Destinazioni - Comune

Inveruno

Luogo: Inveruno (Milano)
Inveruno (Invrügn in lingua locale, Inverun in dialetto milanese) è un comune italiano di 8.635 abitanti della provincia di Milano, in Lombardia. Storia Le origini celtiche di questo comune rinviano al periodo precedente all'instaurazione definitiva del dominio romano (intorno al II secolo a.C.): l'odierno territorio fu verosimilmente abitato da popolazioni di ceppo gallico che avevano valicato le alpi. Del periodo della dominazione romana e di quello immediatamente successivo rimangono poche testimonianze; di Inveruno si fa menzione per la prima volta in un documento scritto risalente all'VIII secolo. Nel XIII secolo il suo territorio risulta essere parte sotto la giurisdizione del Capitolo di Sant'Ambrogio di Milano e parte sotto il dominio dei Crivelli. In quel periodo fu sede di un monastero di un ordine religioso. Nel 1518 Francesco I, Re di Francia, reggente di Milano, concesse il territorio di Inveruno e quelli circostanti di Arconate in feudo alla famiglia Arconati che nella zona possedeva già altri insediamenti rurali. Nel 1604 fu completato il rifacimento della chiesa parrocchiale prima di allora fatiscente. Nel 1652 Filippo IV, Re di Spagna e nuovo duca di Milano, concesse il feudo d'Inveruno a Giovan Battista Lossetti, un capitano di ventura originario di Vogogna (dove ancor oggi vi sorge l'antico palazzo Lossetti) che ne prese solennemente possesso. Durante l'epoca spagnola approda il culto religioso di Santa Teresa d'Avila, ancora oggi celebrata il 15 ottobre. Si alternano dunque i governi legittimi (Ducato di Milano e Regno del Lombardo Veneto) e l'occupazione francese, fino ai moti rivoluzionari del XIX secolo. Da notare che, a margine della nota battaglia di Magenta, anche a Inveruno si verificarono alcuni scontri fra le parti belligeranti, che qui (a differenza dell'esito della battaglia più nota) videro vittorioso l'I.R. Esercito. Nel 1859 la Lombardia viene annessa al Regno di Sardegna e lo stato sabaudo estende anche ad essa le proprie leggi ordinando il territorio secondo nuovi criteri: Inveruno viene compreso nel circondario di Abbiategrasso della provincia di Milano. Nel 1870 venne aggregato a Inveruno il comune di Furato. Nel 1945, durante le fasi finali della seconda guerra mondiale, il campanile di Inveruno viene bombardato, mantenendo tuttavia la sua struttura portante. Le chiese Chiesa Parrocchiale di San Martino vescovo L’antica chiesa di San Martino era stata costruita probabilmente prima dell’anno Mille. Già citata nel 1177 col titolo di chiesa, il tempio venne dedicato a San Martino. Dal "Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis" di Goffredo da Bussero, apprendiamo che già dal XIII secolo la chiesa di Inveruno era sottoposta alla pieve di Dairago, in seno alla quale divenne dapprima cappella (1398) e poi parrocchia nel 1485. Nel XVI secolo divenne una rettoria e viene segnalata con questo titolo ancora nelle visite pastorali dei secoli XVI e XVIII. La chiesa viene nuovamente citata nell'ambito della visita pastorale del cardinale Giuseppe Pozzobonelli del 1753 durante la quale si segnalò anche la presenta di tre confraternite (rispettivamente dedicate al Santissimo Sacramento, alla Beata Maria Vergine Regina del S. Rosario nella Chiesa Parrocchiale; quella della Penitenza, istituita nell'Oratorio di Sant'Ambrogio). All'epoca il numero dei fedeli era di circa 1000 persone, di cui 700 erano i comunicati. In quest'epoca la parrocchia contava 831.15 pertiche di terreno ad essa annesse, con una rendita netta di 1212.1 lire annue. Ci furono ampliamenti e