Palazzo Loredan in Campo Santo Stefano
Palazzo Loredan prima dell'acquisizione da parte dell'omonima famiglia, nel 1536, e il restauro dell'architetto Antonio Abbondi, era un gruppo di fabbricati adiacenti, di stile gotico, appartenenti alla famiglia Mocenigo. Tra il 1855 e il 1862 verranno fatti lavori radicali di adattamento dell'ala sud del palazzo ad uffici pubblici. Nel 1888, il Palazzo viene assegnato come sede dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, subendo ulteriori restauri. Attualmente, la facciata più piccola è la più ricca: un maestoso fronte in pietra, opera di Giovanni Gerolamo Grapiglia. All'interno, si può vedere il grande androne con capitelli e colonne gotici, da cui parte una splendida scala monumentale, eseguita da Antonio Abbondi. Sul soffitto di una stanza del mezzanino è possibile ammirare le tele di Jacopo Palma il Giovane e Antonio Vassilacchi (1600), raffiguranti scene dell'Antico Testamento. Al piano nobile, un affresco settecentesco di Giuseppe Angeli, con quadrature a Francesco Zanchi. Sempre nella stessa, stanza gli stucchi ornamentali sono attribuiti a Giuseppe Ferrari. Di notevole interesse è anche l'affresco di Giovanni Carlo Bevilacqua intitolato "Allegoria napoleonica". Il Pantheon venne creato nel 1847, quando l'Istituto commissionò una raccolta di busti e medaglioni di uomini veneti illustri: il progetto, iniziato nel 1847, si concluse nel 1931, con l'ultimo busto raffigurante Carlo Gozzi.