Destinazioni - Comune

Ciriè

Luogo: Ciriè (Torino)
Ciriè (Siriè o Ciriè in piemontese) è un comune italiano di 18 415 abitanti della provincia di Torino, in Piemonte. Geografia Il comune, distante circa 21 chilometri a nord dal capoluogo, è situato presso lo sbocco delle valli di Corio e di Lanzo, in prossimità di un altopiano chiamato Vauda, termine d'origine celtica, che significa foresta. Il territorio è bagnato dalla Stura di Lanzo, che scorre nelle vicinanze della città. Storia La zona di Ciriè e dell'Alto Canavese era abitata, sin dall'antichità, dai Salassi, una popolazione di origine celtica. Prima della dominazione romana il Canavese, come riferisce lo storico Polibio, era ricoperto da fitte boscaglie, con poche radure, qualche piccolo villaggio e rari sentieri che scorrevano tra la vegetazione. Nell'anno 143 a.C. i Romani, guidati dal console Appio Claudio Pulcro, mossero guerra contro le tribù stanziate nelle valli dell'Orco e della Dora Baltea, con l'intento di aprirsi una via verso l'Elvezia e la Gallia transalpina. Si riteneva che l'occupazione sarebbe stata assai rapida, invece la reazione delle tribù locali fu durissima e gli invasori furono costretti, in un primo momento, alla ritirata. Per questo i Romani ritennero necessario stabilire alcuni accampamenti nella zona, per meglio organizzare l'esercito e sorvegliare le vie di comunicazione verso le valli. Vennero così allestiti accampamenti nei pressi di Ivrea, di Torino e nell'area dove sorge attualmente Ciriè. Da qui era possibile sorvegliare l'accesso alle vallate di Lanzo e di Viù. L'accampamento stanziato presso l'attuale Ciriè prese il nome di Castra Cerreti, in riferimento alla grande quantità di cerri presenti nella zona. Successivamente, per brevità, venne chiamato semplicemente Cerretum. La strada maestra dell'antico accampamento era situata ove oggi si trova Via Vittorio Emanuele II, la strada principale del centro storico. Con il definitivo assoggettamento dei Salassi e con la conseguente pace, il campo cominciò a diventare un importante crocevia di scambi commerciali ed in prossimità di esso si concentra un gran numero di abitazioni, dapprima povere baracche di paglia e legno, successivamente case di pietra e mattoni. In seguito alla penetrazione della religione cristiana, si decise di assegnare all'abitato un santo protettore: venne scelto, per via della somiglianza con il precedente nome del paese, San Ciriaco di Roma, martire cristiano ucciso a Roma nel 303. Il celebre Theatrum Statuum Sabaudiae (1682) dedica una lunga descrizione alla città ("Septimo Taurinense ad Urbe lapide, Septentrionem versus, non longe ab Alpium Graiarum radicibus, occurrit Ciriacum Oppidum, insigne Marchionatus titulo, qui sub se S.Mauritium, Nolas & Robasomerium minora Oppida comprehendit") e cita la probabile derivazione del nome dalla venerazione per il Santo ("Pedemontanis dicitur Ciriè, fortasse a peculiari Incolarum erga Divum Cyriacum Martyrem cultu, cujus festum s.Idus Augusti inibi summa celebritate recolitur"). La presenza romana nel territorio ciriacese è testimoniata dal ritrovamento di monete dell'età imperiale, frammenti di terrecotte e varie lapidi funerarie, conservate, queste ultime, nella chiesa di San Martino. Dalla caduta dell'Impero Romano e dalle prime invasioni barbariche, vi è un vuoto di informazioni che dura quasi un millennio. Sappiamo per certo che nel 1229 il territorio di Ciriè viene occupato dai Marchesi del Monferrato. Nel 1296 Margherita di Savoia sposa Giovanni I, ottenendo in questo modo i diritti sulle terre di Caselle, Ciriè e Lanzo. Alla morte prematura del marito, Margherita si trasferisce nel grande castello di Ciriè, che sorgeva nella piazza che ancora oggi ne porta il nome. L'insediamento di Margherita