Destinazioni - Comune

Macerata Campania

Luogo: Macerata Campania (Caserta)
Macerata Campania è un comune italiano di 10.845 abitanti della Provincia di Caserta in Campania. Geografia fisica Territorio Il Comune di Macerata Campania è localizzato a 6 km ad ovest da Caserta e a 30 km a nord da Napoli. Sorge nella bassa valle del fiume Volturno, a sud di quest'ultimo e a nord dei Regi Lagni, nella vasta Pianura Campana, chiusa a nord est dalla catena dei Monti Tifatini, nei pressi dei canali di bonifica dell'antico fiume Clanio costituiti dal Lagno Gorgone, Lagno Vecchio e Lagno di Sant'Andrea. Il Comune, situato logisticamente nel triangolo Caserta - Santa Maria Capua Vetere - Marcianise, confina con: Casagiove, Casapulla, Curti, Marcianise, Portico di Caserta, Recale e Santa Maria Capua Vetere. Macerata Campania è ben collegata e distante circa 1 km con il tratto della Via Nazionale Appia che collega Santa Maria Capua Vetere a Caserta, lungo il quale si trova il casello autostradale "Caserta Nord" dell'Autostrada A1 E45 e l'accesso alla Variante di Caserta SS 700 che attraversa i comuni di Maddaloni, Caserta, Casagiove, San Prisco e Santa Maria Capua Vetere. Clima La zona pianeggiante in cui è collocato il Comune di Macerata Campania è la più estesa della Campania e di ciò risente anche il clima. La parte che va dalla costa sino ai primi monti che circondano il comune maceratese e la vicina Caserta risente dei benefici influssi del mare, che si fanno sentire soprattutto in inverno con temperature miti e maggiore umidità e conseguente clima moderatamente afoso nei mesi estivi. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, stimato dalla Stazione meteorologica di Caserta, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +9,6 °C con un indice di nevosità molto basso; quella dei mesi più caldi, luglio e agosto, è di +26,3 °C con temperature massime spesso superiori ai +30 °C e punte di 36-38 °C. Storia La sua storia è legata, per le origini, con quella di Capua antica, corrispondente all'attuale Santa Maria Capua Vetere, essendo stata parte di quest'ultima per lunghissimi secoli, fino all'anno 841 (anno dell'invasione dei saraceni, che distrussero Capua antica). Di qui la storia di una popolazione che fu dominata da longobardi, normanni, svevi, angioini e aragonesi. Secondo Francesco Granata la città di Capua antica si estendeva in un territorio di circa sei miglia e che al suo tempo, nel XVIII secolo, era occupato dai casali di S. Maria Maggiore, S. Pietro in Corpo, Curti, Macerata e S. Andrea de' Lagni. In particolare presso la cappella della Beata Vergine delle Grazie di Macerata Campania sorgeva la Porta Atellana di Capua antica dalla quale partiva la Via Atellana, che conducendo a destra dell'allora casale di Macerata congiungeva Capua antica ad Atella. Origine del nome Il toponimo Macerata riflette il latino maceria (per maceries), già al V secolo d.C., nel senso di città abbattuta, ridotta in macerie, distrutta. È da ritenere che ciò sia legato all'evento della distruzione della città di Capua antica e dei suoi casali da parte dei Vandali, guidati da Genserico. I superstiti che si assunsero l'onere della ricostruzione, quasi certamente, utilizzarono il termine Villa Macerata (borgata distrutta) per indicare il luogo in cui erano vissuti e in cui avevano in animo di ritornare a vivere. Questo toponimo, forse per semplicità di linguaggio e di scrittura si contrasse in Macerata. Fino al 1862 il Comune conservò la denominazione di Macerata, la quale fu cambiata con Regio Decreto n. 903 del 12 ottobre 1862 in Macerata Marcianise, inserito nella Provincia di Terra di Lavoro. Con Regio Decreto n. 2185 del 19 novembre 1925 il Comune di Macerata Marcianise ottenne l'autorizzazione a cambiare la propria denominazione in Macerata Campania. Dal 1º gennaio 1929, per disposizione del Regio Decreto n. 2548 del 18 ottobre 1928, a seguito della soppressione della Provincia di Terra di Lavoro, il Comune di Macerata Campania e il vicino Comune di Portico di Caserta furono riuniti in un unico Comune denominato Casalba, dal nome dell'antica frazione di Macerata, con sede municipale a Macerata Campania ed inserito nella Provincia di Napoli. Successivamente, con Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 192 del 29 marzo 1946, si dispose la ricostituzione dei due Comuni, Portico di Caserta e Macerata Campania, e dal 30 giugno 1946 essi riacquistarono la propria autonomia e il