Napoli Sotterranea
Il sottosuolo di Napoli è attraversato da una grande rete di cunicoli, gallerie e acquedotti, in parte visitabili. Lo sviluppo del reticolo sotterraneo iniziò in epoca romana: larghi quel poco che permetteva il passaggio di un uomo, i cunicoli dell'acquedotto si diramano in tutte le direzioni. A tratti, sulle pareti, si notano ancora tracce dell'intonaco idraulico. I sotterranei furono utilizzati dai napoletani in varie occasioni, soprattutto come rifugi antiaerei per proteggersi dai bombardamenti che colpirono la città durante la Seconda Guerra Mondiale. Le cavità furono illuminate e sistemate per accogliere centinaia di persone: resti di arredi, graffiti e vari oggetti in ottimo stato di conservazione testimoniano ancora oggi quei momenti di grande paura. Vi sono diversi percorsi d'accesso alla rete sotterranea, uno di questi è visibile in Via Sant'Anna di Palazzo a Chiaia, dal quale si dipartono cisterne e cave, cunicoli e pozzi, resti del periodo greco-romano e catacombe.