nel castello, che avviene nel 1306, viene ricordato ancora oggi con il Palio dei Borghi, manifestazione che si svolge ogni due anni nel territorio ciriacese. Di questo castello non restano tracce, poiché andò distrutto durante l'invasione francese del 1536 e i resti complemente dispersi durante la sistemazione della piazza Castello ai primi del Novecento. Alcuni fregi, le uniche vestigia del castello, sono stati rinvenuti durante operazioni di scavo nella piazza e sono conservati, incastonati in un muro interno, nella chiesa di San Martino di Liramo. Margherita di Savoia procede al restauro e all'ampliamento del castello, che diventa in breve tempo una delle residenze più importanti del territorio. Nobili da tutta Europa vi si recano in visita portando appresso guarnigioni e servitù, che non vengono alloggiati a palazzo, ma presso le residenze dei cittadini ciriacesi. In segno di ringraziamento verso la popolazione, Margherita provvede alla concessione di "patenti", importanti riconoscimenti alla popolazione. Procede all'annullamento delle tasse e all'istituzione del mercato cittadino nella giornata di venerdì, che si svolge ancora oggi. Tale mercato, che, anche grazie alla favorevole posizione di Ciriè, attira un gran numero di visitatori da tutta la zona, diventa un'importante fonte di reddito per la città. Nel 1576 i Savoia effettuano uno scambio con i Marchesi genovesi Doria: la Castellania ciriacese viene ceduta in cambio di alcuni territori sulla costa ligure. Gian Gerolamo D'Oria stabilisce la sua residenza a Ciriè, inaugurando una lunga dinastia che durerà fino ai primi anni del Novecento, concludendosi con il marchese Emanuele D'Oria, che è anche il primo sindaco di Ciriè, dopo che questa, con un Regio decreto legge del 1905, ottiene il titolo di città. Luoghi di interesse Duomo di San Giovanni Battista Dichiarato monumento nazionale nel 1887, si trova nella centralissima piazza San Giovanni, oggi pedonale. Bellissimo esempio di gotico piemontese, viene realizzato nel corso del XIV secolo. È affiancata da un campanile a quattro piani, la cui sommità si presenta con una guglia centrale e quattro pinnacoli posti negli angoli. Palazzo dei Marchesi D'Oria L'edificio è realizzato sulla struttura di un precedente palazzo del Cinquecento di proprietà dell'importante ciriacese famiglia Provana. Nel 1576 il palazzo fu oggetto di un complesso scambio di beni fra i marchesi D'Oria ed Emanuele Filiberto di Savoia, con il quale i Savoia acquisirono i possedimenti dei D'Oria in Oneglia, creandosi così un agevole sbocco sul mare. Durante il XVII secolo il palazzo venne modificato secondo lo stile delle "delizie" di caccia reali. A questo scopo, il complesso fu dotato di un ampio spazio esterno ad uso venatorio; una parte di questo venne recintato nella seconda metà del secolo XVIII. Il bel parco retrostante il palazzo era dotato anche di un laghetto. L'appartamento situato a sud del palazzo, denominato di Carlo Emanuele, era riservato ai soggiorni dei Savoia, che di tanto in tanto, nel corso di uno dei loro itinerari di caccia, dimoravano nel palazzo. È questa la parte più ricca di decorazioni, sia plastiche che pittoriche, realizzate da artisti svizzeri provenienti da Lugano, che lavoravano anche presso le residenze reali. All'inizio del Novecento tutto il complesso fu acquistato dalla famiglia Remmert, proprietaria di un importante opificio nella città. Il laghetto venne prosciugato e il parco, che si estendeva fino all'attuale Via Parco, smantellato e il terreno lottizzato e reso edificabile. Chiesa di San Giuseppe Durante la terribile peste del 1630-1631, la popolazione di Ciriè fa voto di edificare un ospedale, se riesce a superare la terribile epidemia. Nell'anno successivo, mancando i fondi