Destinazioni - Comune

Corbara

Luogo: Corbara (Salerno)
Corbara (Cruvàrë in campano) è un comune italiano di 2.607 abitanti della provincia di Salerno in Campania, dall'aprile 2013 fa parte dell'Unione dei comuni Terre dell'Agro, assieme ai comuni di San Marzano sul Sarno e Sant'Egidio del Monte Albino. Geografia fisica Il comune è situato alle pendici dei Monti Lattari, nell'Agro Nocerino Sarnese, in prossimità della Costiera amalfitana. Ha fatto parte, fino allo scioglimento della stessa (2008), della Comunità Montana Penisola Amalfitana. Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003. Storia Le prime tracce di abitato risalgono al II secolo a.C., forse in riferimento alla temporanea dispersione degli abitanti di Nuceria Alfaterna in seguito alla distruzione della città da parte di Annibale nel corso della seconda guerra punica (216 a.C.). Corbara venne citata per la prima volta, con il nome di "Corvara" nel 1010 in un atto del Codex diplomaticus Cavensis. Del 1045 è un secondo documento che menziona una strada tra Corbara e Tramonti. Il casale di Corbara fece amministrativamente parte della civitas Nuceriae, la confederazione di casali sorta dopo la distruzione della città di Nocera da parte di Ruggero II di Sicilia nel 1137 e fino alla seconda metà del Cinquecento (intorno al 1570) appartenne all'università di Sant'Egidio, insieme ai villaggi di Sant'Egidio e di San Lorenzo, e dipendeva anche dal punto di vista religioso dall'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis di Sant'Egidio del Monte Albino. Successivamente si costituì in università autonoma e fece parte di "Nocera Sottana", insieme alle università di Sant'Egidio e di Pagani: ogni università eleggeva ogni anno il proprio "sindaco particolare", coadiuvato da due "eletti" e dai "razionali" (revisori di conti); gli abitanti di Nocera Sottana eleggevano quindi un "sindaco universale", che insieme ai due eletti da quelli di "Nocera Soprana" formava una sorta di triumvirato che reggeva la confederazione. A Corbara ebbe rilevanza la famiglia Giordano, che diede al villaggio la maggior parte dei sindaci particolari e universali. Altre famiglie del periodo furono i Padovano, i Nasta, i Troiano, gli Orlando, i Capriglione e gli Amarante. Esistono alcune notizie ricavabili da documenti e atti notarili relativi alla vita nel casale nel corso del XVIII secolo: nel 1732 il casale contava 152 fuochi (corrispondenti a circa 600 abitanti). L'acqua nel 1740 era conservata in due "conserve" situate a monte dell'abitato, alimentate dagli acquedotti del Cifurno e della Gragnana. Una pratica di sfruttamento del terreno prevedeva il "fitto del legname di montagna a crescere", con la quale veniva concesso il diritto di tagliare gli alberi in un fondo ogni dodici anni, in cambio di un canone annuale e della cura del terreno. Nel 1806, sotto il governo del re Giuseppe Bonaparte vennero aboliti i precedenti ordinamenti municipali e creati al loro posto i comuni. Nel territorio fu conosciuto il fenomeno del brigantaggio e in particolare una banda costituita da corbaresi e guidata da Antonio Padovano di Fortunato, detto Ficuciello, commise numerosi delitti. Dal 1861 il comune di Corbara aveva programmato la costruzione di una strada ("strada nuova di Corbara" tra la località di Acquapendente e quella di Boccarezza nel comune di Sant'Egidio, per immettersi sulla via Orazio) che permettesse di raggiungere comodamente la via stabiana. I lavori iniziarono nel 1864 e si conclusero nel 1877. Parallelamente era in corso la progettazione da parte dell'ingegnere Giuseppe Bellotti di una strada tra Chiunzi e Pagani, per collegare l'agro nocerino sarnese e la costiera amalfitana e che doveva attraversare il territorio del comune di Sant'Egidio e Corbara, che venne però realizzata solo dopo oltre vent'anni. Lo stemma civico Trae origine dal nome del