Destinazioni - Comune

Premilcuore

Luogo: Premilcuore (Forlì-Cesena)
Premilcuore (Premaicur in romagnolo) è un comune di 801 abitanti della provincia di Forlì-Cesena. Centro silvo-pastorale dell'Appennino tosco-romagnolo, nell'alta valle del fiume Rabbi. Sorge sulle pendici nord-occidentali del monte Arsiccio (m.762). Storia Secondo la tradizione Premilcuore sarebbe stata fondata nel 215 d.C. dal centurione Romano Marcelliano che con alcuni soldati si sarebbe rifugiato lungo la boscosa e disabitata vallata del Rabbi per sfuggire alla vendetta dell'imperatore Caracalla il quale lo riteneva responsabile di aver fomentato una sommossa contro di lui. Romano Marcelliano, rifugiandosi in tali aspre zone, iniziò una nuova vita, dedicandosi alla pastorizia, all'agricoltura e alla caccia. Con il passare del tempo vi si unirono altri esuli romani che, assieme alle poche altre genti della zona, diedero inizio alla piccola comunità. Il toponimo del luogo non è di origine certa, sebbene sia ipotizzabile un'origine da Planum Mercurii, mentre sono attestati nomi passati quali Castrum Premalchorii, Premilcori e Planicori. La prima traccia di Premilcuore è attestata da un documento del 1124 che ne descrive la cessione da Calisto II a favore dell'Abbazia di San Benedetto in Alpe. Nel 1191 Enrico IV lo assegnava alla famiglia dei Guidi di Modigliana ai quali veniva confermato nel 1220 dall'imperatore Federico II i quali costruirono il Castello dell'Ontaneta. Nel 1231 Premilcuore risulta possesso di Tegrimo Guidi. Il castello rimaneva possesso della famiglia Guidi fino al 1330, anno durante il quale passò di possesso alla chiese forlimpopolese il quale lo girò alla Santa Sede. Nel 1371 il cardinale Anglico de Grimoard nella sua Descriptio Romandiolae descrive come il Castrum Premilcori, unitamente alla rocca, alla torre e a 25 focolari, possesso del Vicariato ecclesiastico delle Fiumane: Castrum Premalcori est in quadam valle super flumen Raibor, super quodam sasso super strata magistra, qua itur in Tusciam, habet Roccham et Turrim fortissimam, ad cujus custodiam moratur unus castellanus pro Ecclesia. Dictum castrum confinat cum Castro Alpium, Buchono et Monte Vecchio. L'anno seguente, il 1372, la Santa Sede infeudò il castello in favore di Amerigo Manfredi di Marradi al quale fu sottratto dai fiorentini nel 1375. Nel 1424 Premilcuore fu occupato da Filippo Maria Visconti che poi fu costretto ricederlo in breve tempo. Nel 1499 se ne impossessò Caterina Sforza la quale si apprestava a difendersi dall'attacco di Cesare Borgia. A causa del tradimento del castellano tornò definitivamente a Firenze. Il 25 luglio 1859 Premilcuore fu annessa al nascente stato italiano rimanendo in provincia di Firenze fino al 1923, anno durante il quale ne fu deciso lo spostamento nella provincia di Forlì. Monumenti e luoghi d'interesse L'oratorio del Mogio è una costruzione del 1754. La pieve di San Martino in Alpe, risalente nelle forme attuali al 1526, custodisce una croce d'arte toscana del Quattrocento, pale dei secoli XVII e XVIII e notevoli paramenti sacri. La Rocca di Premilcuore sorge al centro del paese. Nel podere Ridolla si trova l'edificio cosiddetto "Ca' Ridolla", di proprietà della Regione. Eventi Sagra del Cinghiale, il primo fine settimana di agosto con venerdì compreso Festa dell'oratorio del Mogio (24 Maggio) Festa del patrono protettore San Martino (11 novembre) Persone legate a Premilcuore Aldo Spallicci, politico Pietro Leoni, missionario Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 121 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Romania 53 6,43% Marocco 29 3,52% Polonia 15 1,82% Albania 11 1,33% Amministrazione Note ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 520. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Statistiche demografiche ISTAT
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