necessari per l'edificazione dell'ospedale, si decide di procedere alla costruzione di una chiesa, che, terminata nel 1647, viene dedicata a San Giuseppe. Tipico esempio di architettura della Controriforma, la chiesa custodisce al suo interno diverse opere di pregio, tra cui spicca una bellissima pala d'altare raffigurante la Madonna e attribuita a Defendente Ferrari. Tale opera, commissionata dai commercianti di lana ciriacesi, era precedentemente custodita nel convento agostiniano, oggi non più presente. Chiesa di San Martino di Liramo È uno dei più significativi esempi di architettura romanica del territorio piemontese. Il campanile è la parte più antica del complesso, essendo stato edificato intorno all'anno 900. L'abside centrale viene invece realizzata un secolo dopo. Esterna alle mura che cingevano il borgo di Ciriè, la chiesa si trovava in corrispondenza di un antico insediamento e il suo ingresso non era rivolto verso Ciriè, ma verso il sentiero che conduceva a Nole. Venne probabilmente edificata sulle fondamenta di un antico tempio di epoca romana. Lo testimoniano le due pietre utilizzate come altari, ancora oggi presenti all'interno della Chiesa, che rivelano, con la presenza di cavità per raccogliere il sangue animale, un loro uso per la celebrazione di antichi riti pagani. La Ciriè industriale A partire dalla fine dell'Ottocento, la città ha dimostrato una spiccata vocazione all'industria, che è andata crescendo nel corso del secolo successivo. Al suo sviluppo ha contribuito in modo determinante la presenza della Ferrovia Torino-Ceres, che ha raggiunto Ciriè nel 1869. In quell'occasione viene inaugurata la stazione ferroviaria, presente ancora oggi. Nel 1876 la linea viene portata fino a Lanzo e nel 1919 fino a Ceres. Nel 1921 la Torino-Ceres è la prima ferrovia al mondo ad adottare la trazione elettrica a corrente continua ad alta tensione. Nella stazione di Lanzo Torinese si trova una targa commemorativa che ricorda questo primato. All'inizio del Novecento sono presenti a Ciriè la fabbrica di nastri e trecce Remmert & C, diverse cartiere (De Medici, Olivetti, Marietta, Borla, Melanotte), la prestigiosa fabbrica di coperte Mosconi & Cesa, che sorgeva nell'area conosciuta come il Babau, a ridosso di dove oggi è situato il quartiere del Villaggio Sant'Agostino, l'antico stabilimento di filatura della seta Craponne & Vigano; inoltre tintorie, cuoifici, coltellerie, falegnamerie. Nel 1935 viene fondata la SAIAG, Società Anonima Industria Articoli Gomma, nata dalla fusione di due aziende preesistenti: la IAC, produttrice di teli gommati per dirigibili e maschere antigas usate dall'esercito italiano durante la prima guerra mondiale e la FIRGA, specializzata nel settore della produzione di articoli rigenerati in gomma. Nel 2000 l'azienda è stata venduta e successivamente frazionata in due società: la Trelleborg e la Metzeler. Di grande importanza per lo sviluppo industriale e per la crescita dell'occupazione nell'area di Ciriè fu l'arrivo della famiglia Remmert, di origini prussiane, che insediò due importanti opifici nella zona e costruì, accanto allo stabilimento ciriacese, la bella villa di famiglia. ex Opificio Remmert Attiva fino ai primi anni ottanta, l'area della vecchia Remmert, conosciuta come La Biancheria, è stata oggetto, in tempi recenti, di una vasta opera di ristrutturazione, che ha portato alla nascita del centro polivalente chiamato Ciriè 2000, che ospita, oltre a diverse attività commerciali, il tribunale, l'Ufficio Postale, il Ministero delle Finanze, la redazione dello storico settimanale Il Risveglio e la Biblioteca comunale Alvaro Corghi. Villa Remmert Edificata tra il 1902 e il 1906 in stile Art Nouveau, su progetto dell'architetto Roberto Fenoglio. La villa comprendeva, in