paese, esso infatti rappresenta un corvo appollaiato sulla cima di una montagna. Evoluzione demografica Abitanti censiti Luoghi d'interesse Chiesa di San Bartolomeo Dopo la costituzione dell'università, gli abitanti di Corbara richiesero al vescovo Sulpicio Costantino l'autorizzazione ad erigere una chiesa parrocchiale dedicata a san Bartolomeo, distaccandosi dalla giurisdizione dell'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis situata a Sant'Egidio del Monte Albino e l'autorizzazione fu concessa nel giugno del 1587. L'edificio era già in funzione in occasione della visita pastorale del vescovo nel 1599. Cultura Patrono del paese è san Bartolomeo, titolare della chiesa parrocchiale, insieme a sant'Erasmo. In onore di quest'ultimo viene messa in scena da oltre un secolo e mezzo la "Calata dell'angelo", che ricorda l'angelo sceso dal cielo per salvare il santo dal martirio: l'episodio viene raffigurato ogni anno nel mese di luglio da una persona che in costume da angelo cala con una sorta di teleferica dalla chiesa Sant'Erasmo, situata in alto su una roccia, fino ai piedi della stessa, sulla piazza del Rione Sala. Economia Corbara è nota per la produzione di un caratteristico pomodorino, lo "sponzillo" conosciuto come pomodorino di Corbara o Corbarino, dall'elevato contenuto zuccherino. Il Corbarino Tra i numerosi ecotipi locali, il pomodoro di Corbara o Corbarino, fresco o trasformato, è quello che più si contraddistingue per caratteristiche organolettiche e qualitative tipiche. Trattasi di un pomodoro caratterizzato da piante ad accrescimento indeterminato e da bacche piccole di forma prevalentemente “allungata a pera”, dallo spiccato sapore agro dolce. Alla tipologia Corbarino sono assimilati diversi biotipi, la cui selezione è stata curata nel corso degli anni, dagli stessi agricoltori. Essi, con molta probabilità, derivano da vecchie varietà da conserva, coltivate in zona. L’area di origine del Corbarino è quella delle pendici dei monti Lattari, sia sul versante costiero (Costiera amalfitana, Penisola sorrentina) sia sul versante interno (confine sud della valle del Sarno), dove si trova il comune di Corbara e sulle cui colline è stato sempre tradizionalmente coltivato. Fino a poco tempo fa, il Corbarino era coltivato quasi esclusivamente in zone collinari, senza alcun sussidio irriguo; le produzioni erano destinate prevalentemente ai mercati locali per il consumo fresco o per la produzione artigianale di conserve o come pomodori da serbo, conservati a grappolo per il consumo invernale. L’aumento della domanda, anche al di fuori dell’ambito locale o regionale, e un notevole interesse da parte di trasformatori locali, hanno determinato uno sviluppo della coltivazione anche in aree di pianura, dove si ottengono produzioni più elevate, anche se con caratteristiche qualitative inferiori. Aspetti nutrizionali e salutistici Da un punto di vista nutrizionale il profilo compositivo del pomodoro, in generale, si contraddistingue, innanzitutto, per un contenuto significativo in alcune vitamine, in particolare, in vitamina C ed A: anche se tale contenuto non è particolarmente elevato, in confronto ad altri vegetali, il fatto che il pomodoro sia uno dei prodotti ortofrutticoli maggiormente consumati fa sì che esso rappresenti una delle principali fonti di tali vitamine (ad esempio, la seconda fonte di vitamina C in Italia, in ordine di importanza, dopo l’arancia). In secondo luogo, il pomodoro è ricco di alcuni componenti minori dotati di attività antiossidante (cioè con azione protettiva nei confronti dell’effetto negativo dei radicali liberi contenuti nelle cellule dell’organismo umano): principalmente carotenoidi (in particolare licopene, di cui il pomodoro rappresenta la prima fonte nella nostra dieta) e composti fenolici. A tali componenti è stata attribuita una specifica azione di protezione