territorio pertinente ed inseriti nella neonata Provincia di Caserta. Il 21 novembre 2012 il Consiglio comunale di Macerata Campania ha approvato la proposta di delibera che dà al Comune la denominazione tipica di Paese della Pastellessa, che rimarca il forte legame con la musica a Pastellessa, tradizione nata esclusivamente a Macerata Campania in epoca antica (XIII secolo). Stemma e gonfalone Il Comune di Macerata Campania ha un proprio stemma di colore azzurro, composto da una mucca in argento, con la testa di fronte, ferma sulla pianura di colore verde, con una fascia in oro. Il gonfalone comunale, invece, è costituito da un drappo giallo, riccamente ornato di ricami d’argento e raffigurante lo stemma, con al centro la denominazione del Comune in argento. Sia lo stemma, che il gonfalone sono definiti all'articolo 4 dello statuto comunale. Monumenti e luoghi di interesse I luoghi di maggiore interesse presenti a Macerata Campania sono quelli a carattere storico-religioso, tra i quali figurano diverse chiese. Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo Di sicuro fascino è la Chiesa Abbaziale dedicata a San Martino vescovo di Tours. In mancanza di documenti certi si deve ritenere che la chiesa possa essere sorta prima dell'anno 688, anno del rinvenimento del corpo di San Rufo Diacono e Martire, in loco Macerata, secondo come afferma lo storico Gabriele Jannelli, comunque prima del 935, anno di nascita del santo maceratese Stefano Minicillo, che proprio nella chiesa del suo villaggio apprese le prime nozioni della fede che l'avrebbe portato agli onori. Tra le figure d'abati che hanno retto la chiesa di San Martino Vescovo, nel corso dei secoli, un posto di rilievo spetta al capuano Francesco d'Isa, parroco di Macerata per alcuni decenni durante il XVII secolo, il quale restaurò la chiesa dalle fondamenta nel 1608. Nel corso degli anni la chiesa ha subito continui cambiamenti. La struttura attuale si deve all'opera del parroco Biagio Iodice, Abate curato dal 1921 al 1936. Si deve infatti a Biagio Iodice il completo restauro e la trasformazione della Chiesa che da lui fu ampliata e raddoppiata in lunghezza fino a raggiungere le attuali dimensioni. Sulla cantoria in controfacciata, si trova l'organo a canne Tamburini opus 230 costruito nel 1941 riutilizzando la cassa e parte del materiale fonico del precedente strumento. L'organo è a trasmissione mista, meccanica per il manuale, meccanico-tubolare per la pedaliera e pneumatica per i registri, ed ha la consolle in cantoria con un'unica tastiera di 58 note e pedaliera concava di 30 note. La sua disposizione fonica è la seguente: Società Nel 2001 il numero dei residenti era pari a 10.124 abitanti. Dal 1951 al 2001 il Comune di Macerata Campania ha avuto un incremento di quasi 4.000 abitanti. La popolazione residente al 1º gennaio 2011 ha toccato quota 10.845 abitanti, maturando una crescita di circa il 7% negli ultimi 10 anni. Evoluzione demografica Abitanti censiti Cultura Istruzione A Macerata Campania le scuole statali vanno dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria, fino ad arrivare alla scuola secondaria di primo grado. Non sono presenti istituti di istruzione superiore. Gli istituti scolastici sono distribuiti su tutto il territorio e fanno parte dell'Istituto Comprensivo "Presidio della Legalità" di Macerata Campania. Religione La maggior parte dei maceratesi crede nel Cristianesimo attraverso le dottrina del Cattolicesimo e il comune appartiene all'Arcidiocesi di Capua. Sono presenti, inoltre, sul territorio comunità di testimoni di Geova, evangelici ed islamici. Santo patrono Il Santo patrono di Macerata Campania è San Martino vescovo di Tours, a cui è dedicata l'Abbazia del paese. Da ciò discende che il giorno festivo cittadino è l'11 novembre. Feste religiose e tradizioni Sant'Antuono (ovvero Sant'Antonio Abate) La festa più importante e amata dai maceratesi è quella dedicata a Sant'Antonio Abate, meglio noto come Sant'Antuono, che ricorre ogni anno il 17 gennaio, coinvolgendo l'intero comune. Nei giorni che precedono e susseguono questa data si organizza la caratteristica sfilata delle Battuglie di Pastellessa, ovvero di carri allegorici a forma di barche le cui origini si perdono nel tempo; su questi carri i componenti percuotono armonicamente botti, tini e falci, che utilizzati come dei veri e propri strumenti musicali da percussione producono la caratteristica sonorità meceratese, denominata