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San Giorgio a Liri

Luogo: San Giorgio a Liri (Frosinone)
San Giorgio a Liri è un comune italiano di 3.168 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. Geografia fisica Territorio Il Comune sorge nella parte più meridionale della provincia di Frosinone, tra i monti Aurunci e il fiume Liri. La vegetazione è rigogliosa grazie alle acque del Liri e di corsi minori. Una sorgente forma un piccolo laghetto nella zona più antica del paese: era usata per bere e le sue acque fredde e cristalline sono tuttora usate, senza ausilio di pompe motorizzate, per gli orti. Sulle colline vi sono ancora boschi cedui di querce e faggi. Il Comune rientra nella Valle dei Santi, e fa parte della regione storica della Terra di Lavoro. Clima Classificazione climatica: zona C, 1099 GR/G Storia I primi insediamenti sull'attuale territorio comunale si fanno risalire all'Età del ferro. Nei primi decenni del IX secolo venne fondata la chiesa dedicata a San Giorgio, distrutta dai musulmani nell'anno 846. Nel X secolo San Giorgio venne ricostruita e con essa sorse l'abitato, in seguito fortificato. San Giorgio restò per tutto il Medioevo nell'orbita di Montecassino, godendo di una progressiva prosperità: malgrado i ripetuti conflitti locali, i documenti dell'Abbazia di Montecassino attestano fino al XV secolo un'ottima situazione economica, grazie alla fertilità del luogo che ha il vantaggio di poter essere irrigato con facilità e grazie al transito di merci e persone da e verso il mare e da una sponda all'altra del Liri effettuato con una scafa, termine che localmente indica i traghetti guidati da corde. La progressiva perdita di potere di Montecassino trascinò con sé anche San Giorgio. La guerra tra Francesi e Spagnoli e il brigantaggio spopolarono molti borghi. La ripresa avvenne dopo il passaggio delle peste nel XVII secolo ed è testimoniata dall'edificazione della chiesa di San Rocco. L'attuale chiesa madre invece è stata costruita agli inizia del XIX secolo. San Giorgio fu unito amministrativamente a Castelnuovo Parano nel 1806, ma dopo pochi decenni tornò all'autonomia e vi fu la realizzazione di molte opere pubbliche: bonifica di terreni paludosi, realizzazione di un ponte sul Liri e di una rete stradale per Cassino e i paesi limitrofi. Con l'Unità d'Italia San Giorgio, che aveva fatto parte del Regno delle Due Sicilie, continua a essere incluso nella provincia di Terra di Lavoro, il cui capoluogo è Caserta. Nel 1927 viene accorpato alla neoistituita provincia di Frosinone. La seconda guerra mondiale portò morte e soprusi a San Giorgio, che si trovava sulla Linea Gustav: subì l'occupazione tedesca, bombardamenti, razzie e le violenze gratuite delle truppe franco-maghrebine del gen. Juin. Subito dopo l'Unità d'Italia, anche a San Giorgio, come in tutto il Mezzogiorno d'Italia, iniziò in misura consistente il fenomeno dell'emigrazione, che terminerà solo negli anni '70 del Novecento, grazie allo sviluppo industriale del Cassinate, che solleva tutta la zona da una plurisecolare condizione di arretratezza economica e sociale, seppure meno grave di quella di altre aree del Mezzogiorno. L'inclusione di tutta l'area geografica che va da Sperlonga e Fondi fino a Sora, compreso quindi anche San Giorgio con tutto il Cassinate, nel territorio della regione Lazio anziché all'interno dei confini della regione Campania, cui pure l'area è legata per storia, tradizioni, lingua e costumi, ha costituito un indubbio fattore di sviluppo, almeno considerando che, non più parte del Casertano, la zona ha risentito in misura più circoscritta di quei fenomeni di degrado civile, economico politico e culturale che oramai caratterizzano senza rimedio il territorio di Caserta e Napoli. Più controversa invece appare la valutazione della reale efficacia dell'intervento della Cassa per il Mezzogiorno. In ogni caso, il benessere degli anni Settanta ebbe delle conseguenze anche sul piano urbanistico e dell'edilizia. Cessando l'emigrazione verso l'Italia settentrionale e i paesi stranieri, a testimoniare di un accresciuto benessere, attorno al nucleo più antico del paese, la cui fisionomia era già stata compromessa dai bombardamenti della battaglia di Cassino, prende a espandersi un abitato moderno e funzionale, anche se con un esito estetico e paesaggistico perlomeno dubbio, come del resto è accaduto in tante parti d'Italia, soprattutto nel Mezzogiorno. Onorificenze Toponimo L'originario nucleo dell'abitato faceva capo alla parrocchia di San Giorgio; con l'Unità d'Italia, per evitare casi di omonimia, si è aggiunto il riferimento al fiume Liri che attraversa il territorio. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Lingue e dialetti Il dialetto parlato a San Giorgio a Liri appartiene ai dialetti campani. Economia L'agricoltura e l'allevamento hanno progressivamente perso d'importanza e la produzione è destinata prevalentemente all'uso familiare. La popolazione infatti è occupata soprattutto nell'industria e nelle numerose attività commerciali nate in corrispondenza del tratto della strada statale Cassino-Formia che attraversa il territorio comunale di San Giorgio. Tuttavia sul piano economico e occupazione si fanno sentire gli effetti della crisi dell'automobile, che non ha lasciato indenni gli stabilimenti FIAT di Cassino. Desta inoltre allarme e preoccupazione, a San Giorgio e in tutta la zona, la presenza della camorra, da anni stabilmente insediata in diverse realtà del Lazio meridionale, tanto che si è parlato e scritto di "casertanizzazione del basso Lazio". Amministrazione Nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali stabilito dal regio decreto N°1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, San Giorgio a Liri passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone. Note Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su San Giorgio a Liri
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