rifacimenti nel lento trascorrere dei secoli. Una nuova chiesa, eretta sulla precedente di cui si conservarono la cappella maggiore e la torre del campanile, fu ultimata nel 1604. In essa esisteva una cappella dedicata a San Carlo Borromeo, nella quale si ammirava un grande quadro, rappresentante l’effigie dello stesso santo, opera attribuita al pittore Giulio Cesare Procaccini. Vi era pure un organo con cinque registri, con annessa cantoria. L'attuale edificio, ricostruito verso la fine dell'Ottocento per ampliare la precedente costruzione gotica, venne posizionato con l'abside a nord (a differenza del precedente, orientato in modo tradizionale), su progetto di Enrico Strada, è stato realizzato fra il 1899 e il 1901, anno in cui è stato consacrato in data 23 novembre dal cardinale Andrea Carlo Ferrari. La parrocchia è stata retta da don Francesco Rocchi fino al settembre 2010, ora è parroco don Erminio Burbello affiancato dal vicario don Claudio Silvetti e con la collaborazione dello stesso don Rocchi. Durante gli anni del ritiro dal ministero episcopale, fu presente l'inverunese Mons. Luigi Belloli (morto nel 2011), vescovo emerito di Anagni-Alatri. Altri luoghi di culto Chiesa di Sant'Ambrogio (non consacrata, solo adibita al culto); Oratorio di San Carlo Borromeo (vecchio Oratorio Femminile); Oratorio del Sacro Cuore di Gesù (cappella delle Piccole Serve del Sacro Cuore - Fondazione don Ercole Paganini); Oratorio dell'Annunciata (Cascina Garagiola); Cappella di San Rocco; È stata costruita verso il 1600 in onore di San Rocco patrono degli appestati e probabilmente serviva come un secondo Lazzaretto nei momenti in cui gli appestati erano troppo numerosi. Lazzaretto. È un edificio costruito ai confini con Mesero nel 1600 (luogo in cui venivano trasportate le persone colpite da peste). La maggiore epidemia si diffuse nel 1630 (alcuni riferimenti su questa ci pervengono da Alessandro Manzoni) Quando l’epidemia cessò nel 1631 gli inverunesi si riunirono in piazza Grande e fecero voto, per sé e per i propri eredi, di far celebrare solennemente le festività di Santa Teresa, eletta a compatrona di Inveruno, di San Rocco, protettore degli appestati, di San Sebastiano e di San Carlo. Vennero poi innalzate due colonne in granito, sormontate da una croce in ferro, a ricordo della peste; una fu innalzata davanti al Lazzaretto e una ai confini di Inveruno, con Mesero e Cuggiono, all’incrocio fra le vie Manzoni, Martiri della Libertà e viale Lombardia: sono entrambe visibili ai nostri giorni. L’edificio oggi presente, è però il risultato di numerose modifiche e ristrutturazioni. Luoghi di culto non più esistenti Degna di menzione è l'antica e preesistente Chiesa della Santa Croce e di Sant'Ambrogio, sede della Confraternita della Penitenza, e sepolcreto dei confratelli della stessa. Bruciata agli inizi del sec. XX, veniva ricordata già nel XVI come "ornata da pitture vetuste". Fu sede di un Lazzaretto (sempre il Chronicon ne cita l'altare all'aperto su cui si celebravano funzioni per i malati). Sul luogo dove essa sorgeva (ora Via Marcora) sorge ora Villa Gajetti. Vi si trovarono pure sepolture longobarde. Vi era inoltre un Oratorio dedicato a S. Teresa (chiamata dagli inverunesi "la gisèta"), abbattuta negli anni Sessanta del secolo XX: sul luogo ove sorgeva si trova oggi una edicola inaugurata nel 2010 con una bassorilievo della Santa opera di don Marco Melzi (Scuola del Beato Angelico di Milano) e l'antica croce del timpano della facciata della chiesetta). È infine attestata la presenza di altri due Oratori (o cappelle) di probabile giuspatronato familiare. Edifici