appunto Pastellessa (o Pastellesse). Il termine Pastellessa deriva dalla past'e'llessa, ovvero la pasta con le castagne lesse, piatto tipico di Macerata Campania cucinato abitualmente nel giorno dedicato a Sant'Antuono il 17 gennaio. Macerata Campania conta oltre 20 Battuglie di Pastellessa (come Pastellesse Sound Group). Molto spesso questi "carri" vengono costruiti in maniera da sembrare dei vascelli rifacendosi all'antica leggenda per cui Sant'Antuono avrebbe compiuto il suo viaggio dall'Africa su una barca. La popolazione del luogo è molto attaccata alla tradizione della sfilata, cui ogni anno prendono parte più di 1500 percussionisti (oltre il 15% della popolazione); sulle Battuglie di Pastellessa viene riproposta l'antica musica a Pastellessa, nata a Macerata Campania in epoca antica (XIII secolo), e gli strumenti utilizzati sono derivati da attrezzi per i lavori nei campi (botti, tini e falci) a causa del legame di tale festività con ancestrali ricorrenze pagane legate alla celebrazione della rinnovata fertilità della madre terra in concomitanza con i cicli astronomici che, fin dalla notte dei tempi, hanno influenzato il calendario delle pratiche agricole. In aggiunta il rito conserva un valore apotropaico, secondo la convinzione che i fuochi tradizionali e i rumori ossessivi e ruvidi prodotti dagli 'strumenti' potessero spaventare e allontanare le presenze maligne che si credevano proliferate tutt'intorno durante la lunga notte invernale. Paese della Pastellessa Il 21 novembre 2012 il Consiglio Comunale di Macerata Campania ha approvato la proposta di delibera che riconosce la "Festa di Sant’Antuono" (ovvero la "Festa in onore di Sant’Antonio Abate") e le espressioni culturali ad essa inerenti, come la Pastellessa, nata esclusivamente a Macerata Campania in epoca antica (XIII secolo), "Patrimonio culturale immateriale" di Macerata Campania. Viene inoltre dichiarata Macerata Campania "Paese della Pastellessa", come nuova denominazione tipica del Comune. Alcune immagini della Festa di Sant'Antuono Santo Stefano Minicillo a Macerata La festa dedicata a Santo Stefano Minicillo, nato a Macerata Campania nell'anno 935, viene svolta ad inizio luglio, di solito coincidente con la seconda domenica, presso la chiesa abbaziale di San Martino Vescovo e coinvolge il Comune di Macerata Campania, ad esclusione delle due frazioni. In questa occasione la statua del Santo viene portata, dalla chiesa abbaziale di San Martino Vescovo, in processione per le vie del paese. Questi festeggiamenti durano dai tre ai quattro giorni. Madonna delle Grazie a Casalba La festa dedicata alla Madonna delle Grazie, santa patrona della frazione Casalba, viene svolta il 2 luglio presso l'omonima chiesa della frazione maceratese di Casalba. Questa festa coinvolge essenzialmente la frazione Casalba e precede di qualche giorno quella dedicata a Santo Stefano Minicillo: di solito la fine di questa festa coincide con l'inizio della successiva. Questi festeggiamenti durano dai tre ai quattro giorni. San Marcello martire a Caturano La festa dedicata a San Marcello martire, santo patrono della frazione Caturano, viene svolta nella prima domenica del mese di ottobre presso l'omonima chiesa della frazione maceratese di Caturano. Questa festa coinvolge essenzialmente la frazione Caturano e dura dai tre ai quattro giorni. In occasione di questa festa viene messa in scena la rappresentazione della tragedia di San Marcello, ambientata nell'anno 360 d.C. quando imperatore di Roma era Flavio Claudio Giuliano detto l'Apostata. Feste religiose scomparse Beata Vergine delle Grazie a Macerata Svolta presso l'omonima cappella di Via Madonna delle Grazie (Piazza Giovanni Paolo I), al confine con i comuni di Santa Maria Capua Vetere e di Curti, è scomparsa negli anni Novanta del XX secolo. Fissata subito dopo la festa dedicata a Santo Stefano Minicillo, onde evitare la sovrapposizione con l'omonima festa della frazione Casalba, ossequiata il 2 luglio nella giornata dedicata alla Madonna delle Grazie, aveva un carattere spiccatamente rionale e di ritrovo popolare. Questi festeggiamenti duravano dai tre ai quattro giorni. Madonna del Rosario a Macerata Svolta presso l'omonima cappella di Via Garibaldi nella prima domenica di ottobre, scomparsa negli anni Novanta del XX secolo, aveva un carattere spiccatamente rionale e di ritrovo popolare. Questi festeggiamenti duravano dai tre ai quattro giorni. Di quella festa, oggi viene ancora