origine, un vasto giardino all'inglese e una tenuta agricola. Nel 1988 viene acquistata dal comune e dal maggio 2006 ospita mostre di arte contemporanea gestite dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. L'IPCA L'Industria Piemontese dei Colori di Anilina viene fondata nel 1922 dai fratelli Sereno e Alfredo Ghisotti nel territorio della frazione Borche, dove prima sorgeva una fabbrica di fiammiferi. La fabbrica è passata alla storia per una tragica vicenda di inquinamento ambientale e per i moltissimi lavoratori deceduti per cancro alla vescica. Nel 1972 due ex operai dell'IPCA, Albino Stella e Benito Franza, entrambi ammalati di tumore alla vescica, presentano denuncia contro la fabbrica. Nel 1977, al termine di un lungo e tortuoso processo, i titolari e i dirigenti dell'azienda vengono condannati per omicidio colposo. L'IPCA chiude definitivamente i battenti nel 1982. Da una ricerca condotta dall'INAIL emerge che 168 lavoratori dell'IPCA sono deceduti per cancro alla vescica. Nel 2005 viene realizzato il documentario Non si deve morire per vivere, del regista Daniele Gaglianone (Ancona, 1966), al quale partecipano Cinzia Franza, Daniele Stella, figli dei due operai che denunciarono l'azienda e Paolo Randi, ex lavoratore dell'IPCA, il quale racconta le terribili condizioni di lavoro a cui erano sottoposti gli operai della fabbrica. La stampa locale Nei primi anni del Novecento, si diffonde nel Ciriacese il fenomeno della stampa locale. I giornali vengono stampati in piccole tipografie cittadine, con cadenza settimanale e sono composti da sole quattro pagine, di cui l'ultima, solitamente, dedicata alla pubblicità. Fra i più antichi ricordiamo L'Aurora, edito già alla fine dell'Ottocento, La Stura, il cui primo numero viene stampato il 15 giugno 1901 dalla tipografia Streglio, di Ciriè. Il giornale, che ha vita piuttosto breve, confluisce più tardi ne Il Progresso del Canavese e delle Valli Stura. Dal 1904, il giornale viene stampato nella tipografia di Giovanni Capella, un ex collaboratore di Streglio. Capella è direttore responsabile dal 1943 al febbraio 1944, quando viene pubblicato l'ultimo numero. Una discreta diffusione ha Il Canavese e le Valli di Lanzo, nato nel novembre del 1908 e pubblicato la domenica. Fra i collaboratori del giornale vanno ricordati Giacomo Bollati e il professor Nino Costa. L'ultimo numero esce il 12 settembre 1909. Il Risveglio del Canavese nasce il 6 gennaio 1921. Il giornale si pone in contrasto sia con socialisti e comunisti, sia con i fascisti, di cui vengono spesso denunciate le violenze. Nel 1924 il giornale esprime critiche al nuovo sistema elettorale voluto da Mussolini, ma dall'anno successivo gli articoli a sfondo politico diventano più rari, per poi sparire completamente a causa della censura sempre più rigida. La pubblicazione del Risveglio termina nel 1925, e riprende al termine della seconda guerra mondiale. Oggi la redazione del giornale ha sede presso la struttura denominata Ciriè 2000, nell'area dell'ex Opificio Remmert. Artisti ciriacesi Letteratura Nino Costa - poeta in lingua piemontese (1886-1945). Ugo Riccarelli - scrittore. Nato a Ciriè nel 1954 dove ha abitato per molti anni. Uno dei più significativi esponenti della letteratura italiana contemporanea, vincitore del Premio Campiello nel 1998 con Un uomo che forse si chiamava Schulz e del Premio Strega nel 2004 con il romanzo Il dolore perfetto. Riccarelli era già conosciuto al grande pubblico per il suo libro Le scarpe appese al cuore, racconto autobiografico di un difficile trapianto di cuore e di polmoni. Gianni Milano - poeta e pedagogista. Nato nel 1938, ha vissuto e lavorato per diversi anni a Ciriè. Uno dei principali esponenti del movimento beat in Italia durante gli