Notevoli Villa Tanzi Mira Oggi sede degli uffici comunali, la neoclassica Villa Tanzi Mira fu, nei primi del Novecento, residenza del sindaco Gaetano Tanzi Mira. Conserva ancora oggi uno torchio per la pigiatura del vino risalente al 1759 ed uno splendido parco aperto al pubblico. Palazzo Baffa Noto anche come a filanda, il monumentale complesso di impianto settecentesco, è composto dalla Villa padronale (con un parco secolare) e da due corti laterali. L'attuale edificio sorge certamente su preesistenti edifici, situandosi nel cuore e nel nucleo più antico del paese. Villa Muggiani Popolarmente nota come "la Tureta", per la torre che ne caratterizza l'impianto, è una pregevole residenza privata; già dell'illuminato imprenditore Cav. Muggiani, uomo di grandi e profetiche vedute, che primo fra tutti, seppe impiantare a Inveruno, insieme ad una moderna attività industriale legata al tessile, un insieme di servizi sociali veramente all'avanguardia: una società sportiva; la costruzione della Materna, antesignano dei moderni asili nido aziendali; la promozione di un prestito per azioni fra la popolazione. Villa Verganti Edificata fra il XIX e il XX secolo, è un classico esempio di villa tipicamente lombarda. L'ampio parco è ricco di interessanti essenze. (Non visitabile dal pubblico) Cascina Garagiola Imponente cascina tipicamente lombarda è attualmente oggetto di interventi da parte dell'attuale proprietà, che ne ha mantenuto l'originale e mai interrotta destinazione di azienda agricola. Di rilievo l'Oratorio dell'Annunziata, sito alla destra del portone d'ingresso dello stabile: una piccola cappella intitolata a Maria Ss.ma annunciata, con una bella tela raffigurante San Carlo Borromeo; l'Oratorio oggi è usato per piccole cerimonie: adorazioni eucaristiche e momenti di preghiera. Cappella Formenti Cappella funeraria della Famiglia Formenti, sita nel Cimitero di Inveruno. È una cappella funeraria e votiva eretta nel cimitero durante i lavori di ampliamento eseguiti alla fine dell’Ottocento. Al suo interno, sulla parte centrale, si trova un affresco di buona fattura raffigurante un’Annunciazione. È uno dei più antichi monumenti esistenti ad Inveruno, ed è sicuramente la cappella funebre di maggior valore storico ed artistico del cimitero. Il Torchio Fa parte del complesso di Villa Tanzi: un grande torchio a vite in legno e pietra, lungo 14 metri e alto 5. Costruito nel 1759 per la pigiatura dell’uva da vino. Segno di una coltura di vite nella zona. L’imponente macchinario rimase in funzione fino al 1870, momento dell’abbandono di questo tipo di coltivazione a causa della diffusione della filossera (un insetto di provenienza nordamericana che distrusse i vitigni). Inoltre, grazie all’apertura del canal Villoresi (1886 ad opera dell'ingegner Eugenio Villoresi), nelle campagne inverunesi si verificò un radicale cambiamento nelle colture tradizionali. Economia Fino alla fine degli anni cinquanta del XX secolo, Inveruno rimase prevalentemente un centro agricolo sebbene l'industria tessile e quella meccanica fossero discretamente sviluppate. Il boom economico degli anni Sessanta provocò un considerevole aumento delle attività industriali, commerciali ed artigianali. L'Olificio Belloli di Inveruno divenne uno dei più importanti d'Italia nel settore dell'olio di semi. Parallelamente si verificò un lento ma costante declino del settore agricolo, infatti, attualmente sopravvivono solo una decina di aziende agricole rispetto al centinaio che se ne poteva contare negli anni cinquanta. Nonostante il considerevole sviluppo dell'industria e del commercio, esistono circa 250 