nei confronti di alcune patologie croniche largamente diffuse nei paesi industrializzati: recenti indagini epidemiologiche hanno ipotizzato, ad esempio, un effetto protettivo associato al consumo di pomodoro crudo nei confronti di diverse forme di cancro (alla cavità orale, alla faringe, all’esofago, allo stomaco, al colon) ed, in particolare, uno studio più specifico ha evidenziato una correlazione significativa tra ingestione di alimenti ricchi di licopene (tipicamente pomodoro e suoi derivati) e ridotto rischio di sviluppo del tumore della prostata. Per avere il miglior effetto protettivo dei carotenoidi nel corpo umano è necessario assumere pomodorino maturo, anche cotto, accompagnato da sostanze grasse (olio di oliva ad es.). Gite turistiche Il territorio prevalentemente montagnoso del comune di Corbara, ha una superficie di 6,66 km². con altitudine che varia dai 106 agli 800 m circa del Valico di Chiunzi. Sviluppatosi mano a mano attorno al nucleo storico del Rione Sala, rione dai caratteristici scorci, il paese si è arricchito di molte frazioni inglobate con gli anni al centro. Il Municipio sorge proprio a metà strada dalle periferie; accanto c'è il campo di calcio e la palestra. A San Bartolomeo Apostolo, patrono di Corbara, è dedicata la chiesa principale, eretta, nel '500, in località Piazza, allora periferia del paese. Altre due chiese testimoniano l'amore per l'arte e la fede dei corbaresi: quella di San Giuseppe, che richiama meglio, per la sua ubicazione, la religiosità domestica del Medioevo e quella di Sant'Erasmo, dove fanno bella mostra di sé, due tele attribuite al pittore Luca Giordano massimo esponente della scuola napoletana del seicento. Dal telegrafo lo sguardo domina l'intera valle raccolta tutta intorno alle pendici del Vesuvio prima di aprirsi all'estremo limite massimo del Golfo di Castellammare di Stabia. Di sera è possibile ammirare la distesa punteggiata di mille e mille luci che già colpì il famoso novelliere francese Guy de Maupassant che, diretto a Ravello, scrisse nel suo diario di viaggio: "Questo posto è una terrazza sul Paradiso". Infrastrutture e trasporti Principali arterie stradali Strada Provinciale 2/a San Lorenzo-Corbara-Chiunzi. Amministrazione Sindaco in carica è il dr. Pietro Pentangelo della lista "Alba Corbarese", eletto a seguito delle votazioni tenutesi il 15 e 16 maggio 2011 con 1204 voti (fonte: Ministero dell'Interno - Archivio Storico). Succede alla precedente amministrazione Pauciulo. Persone legate al Comune di Corbara Antonio Giordano, genetista Giovan Giacomo Giordano, oncologo Michele Zarrillo Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 228. ^ Nell'atto del Codex diplomaticus Cavensis, una raccolta di pergamene longobarde conservate nella badia della Santissima Trinità a Cava de' Tirreni, si tratta dell'affidamento da parte di Amore, figlio di Pietro, a Maranco di Angri, figlio di Giovanni un fondo nella località di Corbara, avendo per testimone Maione, abate della chiesa di San Massimo a Salerno. ^ Citata la prima volta in un atto del notaio Stefano Grimaldi del 15 maggio 1480 nella quale sono citati otto fratelli Giordano. ^ Legge n.211 del 18 ottobre 1806, sull'abolizione degli "antichi regimenti municipali". ^ La variante del tracciato che attraversava Corbara fu approvata il 23 agosto 1877. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia Salvatore Silvestri - Salvatore Vollaro, S.Egidio, S.Lorenzo e Corbara (La Storia e le Famiglie), 2001 Salvatore Silvestri, S.Egidio. Un luogo chiamato Preturo, Edizioni Gaia 2010, ISBN 978-88-89821-75-6 Guida turistica dei Piccoli Comuni della Campania Volume 3, Lozzi & Rossi Editori, ottobre 2010 Voci correlate Comunità Montana Penisola Amalfitana Sindaci di Corbara Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Corbara
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