Luogo - Museo

Museo Archeologico dell'Antica Calatia

Luogo: Via Caudina (Casino dei Duchi Carafa), 353, Maddaloni (Caserta)

Nel Museo sono presentati, suddivisi in cinque sale, i reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti nell’area dell’antica Calatia e dal suo territorio ed i corredi provenienti dalle necropoli calatine ubicate a Sud-Ovest e Nord-Est dell’abitato, che si distinguono per la loro completezza e conservazione, documentando un lungo arco cronologico che va dall’VIII secolo a.C. al III secolo d.C. L'esposizione è resa attraente e stimolante dalla ricostruzione in scala reale dei contesti tombali, realizzata il più possibile con materiali antichi, ed è accompagnata da pannelli didattici e da una postazione informatica, grazie alla quale si può facilmente accedere alle informazioni e alle notizie storiche sul sito. Oltrepassando l’arco di ingresso, con la bella volta ornata dallo stemma della famiglia Carafa (1710), si accede a sinistra alla prima sala, che ospita alcuni oggetti recuperati dal territorio, come l’Apollo da Santa Maria a Vico e la stele funeraria da Via Nino Bixio. La seconda sala è dedicata all’area urbana di Calatia, con l’esposizione di reperti pertinenti ad edifici, come la porticus di età tardo-repubblicana, frammenti che rappresentano varie classi ceramiche dal periodo orientalizzante a quello tardo imperiale, e quelli provenienti da scarichi domestici, oltre ad oggetti di ornamento personale, coroplastica e monete. La terza sala è caratterizzata dalla ricostruzione delle sepolture, rappresentate nelle loro diverse tipologie differenziate nel lungo arco cronologico, ovvero tombe a fossa con copertura di ciottoli, a fossa semplice, a cassa di tufo, a fossa coperta da tegole e ad enchitrysmòs (entro anfora), realizzate con reperti originali loro pertinenti. La quarta e la quinta sala illustrano attraverso i materiali recuperati negli scavi il quadro storico-artistico delle necropoli, iniziando con le più recenti sepolture del periodo romano fino ai reperti delle tombe di età orientalizzante. Notevole il corredo della tomba 285, ad incinerazione, databile tra la fine VII e gli inizi del VI secolo a.C., ricostruita come al momento del rinvenimento ricomposta nella vetrina di fondo dell’ultima sala. Il Museo è anche dotato di un impianto video per filmati con diffusione audio e di una sala per convegni in grado di ospitare mostre, nonché convegni e proiezioni. Nella corte interna vengono anche organizzati spettacoli musicali e teatrali. Su richiesta di istituti scolastici vengono tenutevisite guidate od elaborati specifici progetti.

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