fra attività commerciali, artigianali ed industriali, mentre si sente sempre più la carenza del settore elettronico e della tecnologia. Tradizioni, Eventi e Cultura 11 novembre: Festa Patronale di San Martino - fiera agricola e zootecnica con 30.000 m2 di spazio espositivo; Ultimo giovedì di gennaio: la Gioebia, con corteo spontaneo del fantoccio che viene poi bruciato; per cena, ul scinin dàa Gioebia: fagioli dell'occhio con salame cotto (talvolta, salame di fegato); alcune associazioni spostano la festa al sabato seguente. Lunedì dell'Angelo (Lunedì in Albis): fiera delle merci; 15 ottobre: Processione di Santa Teresa d'Avila. Cucina La cucina inverunese è contagiata molto, anzi, appartiene alla cucina tipica milanese; I piatti forti quindi, sono quelli tipici di Milano: La cotoletta alla milanese Il risotto alla milanese Tipicamente Inverunesi: La Piota: dolce costituito da pasta per il pane con l'aggiunta di uva, fichi, mele, pere, uvetta; Il risotto giallo con la salsiccia La Cassoela: piatto costituito da verze, cotenna di maiale, costine di maiale. La Rusumàa: sorta di zabaione "a freddo" ottenuto con l'unione dell'albume d'uovo montato a neve, del tuorlo lavorato con poco zucchero e marsala (o varianti con caffè o vino rosso). Persone legate a Inveruno Paolo Angelo Ballerini (1814-1897), arcivescovo di Milano, poi patriarca titolare di Alessandria dei Latini Luigi Belloli (1923-2011), vescovo di Anagni-Alatri Giovanni Marcora (1922-1983), deputato e senatore della Democrazia Cristiana e ministro della Repubblica Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è l'U.S. Inveruno che milita in Serie D . È nata nel 1945. Il club ha militato per cinque stagioni in Serie D, dal 1958 al 1963. Ha vinto una Coppa Italia Promozione nel 2006 ed inoltre il 6 gennaio 2011 nella finale di Coppa Italia di eccellenza a Seveso ha battuto 2-0 l'Aurora Seriate laureandosi Campione di Lombardia, accedendo alla Fase Nazionale. In questa manifestazione, dapprima vinse il girone con Pro Settimo Eureka e Bogliasco, poi superò ai quarti il Fontanafredda. Si arrese solo all'Ancona in semifinale, giocando ad armi pari contro i Dorici. Nella stagione 2012-2013 trionfa nuovamente in Coppa Italia regionale a Lecco battendo in rimonta 2-1 il Ciserano e vince il campionato con 2 giornate d'anticipo a Busto Garolfo, tornando in Serie D dopo 50 anni d'assenza. S.O.I. La Sportiva Oratoriana Inverunese è stata fondata nel settembre 1946 da gruppo di giovani dell'oratorio. Terminata la seconda guerra mondiale, lo sport, era strumento di aggregazione, così si formò un principio di organizzazione della neonata associazione sportiva. Nel corso degli anni si è abbandonata la pratica del calcio e si sono promosse le seguenti attività sportive: Atletica Leggera Pallacanestro Pallavolo Ginnastica di mantenimento Basket Notevole l'impegno della Soi Inveruno che nell'anno 2009 è passata alla categoria Promozione nell'ambito cestistico. Amministrazione Trasporto pubblico Il comune è attraversato dalle seguenti linee di autobus gestite da MOVIBUS: Z621 (Cuggiono-Milano via Autostrada); Z622 (Cuggiono-Vittuone-Cornaredo); Z627 (Castano Primo-Cuggiono-Busto Garolfo-Legnano); Z646 (Castano Primo-Magenta). Evoluzione demografica Abitanti censiti Note ^ a b Statistiche demografiche ISTAT, Istituto nazionale di statistica. URL consultato il 30 luglio 2014. ^ Regio Decreto 9 giugno 1870, n. 5722 ^ a b Parrocchia di San Martino (1485 - [1989]) - Istituzioni storiche - Lombardia Beni Culturali ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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