Perché la ‘Nduja è Hard Rock!

Dopo la consacrazione del New York Times la cucina calabrese è al top! A confermarlo un ulteriore omaggio: da ieri tutti gli Hard Rock Cafe d’Europa celebrano la settimana del cibo piccante servendo piatti a base di ‘nduja.

L’anno della Calabria “must” del turismo, tra i “luoghi da visitare nel 2017”, passa anche per le eccellenze della tradizione gastronomica, ‘nduja e peperoncino piccante, che incoronano la regione più afrodisiaca d’Italia come regina della “settimana rosso-piccante” targata Hard Rock Cafe.

La ‘Nduja di Spilinga alla conquista del mondo

L’insaccato più celebre e amato di Calabria parte da Spilinga, piccolo centro del vibonese affacciato sulla Costa degli Dei, e conquista il mondo: non solo gli Hard Rock Cafe di Roma, Firenze e Venezia lo declinano in un menu “chilly” dall’antipasto al dolce, ma tutti i Cafe d’Europa propongono la ‘nduja calabrese come ingrediente audace persino per i cocktails, come l’Apple Chilli Martini.

Ma qual è l’origine della ‘nduja e quali le autentiche ricette made in Calabria? Il salume di Spilinga, al quale la cittadina dedica la Sagra della ‘Nduja ogni 8 agosto, trae il nome dal latino “inducere“, nella particolare accezione di “insaccare”, e si diffonde in molti altri centri calabresi.

Niente è più Hard Rock della ‘nduja! Nata storicamente come piatto povero per utilizzare gli scarti del maiale e le sue parti più grasse, viene preparata con l’aggiunta di peperoncino piccante calabrese, insaccata in un budello cieco (orba) e poi affumicata.

La morte sua? Spalmata su una fetta di pane leggermente abbrustolito. Tuttavia, la versatilità e la proprietà di conservarsi a lungo senza alcun additivo, grazie proprio all’abbondanza di peperoncino, rendono la ‘nduja perfetta come ingrediente di molte ricette: soffritto per la base di un ragù o un sugo di pomodoro semplice con aglio; per guarnire la pizza, accompagnare i formaggi semi-stagionati e nelle frittate.

Le varianti Hard Rock meritano certamente un assaggio e stuzzicano la fantasia per partire alla scoperta della “Calabria piccante”.

Eliana Iorfida

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