Luogo - Edificio storico

Villa Floridiana

Luogo: via Cimarosa, 77 / via Aniello Falcone, Napoli
Nel 1817 Ferdinando di Borbone acquistò da Cristoforo Saliceti un appezzamento con preesistente villa per destinarlo a residenza estiva della moglie Lucia Migliaccio di Partanna, duchessa di Floridia. La ristrutturazione dell’intero complesso, che già comprendeva un piccolo casino (l’attuale Museo) ed una coffee-house (l’odierna Villa Lucia), fu affidata all’architetto Antonio Niccolini, che progettò sia il rifacimento in stile neoclassico della palazzina che la riconfigurazione dei giardini all’inglese, secondo la moda del tempo. Egli progettò inoltre, un teatrino all’aperto, un tempietto ionico, le serre ed alcune grotte per animali esotici, unici elementi architettonici ancora oggi esistenti nell’attuale area del Parco, che fanno percepire l’originaria atmosfera pittoresca. Riguardo alla Villa, come si evince dalla pianta autografa conservata al Museo di San Martino, inglobando il vecchio casino Saliceti, il Niccolini concepì un edificio con corpo centrale rettangolare e due bracci perpendicolari e simmetrici, rivolti a settentrione, di cui quello occidentale di nuova costruzione. Inoltre, aggiunse, all'ingresso centrale dell'edificio, una piccola area porticata, per la sosta delle carrozze, soluzione architettonica già adottata per il Teatro San Carlo. Per la facciata meridionale, che risultava su tre livelli per l'accentuata pendenza del terreno, il Niccolini elaborò per il piano seminterrato un basamento in pietra lavica con una scalinata marmorea a doppia rampa, che raccorda l’edificio al parco circostante, aprendosi sul suggestivo panorama della città. Dopo la morte della duchessa, nel 1826, gli edifici monumentali ed il Parco subirono numerose trasformazioni da parte degli eredi fino al 1919, anno in cui la Villa venne acquistata dallo Stato e destinata a sede museale dal 1924 per ospitare la collezione del duca di Martina.
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