anni sessanta e autore di un gran numero di antologie poetiche, articoli e libri di argomento pedagogico-educativo. Nell'ambito della cultura underground, che trae i propri temi e le modalità espressive dagli autori della Beat Generation, si colloca anche la produzione poetica di Pier Castrale, (1955-2010). Nato a Torino, Castrale visse a Ciriè fino alla fine degli anni ottanta. Di lui va ricordata, in particolare, la raccolta Le rovine curiose, pubblicata nel 1979 per l'editrice Forum/Quinta Generazione, con prefazione di Giorgio Barberi Squarotti. Nell'ambito degli autori contemporanei di poesia, va segnalata la raccolta Blu e oro in scaglie di Nicoletta Polon, pubblicato nel 2007 per l'editore Libroitaliano World (ISBN 978-88-7865-590-4). Luigi Bairo (1962), scrittore. Autore di diversi saggi, libri di viaggio e di narrativa per ragazzi. Nel 2011 pubblica Novecento piemontese. Storie di sconosciuti illustri dalla provincia torinese. Il libro traccia la storia di alcuni personaggi ciriacesi, le cui vicende si dipanano nel corso del XX secolo. Pittura Ettore Gramaglia (1895-1985). Musica Azio Corghi, figlio del pittore Alvaro Corgi, nato a Ciriè il 9 marzo 1937, è compositore, musicologo e didatta. Ha compiuto gli studi musicali presso Conservatorio di Torino e a Milano sotto la guida di Bruno Bettinelli. Dal 1995 è docente del corso di perfezionamento di composizione presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. Estraneo alle forme più estreme e radicali della musica contemporanea, Corghi ama confrontarsi con i grandi compositori del passato, attraverso parodie di opere di Rossini, Händel, Mozart e altri autori. Ha collaborato con lo scrittore portoghese José Saramago. Tra le sue opere si segnalano Gargantua (1984), Blimunda (1989), Divara (1993), Tatjana (1999) e Senja (2002). Nel 2006 ha presentato a Lisbona e poi al Teatro alla Scala la sua ultima opera, Il dissoluto assolto, una parodia del Don Giovanni di Mozart. Musica pop e musica rock Fin dagli anni sessanta il territorio ciriacese è stato ricco di musicisti rock, pop e jazz. Fra i gruppi più significativi che gravitavano nell'area cittadina vanno ricordati gli Assoluto Naturale, gruppo di rock progressivo attivo nei primi anni settanta. I Free Wave System, nati nella seconda metà del decennio, proponevano un jazz-rock strumentale vicino alle sonorità dei Perigeo. Nel 1981 il gruppo pubblica un LP per l'etichetta torinese Drums Records. Il disco, dal titolo Nonostante tutto, viene riproposto su cd nel 2004 (Mellow MMP 410 - 2004). Fra i gruppi attivi nel corso degli anni ottanta si ricordano i Nightdriving Gossip, che mutarono in seguito il loro nome in Harp1. Nel 1991 nascono gli Arigret, i quali, muovendosi con una libertà espressiva tipica degli anni settanta, fondevano jazz, metal, rap, progressive. Dal vivo gli Arigret, oltre al loro repertorio, nel quale spiccava Fisionomia contadina, ironica hit provinciale, riproponevano brani degli Area, dei Gong e dei newyorkesi Lounge Lizard. A partire dal 1993, dopo lo scioglimento della formazione originaria, gli Arigret iniziano un percorso indirizzato verso il free jazz. Nel 1995 pubblicano il cd Se Una Notte d'inverno un Viaggiatore... e suonano in diversi paesi europei. In seguito il batterista Dario Bruna e il bassista Federico Marchesano entrano a far parte della band di Carlo Actis Dato, uno dei più importanti sassofonisti di sax baritono del panorama mondiale. Con la Actisband realizzano quattro cd e si esibiscono dal vivo in diversi continenti. Nel 1999, inoltre, Marchesano e Bruna danno vita, insieme al trombettista Ramon Moro, al terzetto 3quietmen, che pubblica l'album trump'n'drum'n'bass(2000) per la CMC Records. Federico Marchesano collabora inoltre come contrabbassista