Luogo - Edificio storico

Palazzo Reale di Napoli

Luogo: Piazza del Plebiscito, 1, Napoli
Edificato nel ‘600 dai Viceré spagnoli, poi passato ai Borbone, ai Savoia quindi, dal 1946, allo Stato, il Palazzo è stato per secoli centro del potere; ancora oggi sulla piazza del Plebiscito (l’antico Largo di Palazzo) si affacciano le sedi del Comando Militare in Italia Meridionale e della Prefettura. Attualmente il Palazzo ospita il Museo dell'Appartamento storico e la ricchissima Biblioteca Nazionale ed è sede della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Napoli e provincia. Il progetto fu affidato dal Vicerè Fernando Ruiz de Castro all'architetto Domenico Fontana (1543-1607), che lo improntò a canoni tardo-rinascimentali. L'originario corpo quadrato fu ampliato un secolo dopo con il "Braccio Nuovo" voluto da Carlo di Borbone, un corpo a "L" proteso verso il Castel Nuovo dove attualmente ha sede la Biblioteca. Ferdinando II di Borbone, a seguito di un incendio (1837), dispose radicali lavori di sistemazione che, sotto la guida dell'architetto Gaetano Genovese, ampliarono l'antica fabbrica, conferendole un'impronta architettonica unitaria. Si deve al Fontana la lunghissima facciata manierista (quasi 170 m) le cui arcate inferiori furono in seguito parzialmente chiuse: nel 1888 Umberto I vi fece collocare nelle nicchie otto statue dei Re di Napoli, i primi delle rispettive dinastie (Ruggiero il Normanno; Federico II di Svevia; Carlo I d'Angiò; Alfonso I d'Aragona; Carlo V; Carlo III di Borbone; Gioacchino Murat; Vittorio Emanuele III) nell’intento di rappresentare la continuità della dinastia sabauda nella storia di Napoli. Dal Cortile d'Onore si accede a sinistra ai Giardini Reali, a destra al Cortile delle Carrozze ed al Cortile del Belvedere mentre lo Scalone d’onore introduce agli Appartamenti storici, allestiti come percorso museale. I giardini sorgono in un'area sempre tenuta verde dai regnanti di Napoli già dalla fondazione di Castelnuovo a fine XIII secolo, poi sistemata a parco in epoca vicereale con viali, statue e "giardini segreti" e cinta da una cancellata in ferro con lance a punta dorata, su cui si apre dal 1926, proprio di fronte a Castelnuovo, un ingresso delimitato da statue in ferro di Palafrenieri (conosciute col nome di "cavalli di bronzo"), opera del barone Clodt von Jurgenburg, dono dello zar Nicola I a Ferdinando II in ricordo della visita del 1845. In fondo ai giardini una rampa conduce alle Scuderie ottocentesche, oggi recuperate ad uso espostivo.
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