte del territorio del Marchesato di Saluzzo che fu alternativamente vassallo del Delfinato e del Ducato di Savoia. Nel 1370 il territorio che, partendo dall'attuale località di Casteldelfino, giunge a comprendere le valli confinanti di Bellino e Pontechianale viene annessa come regione del Delfinato ed entra a far parte del Regno di Francia.
Nel 1713, in base al Trattato di Utrecht, un'ampia porzione del Delfinato comprendente Bellino (ed altri territori transalpini) viene ceduto da Luigi XIV al Duca di Savoia verso il corrispettivo della Contea di Barcelonnette e dell'Alta Valle dell'Ubaye. Il trattato, che sarà applicato per quanto interessa la zona di Bellino solo sotto Napoleone III, segna il distacco definitivo della valle di Blins dallo stato francese dopo 4 secoli, da qui uno dei modi utilizzati per indicarla: Vallée cédé.
Economia
La Valle di Bellino ha conosciuto un progressivo spopolamento, tale fenomeno ha profondamente inciso sull'economia di questo territorio sempre più indirizzata verso un turismo di seconde case e di piccola attività alberghiera. Pur non mancando esempi di famiglie che ancora portano avanti i mestieri tradizionali è necessario, volendo analizzare le attività economiche che hanno effettivamente contraddistinto la vita di questi luoghi riferirsi al passato. L'economia bellinese si è caratterizzata fin dai primi insediamenti come autarchica e di mera sussistenza, fondata sull'allevamento, quasi esclusivamente di bovini, e sull'agricoltura: fieno, orzo, segale, biada, canapa e alcuni tipi di ortaggi fra cui spicca la patata. Tali attività si svolgevano dalla fine della primavera all'inizio dell'autunno e, specie per quanto riguarda l'allevamento, erano regolate da rigide norme non scritte: tra queste si può ricordare il divieto, rispettato ab antiquo, di accedere agli erbaggi dei pascoli più alti non prima del giorno 26 di luglio. Con riferimento all'agricoltura, se si eccettua l'orticello domestico, non è mai stata presente nella Valle di Bellino, una vera e propria centuriazione essendo le proprietà divise fra molti possessori. Altresì non si hanno prove un sistema di coltivazione comune.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture religiose
la Chiesa parrocchiale di San Giacomo, sita in borgata Chiesa (XIII-XIV secolo).
la Chiesa parrocchiale di Santo Spirito, nella frazione di Celle, costruita nel 1770.
Architetture civili
Degno di nota l'itinerario "Bellino Solare", un percorso guidato attraverso le oltre trenta meridiane presenti nelle borgate del comune. L'itinerario, percorribile a seguito di lavori di restauro eseguiti nel 2000, è suddiviso nelle quattro zone di Sant'Anna, Chiazale, Celle e Chiesa; ciascuna meridiana viene individuata da un codice formato da una lettera (meridiane vicine hanno lettere uguali) e da un numero progressivo.
Cultura
Ricorrenze
La Beò, manifestazione storica in costume, con canti e danze, a ricorrenza biennale
Secondo alcuni storici è una rievocazione della scacciata dei "saraceni", secondo altri nella parata esistono delle stratificazioni e la scacciata è soltanto una di queste, in realtà il corteo potrebbe avere radici più arcaiche e la vecchie e il vecchio a capo del corteo potrebbero essere Mosè e consorte che conducono il loro popolo verso la Terra promessa. Sono comunque molto interessanti i personaggi che lo compongono e i loro costumi che indossano secondo un preciso rituale.
Feste e fiere
C'è la fiera dei 10, si festeggia Santo Spirito e la fiera dei mestieri e San Giacomo.
Amministrazione
Altre informazioni amministrative
Il comune di Bellino fa parte della Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita.
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Cicerone, De lege agraria (Contra Rullum), cap.35 .
^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, Liber VI, 28, 43.
^ Fabrizio Bartaletti, Geografia e cultura delle Alpi,Cap. II, Par.7.2, Pag. 52
^ http://www.comune.bellino.cn.it/archivio/pagine/Cenni_Storici.html. URL consultato il 1º novembre 2012.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Itnerari in Valle Varaita, alpicuneesi.it. URL consultato il 17 agosto 2011.
^ Elezioni del 13 giugno 1999.
^ Elezioni del 13 giugno 2004.
^ Elezioni del 07 giugno 2009.
^ Elezioni del 25 maggio 2014.
Bibliografia
Claudio Allais, La Castellata-Storia dell'Alta Valle Varaita, Saluzzo, Lobetti-Bodoni Tipografia, 1891.
Jean-Luc Bernard, Nosto modo, Cuneo, Coumboscuro-Centre Prouvençal, 1982.
Luigi Dematteis, Blins-L'abitare di una comunità delle Alpi Occitane, Ivrea (TO), Priuli e Verlucca, editori, 1993.
Dizionario Enciclopedico Italiano alla voce: Bellino 1970, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma.
Voci correlate
Valle Varaita
Collegamenti esterni
Comunità montana Valle Varaita - comune di Bellino
ghironda.com - comune di Bellino
(FR) Storia di Bellino