svolta la processione dedicata alla Madonna del Rosario, la cui statua nella prima domenica di ottobre viene portata, dall'omonima cappella, in processione per le vie del rione maceratese (Via Garibaldi - Via Trieste - Piazza De Gasperi). Personaggi storici Santo Stefano Minicillo nato a Macerata Campania nel 935 e morto a Caiazzo (provincia di Caserta) il 29 ottobre 1023. È il patrono della città di Caiazzo, dove fu vescovo per 44 anni tra il X secolo e l'XI secolo. Filippo Mincione nato a Macerata Campania il 5 novembre 1805 e morto a Mileto il 29 aprile 1882, fu dottore in sacra teologia e maestro dell'Almo Collegio napoletano dei teologi, professore del Seminario dell'Arcidiocesi di Capua e Vescovo di Mileto per 35 anni (1847-1882). Nella diocesi di Mileto fu il grande artefice del completamento e della ricostruzione dopo il catastrofico terremoto del 1783. Francesco d'Isa nato a Capua (provincia di Caserta) nel 1572 da famiglia patrizia e morto a Roma nel 1622, dove fu sepolto nella chiesa di S. Maria del Popolo a spese di un gentiluomo suo concittadino, Vincenzo Frapperio Ratta. Dal 1600 al 1622 ricoprì la carica di Abate curato nella Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo a Macerata Campania. Tra il 1610 e il 1630 circa, sotto il nome del fratello Ottavio d'Isa, pubblicò cinque commedie: Fortunia, Alvida, Flaminia, Malmaritato, Ginevra. È considerato l'ultimo valido continuatore della commedia cinquecentesca e classicheggiante. Persone legate a Macerata Campania Fausto Mesolella, chitarrista, compositore e arrangiatore italiano. Vive a Macerata Campania e dal 1986 fa parte della Piccola Orchestra Avion Travel, vincitori del 50º Festival di Sanremo nel 2000. Geografia antropica Frazioni Macerata Campania, oltre al capoluogo comunale, comprende le frazioni di Caturano e Casalba. Fino al 1809 Caturano e Casalba hanno avuto una amministrazione autonoma. Da allora le due comunità, assieme a Macerata, hanno formato un solo comune, pur mantenendo una cultura e una tradizione propria. Dalla lettura della mappa di Macerata Campania emerge che l'attuale estensione territoriale comprende anche l'antico casale di Cuzzoli, paese di poche anime scomparso all'inizio del XVIII secolo dove la cui Chiesa era dedicata a San Giorgio appartenente alla Arcidiocesi di Capua. Economia L'economia del comune si fonda essenzialmente sull'agricoltura (tabacco, ortofrutta, allevamenti bufalini), anche se nell'ultimo trentennio sono cresciute le attività secondarie a livello artigianale. Trasporti pubblici Attualmente Macerata Campania è collegata con i comuni del casertano attraverso l'autolinea di trasporto su gomma N. 3 gestita dall'azienda CLP: Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Caserta, Recale, Santa Maria Capua Vetere e Marcianise. Amministrazione Fa parte della Regione Agraria n. 8 - Piano campano settentrionale. Note Bibliografia Andrea Massaro, Aspetti di vita a Macerata e Caturano nei secoli passati, Macerata Campania, 1987. Andrea Massaro, Casalba e la chiesa di S. Maria delle Grazie, Macerata Campania, 1995. Pasquale Capuano, Macerata - Le origini - il sito - il nome, Macerata Campania, 2003. Pasquale Capuano, Macerata - Folclore e Religiosità, Macerata Campania, 2004. Annuario Pontificio dell'anno 1869, Roma, 1869. Gabriele Jannelli, Sacra Guida ovvero descrizione storica artistica letteraria della chiesa cattedrale di Capua, Stabilimento tipografico di G. Goja, Napoli, 1858, pp. 152-154, p. 195. Renzo Ambrogio, Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, De Agostini, 2006, p. 356. Adriana Caprio, Anna Giordano, Marcello Natale, Terra di Lavoro, Guida Editori, 2003, p. 165. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Macerata Campania Collegamenti esterni www.comune.maceratacampania.ce.it Sito Web istituzionale del Comune di Macerata Campania. www.omniamaceratacampania.it Sito Web di storia e approfondimenti su Macerata Campania fondato dal prof. Pasquale Capuano. www.santantuono.it Sito Web ufficiale della Festa di Sant'Antuono a Macerata Campania. www.icmaceratacampania.it Sito Web ufficiale dell'Istituto Comprensivo "Presidio della Legalità" di Macerata Campania.
Risparmia sul tuo hotel - hotelscombined.it

Ci spiace, non abbiamo ancora inserito contenuti per questa destinazione.

Puoi contribuire segnalandoci un luogo da visitare, un evento oppure raccontarci una storia su Macerata Campania. Per farlo scrivi una email a [email protected]