Luogo - Museo
Parco archeologico Colosseo - Museo Palatino
Luogo:
Piazza di S. Maria Nova, 53, Roma
Il Museo Palatino
Nel convento costruito nel 1868 dalle Monache della Visitazione sui resti del palazzo di Domiziano, Alfonso Bartoli negli anni ’30 del secolo scorso allestì il nuovo Antiquario Palatino, in precedenza ospitato in alcuni ambienti della Domus Tiberiana lungo il Clivo della Vittoria. Contestualmente, anche per consentire l’ampliamento degli scavi archeologici, Bartoli fece demolire l’edificio in stile neogotico che lo scozzese Carlo Mills aveva fatto costruire nel Cinquecento sulla sommità del colle, commissionando gli affreschi delle sale al Peruzzi e alla scuola di Raffaello.
Già nel 1882 e poi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, furono trasferiti al Museo delle Terme di Diocleziano molti dei materiali rinvenuti nei numerosi scavi che dalla seconda metà dell’Ottocento interessarono il colle Palatino. Al termine del conflitto, solo una minima parte della collezione fece definitivamente ritorno al Palatino.
Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso si provvide a una nuova sistemazione delle sale, dopo di che seguì un lungo periodo di chiusura. Negli anni 90 il museo fu riorganizzato, riallestito definitivamente in occasione del Bimillenario augusteo e ancor più di recente implementato con installazioni multimediali.
Piano terreno: Sala I, “Le origini di Roma”, reperti protostorici e video-mapping su plastico delle capanne; un secondo inedito plastico restituisce la configurazione attuale del Palatino la cui storia complessa è raccontata da una proiezione di immagini e giochi di luci [devo verificare che sia nella Sala I e non nella V]; Sala II, “Dalla monarchia alla repubblica” e Sala III, “La Repubblica: le domus, i templi”, dedicate alla trasformazione edilizia del Palatino da villaggio di capanne a quartiere residenziale di lusso; Sala IV, “Il principato”, proiezione a ciclo continuo del film “A-Elegia di Augusto” (durata: 7 minuti); Sala V, esposizione del campionario di marmi assemblato da Pietro Rosa (1861-1870) e proiezione video dedicata alla ricostruzione architettonica degli edifici del Palatino, visti nella loro trasformazione nel corso delle epoche, dalle origini al Tardo Antico (durata: 12 minuti).
Primo piano: Sala VI, “Augusto”, terrecotte e sculture dal Tempio di Apollo Aziaco; Sala VII, “Nerone: la Domus Transitoria”, mosaici e pitture della Domus Transitoria; Sala VIII, “Il palazzo imperiale: la decorazione architettonica”, elementi di rivestimento parietale e pavimentale; Sala IX, “Il palazzo imperiale: i ritratti”; Sala X (galleria), “Il palazzo imperiale: la scultura ideale”.
Nel convento costruito nel 1868 dalle Monache della Visitazione sui resti del palazzo di Domiziano, Alfonso Bartoli negli anni ’30 del secolo scorso allestì il nuovo Antiquario Palatino, in precedenza ospitato in alcuni ambienti della Domus Tiberiana lungo il Clivo della Vittoria. Contestualmente, anche per consentire l’ampliamento degli scavi archeologici, Bartoli fece demolire l’edificio in stile neogotico che lo scozzese Carlo Mills aveva fatto costruire nel Cinquecento sulla sommità del colle, commissionando gli affreschi delle sale al Peruzzi e alla scuola di Raffaello.
Già nel 1882 e poi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, furono trasferiti al Museo delle Terme di Diocleziano molti dei materiali rinvenuti nei numerosi scavi che dalla seconda metà dell’Ottocento interessarono il colle Palatino. Al termine del conflitto, solo una minima parte della collezione fece definitivamente ritorno al Palatino.
Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso si provvide a una nuova sistemazione delle sale, dopo di che seguì un lungo periodo di chiusura. Negli anni 90 il museo fu riorganizzato, riallestito definitivamente in occasione del Bimillenario augusteo e ancor più di recente implementato con installazioni multimediali.
Piano terreno: Sala I, “Le origini di Roma”, reperti protostorici e video-mapping su plastico delle capanne; un secondo inedito plastico restituisce la configurazione attuale del Palatino la cui storia complessa è raccontata da una proiezione di immagini e giochi di luci [devo verificare che sia nella Sala I e non nella V]; Sala II, “Dalla monarchia alla repubblica” e Sala III, “La Repubblica: le domus, i templi”, dedicate alla trasformazione edilizia del Palatino da villaggio di capanne a quartiere residenziale di lusso; Sala IV, “Il principato”, proiezione a ciclo continuo del film “A-Elegia di Augusto” (durata: 7 minuti); Sala V, esposizione del campionario di marmi assemblato da Pietro Rosa (1861-1870) e proiezione video dedicata alla ricostruzione architettonica degli edifici del Palatino, visti nella loro trasformazione nel corso delle epoche, dalle origini al Tardo Antico (durata: 12 minuti).
Primo piano: Sala VI, “Augusto”, terrecotte e sculture dal Tempio di Apollo Aziaco; Sala VII, “Nerone: la Domus Transitoria”, mosaici e pitture della Domus Transitoria; Sala VIII, “Il palazzo imperiale: la decorazione architettonica”, elementi di rivestimento parietale e pavimentale; Sala IX, “Il palazzo imperiale: i ritratti”; Sala X (galleria), “Il palazzo imperiale: la scultura ideale”.