con l'Orchestra sinfonica della RAI ed è attualmente bassista nei Mau-Mau e nella Banda Ionica. Il concorso musicale nazionale "Senza Etichetta" A Ciriè si svolge ogni anno il concorso musicale nazionale Senza Etichetta, nato nel 1998 e rivolto a gruppi, cantautori e solisti. La giuria dal 1999 è presieduta stabilmente dal M° Giulio Rapetti Mogol. La sua presenza funge da garanzia per i partecipanti che vedono in lui la parte nobile, autorevole e titolata della musica popolare italiana. Il premio principale del concorso consiste in una o più borse di studio che consentono ai vincitori di frequentare un corso di alta formazione presso la scuola fondata e diretta da Mogol, il Centro Europeo di Toscolano ad Avigliano Umbro in provincia di Terni, oltre che ad ulteriori premi di merito. Ad essi si affianca un appuntamento culturale di rilievo, per un incontro sostenuto da un personaggio scelto nell’ambito della letteratura, dello spettacolo, della musica o del giornalismo. Gli artisti ospiti di "Senza Etichetta", presso il teatro tenda di Villa Remmert a Ciriè, sono stati: Azio Corghi (compositore), Elio (di Elio e le Storie Tese), Sandro Cappelletto (giornalista, scrittore e storico della musica), Ugo Riccarelli (Premio Strega 2004), Sonia Bergamasco (nastro d’argento 2004 per il film “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana), Giuseppe Cederna (attore), Stefano Centomo (secondo classificato Sanremo 2007 sezione giovani), Tullio De Piscopo (batterista), Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio (mitici Pooh), Niccolò Fabi (cantautore), Madaski (Africa Unite) ed Eleonora Bosio in arte Cixi (finalista di X Factor 2012). Il Civico Istituto Musicale "F. A. Cuneo" Il Civico Istituto Musicale “F. A. Cuneo” nasce a Ciriè nel luglio 1969, con delibera della Giunta Comunale, guidata dall’allora Sindaco Dott. Gianpaolo Brizio. Cresciuto negli anni grazie anche al sostegno dell’Amministrazione Comunale, si è affermato nei decenni di attività didattica come luogo di promozione della musica a cui possono fare riferimento bambini, ragazzi ed adulti. Nato con l’intento di offrire una formazione musicale classica, che aveva sbocco naturale nei corsi Accademici del Conservatorio, l’indirizzo didattico della scuola di musica cittadina si è arricchito negli anni di esperienze formative diverse. Se da un lato la scuola si è aperta a nuovi generi musicali moderni (pop, rock, jazz) dall’altro ha seguito con interesse il rinnovamento della didattica, con particolare riferimento alla metodologia pedagogica più attuale. Tra le attività di maggior rilievo spicca l’organizzazione del concorso musicale nazionale “Senza Etichetta” che vede il M° Giulio Rapetti Mogol in qualità di presidente della giuria. Gli anni del Taurus Nel settembre 2006 viene inaugurato un centro culturale polivalente ricavato dal comune all'interno della struttura dell'antica fabbrica Remmert; Viene chiamato Taurus, prendendo spunto dal nome dell'ultima azienda che occupava lo stabile, ed affidato in gestione ad alcune cooperative della zona. Il locale non è solo musica e ospita diversi eventi teatrali; chiude i battenti nel giugno 2012. Musica bandistica Dal 1976 è attiva a Ciriè l'Orchestra a Fiati Giovanile Italiana I Music Piemonteis, fondata e diretta da Ugo Bairo. Con l'orchestra a fiati, lavora stabilmente il coro dei Music Piemonteis, diretto da Carmelo Luca Sambataro: l'ensemble, specializzato in trascrizioni operistiche per orchestra a fiati e coro (trascrizioni curate dai due direttori), si è esibito in tutto il mondo (da ricordare, fra le numerose altre, le due tournée in Brasile nel 2005 e 2007, la tournée austriaca del 2006, quella tedesca del 2008 e lo straordinario tour in Francia, Spagna e Portogallo del 