Le seduzioni di Man Ray in una mostra a CAMERA
WO | Man Ray. Le seduzioni della fotografia è il titolo della mostra di CAMERA dedicata ad uno dei più influenti artisti del secolo scorso, in esposizione fino al 19 gennaio 2020 al Centro Italiano per la Fotografia di Torino e curata da Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola.
Artista eccentrico e anticonvenzionale Man Ray dedicò alla fotografia gran parte della sua attività, attraverso i suoi rayographs, le solarizzazioni, le doppie esposizioni, il corpo femminile è sottoposto a una continua metamorfosi di forme e significati, divenendo di volta in volta forma astratta, oggetto di seduzione, memoria classica, ritratto realista, in una straordinaria giocosa e raffinatissima riflessione sul tempo e sui modi della rappresentazione, fotografica e non solo.
Camera rende omaggio al fotografo surrealista con una mostra che racchiude circa duecento fotografie, a partire dagli anni 20 fino alla morte (1976), tutte dedicate alla figura femminile, fonte d’ispirazione primaria della sua poetica.
In mostra alcune delle immagini che hanno fatto la storia della fotografia del XX secolo e che sono entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di Man Ray di reinventare non solo il linguaggio fotografico, ma anche la rappresentazione del corpo e del volto, i generi stessi del nudo e del ritratto.
«Assistenti, muse ispiratrici, complici in diversi passi di questa avventura di vita e intellettuale sono state figure come quelle di Lee Miller, Berenice Abbott, Meret Oppenheim e Dora Maar con la costante, ineludibile presenza di Juliet, la compagna di una vita a cui è dedicato lo strepitoso portfolio The Fifty Faces of Juliet dove si assiste alla sua straordinaria trasformazione in tante figure diverse, in un gioco di affetti e seduzioni, citazioni e provocazioni - si legge in una nota-.
Ma queste donne sono state, a loro volta, grandi artiste, e la mostra si concentrer anche su questo aspetto, presentando un corpus di opere, riferite in particolare agli anni Trenta e Quaranta, quelli della loro più diretta frequentazione con Man Ray e con l’ambiente dell’avanguardia dada e surrealista parigina»
Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, la mostra sarà accompagnata da un catalogo contenente la riproduzione delle opere esposte, i saggi dei curatori e di altri studiosi, nonché essenziali note bio-bibliografiche.
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