Luogo - Monumento

Parco archeologico del Colosseo - Tempio di Romolo

Luogo: Largo della Salara Vecchia, 6, Roma
 Il tempio detto di Romolo

Lungo il percorso della Via Sacra che si dirige verso la piazza del Foro Romano, si trova un tempietto circolare, realizzato interamente in opera laterizia, coperto a cupola e con facciata a pianta a esedra, nella quale si aprono quattro nicchie per statue. Il  portale di bronzo, tra due colonne di porfido, inquadrato da una cornice di marmo bianco finemente intagliata, è l’originale del IV sec. d.C., con serratura ancora funzionante.  L’ingresso si trova a una quota sopraelevata rispetto al piano di calpestio attuale in quanto, con gli scavi del 1899, fu raggiunto il livello augusteo della Via Sacra, asportando il soprastante tracciato costruito dopo il grande incendio del 64 d.C. Due celle absidate, precedute da portichetti ornati con colonne di marmo cipollino sormontate da capitelli corinzi di marmo bianco, affiancano l’ambiente centrale.

Il riconoscimento di questo monumento è ancora oggi problematico: sulla base della rappresentazione di un edificio circolare su moneta dell’età di Massenzio e sulla scorta di fonti medievali che segnalano nella zona un “tempio di Romolo”, l’edificio viene tradizionalmente identificato con il tempio che per l’appunto l’imperatore Massenzio edificò nel 309 d.C. in onore del figlio Valerio Romolo, morto in giovane età e in seguito divinizzato.
Come testimoniato dalla dedica su un’iscrizione ancora visibile nel XVI secolo, una seconda fase edilizia risale all’età di Costantino, il quale potrebbe avere trasformato e ridedicato il tempio, forse a Giove Statore, dopo la morte dell’imperatore rivale. In effetti, fonti di epoca tardo-imperiale, tra cui i Cataloghi Regionari, portano a riconoscere nell’edificio non più il tempio del figlio di Massenzio bensì quello in origine eretto - secondo la tradizione - nel punto in cui il dio apparve a Romolo, arrestando la ritirata dei Latini durante lo scontro con i Sabini nella valle del Foro.

Ancora, la coppia di ambienti absidati a fianco del corpo centrale ha indotto a riconoscere nel monumento il Tempio dei Penati, ubicato sulla Velia prima dell’erezione della Basilica di Massenzio, e forse ricostruito da quest’ultimo nelle immediate vicinanze.

Il monumento si conserva ancora oggi in buono stato perché, come molti altri edifici del Foro Romano, è stato riconvertito ad altro uso, avendolo  Papa Felice V (537-550) trasformato nel vestibolo della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano aprendo un passaggio tra i due edifici.

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