2009) riscuotendo ovunque calorosi consensi. Esponenti del mondo culturale, politico e scientifico Eugenio Gerardi (1882-1968). Uno dei più conosciuti e stimati amministratori di Ciriè nel corso della prima metà del Novecento. Assessore dal 1907 al 1924, volontario nella prima guerra mondiale, molto attivo nel Circolo Sociale, è uno dei fondatori a Ciriè del Partito Nazionale Fascista e partecipa alla fondazione dello stesso partito a Torino. Dalla fine del 1929 al 1935 è Podestà di Ciriè (unico ciriacese a ricoprire tale carica). Dal 1936 si allontana dal Fascismo. Nel 1948, nel 1953 e nel 1957 è eletto consigliere comunale. Domenico Giacomino Piovano (Ciriè, 1943 - Ciriè, 2010). A cavallo tra il 1972 e il 1973, per sei puntate, fu campione nella trasmissione televisiva Rischiatutto condotta da Mike Bongiorno. Allora trentenne, avrebbe voluto rispondere a domande sulla storia russa, ma i curatori del programma gli suggerirono un argomento meno “sospetto”: la geografia. Vinse 32 milioni di lire. Alla settima puntata perse contro Enzo Bottesini. Grande viaggiatore, Piovano conosceva alla perfezione oltre dieci lingue. Enrico Giraudo, 1970, ricercatore ciriacese nato a Savigliano. Dopo il dottorato a Torino, ha lavorato 4 anni presso l'Università di San Francisco per approfondire le ricerche sul cancro. Ritornato in Italia, ha iniziato a studiare il ruolo delle semaforine nella regolazione dello sviluppo tumorale. Il gruppo di ricerca coordinato da Giraudo sta attualmente lavorando per sintetizzare una molecola in grado di mimare gli effetti della semaforina, nella speranza di portare queste conoscenze al più presto in ambito clinico e giungere, nei prossimi anni, alla realizzazione di un farmaco. Di questo importante studio condotto dai ricercatori dell'Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo si è occupato il Tg regionale del Piemonte e lunedì 12 ottobre 2009 la trasmissione di approfondimento scientifico “Leonardo da Vinci”, in onda su Rai tre. Gian Paolo Brizio Falletti di Castellazzo (Ciriè, 8 luglio 1929 - Ciriè, 19 maggio 2008), è stato un dirigente industriale e un amministratore locale. Uomo politico legato alla Democrazia Cristiana è stato Sindaco di Ciriè dal 1966-1975 e successivamente dal 1978-1980. Dal 1975 al 1978 consigliere provinciale. Dal 1980 consigliere regionale, poi assessore nel 1988. È stato l'ultimo presidente della Regione Piemonte con il vecchio sistema elettorale dal 1990-1995. Nel corso della sua lunga presidenza, Brizio ha guidato in tutto tre giunte. La prima, di pentapartito, in carica dal 25 luglio 1990 al 16 marzo 1993. La seconda restò invece in carica per pochi mesi, dal 25 febbraio 1994 al 7 giugno dello stesso anno. La terza giunta Brizio, di centrosinistra, durò in carica fino al marzo 1995. Pasquale Cavaliere (Gragnano, 24 febbraio 1958 - Córdoba, Argentina, 6 agosto 1999), è stato un uomo politico, legato al movimento ambientalista, consigliere regionale dei Verdi a partire dal 1995. Esponenti del mondo sportivo Giovanni Brunero (1895-1934). Ottiene 23 vittorie da ciclista professionista, è il primo a vincere per tre volte il Giro d'Italia (1921, 1922, 1926) a cui si aggiungono il 2º posto nel 1923 e 1927 ed il 3º nel 1925. Vince tutte le più importanti corse italiane. Nel 1924 vince la Nizza - Briancon al Tour, da cui deve ritirarsi per bronchite quando è 3º in classifica. Giuseppe Enrici (1896-1968). Nel 1922 è 3º al Giro d'Italia (1º nella categoria "juniores"). Nel 1924 vince il Giro d'Italia e nel 1926 è 5º, sempre al Giro. Secondo Martinetto (1894-1968). Nel 1924 è 4º al Giro d'Italia. Nel 1927 è 18º al Tour de France, 1º degli italiani e 1º nella categoria Turisti-routiers (gli isolati, cioè quelli che non erano inseriti in una squadra). