La passeggiata del Gianicolo, un faro su Roma
Un luogo unico e tappa d’obbligo per gli amanti dell’arte e della natura, la passeggiata del Gianicolo. I suoi due grandi viali alberati, attraversano la collina che domina la Capitale, per poi confluire nel maestoso Piazzale Garibaldi, per poi ridiscendere verso il quartiere Trastevere. Teatro di vicende eroiche, questo luogo dedicato alla memoria della Difesa di Roma fu trasformato nel 1883 dalle istituzioni italiane in passeggiata pubblica.
Qui il panorama toglie il fiato e lo sguardo si perde tra i tetti del centro storico, tra le antiche rovine, i monumenti e le tante cupole barocche.
La collina, a 88 metri di altezza, con i suoi 64 metri di dislivello sul fondovalle trasteverino, secondo una delle più antiche leggende della mitologia romana, prende il nome dal dio Giano fondatore proprio in questa zona di un centro abitato conosciuto con il nome di Ianiculum.
La mia passeggiata parte da piazza della Rovere, dove inizia la salita di Sant’Onofrio al termine della quale c’è l’omonimo piazzale in cui si possono ammirare la fontana e la Chiesa di Sant’Onofrio. Scopro che a questo luogo è legata la memoria di Torquato Tasso, che decise di vivere i suoi ultimi giorni nel vicino convento. Proseguendo sulla strada principale incontro quel che resta della Quercia del Tasso, dove una lapide ricorda che all’ombra di questo albero il grande poeta riposava quotidianamente.
A pochissimi metri trovo il Faro disegnato da Manfredo Manfredi nel 1911 e donato alla Capitale dagli italiani di Argentina e il monumento ad Anita Garibaldi opera di Mario Rutelli nel 1932.
Percorrendo il viale principale, tra i busti di marmo raffiguranti gli illustri garibaldini che hanno combattuto per la difesa di Roma nel 1849, arrivo finalmente a Piazzale Garibaldi, dove posso ammirare la statua equestre di Giuseppe Garibaldi, eretta nel 1895 da Emilio Gallori; intorno al piedistallo ammiro le sculture in bronzo dove sono raffigurate scene di battaglia e figure allegoriche.
E’ mezzogiorno e, il cannone del Gianicolo, come tutti i giorni a quest’ora, spara un colpo il cui eco si sente in tutta la città.
Continuando lungo il viale principale arrivo finalmente nello scenografico largo della Fontana dell’Acqua Paola, da tutti conosciuta come il “Fontanone del Gianicolo”, dove Sorrentino ha ambientato la scena iniziale del suo film “La Grande Bellezza”, regalando al mondo intero un affresco di Roma di inestimabile valore.
Poco più giù, la strada si apre sulla terrazza panoramica della chiesa di San Pietro in Montorio. Questa Chiesa è situata in uno dei punti più belli della città e, proprio in questo angolo di Roma, secondo la tradizione, l’apostolo Pietro, fu crocifisso a testa in giù, nel punto esatto dove fu edificato il tempietto del Bramante.
Mariana Mariggiò