Luogo - Museo

Museo Miniscalchi Erizzo

Luogo: VIA SAN MAMMASO, 2/A, Verona
Il Museo Miniscalchi-Erizzo, proprietà dell'omonima Fondazione, ha sede in un complesso di edifici contigui nel cuore della città antica, tra piazza Erbe e il Duomo.
Il corpo di fabbrica da cui si accede al Museo è un gioiello d'architettura tardo-gotica unico nel contesto urbano veronese. La facciata, impostata su tre registri, è segnata, in particolare, da un prezioso portale archi-acuto strombato in tricromia marmorea e da due grandi bifore che si aprono al centro del piano nobile. La costruzione dell'edificio risale all'ultimo quarto del XV secolo ed è assegnata ad Angelo di Giovanni, un lapicida di origine lombarda attivo a Verona.
Nel 1880, a ridosso dell'edificio quattrocentesco, fu costruito il solenne palazzo classicheggiante con la facciata prospettante su via Giuseppe Garibaldi su disegno dell'architetto Gustavo Strauss; l'edificio si affaccia su un vasto cortile cintato. Degno di nota è il timpano, internamente decorato con un grande rilievo raffigurante lo stemma dei Miniscalchi-Erizzo, coronato con la corona comitale, circondato da un nastro in cui sono scolpite le parole "ex concordia fratrum" e da girali.
Attraverso un vasto atrio, ricco di testimonianze dell'originaria struttura dell'edificio quattrocentesco, si accede allo scalone neoclassico che conduce al primo piano, dove, attraverso quindici sale, è allestito il Museo. Al piano terreno si apre anche uno spazio attrezzato, ricavato dalle ex-scuderie, destinato alle esposizioni temporanee che il Museo promuove.
Ogni sala espositiva del Museo è caratterizzata dalla presenza di collezioni specifiche: piccoli bronzi del Rinascimento, disegni di maestri del Cinquecento, raccolte archeologiche, armi e armature rinascimentali, arte sacra, arredi del Settecento veneto, avori, maioliche, porcellane. Il tutto ordinato secondo criteri museologici attuali, ma ambientato, grazie a dipinti e a mobili antichi, nella dimora che la famiglia Miniscalchi abitò per cinque secoli. La ricostituita "Wunderkammer" di Ludovico Moscardo (grande collezionista ed erudito del Seicento), la biblioteca antica e la cappella domestica completano e arricchiscono il percorso museale.
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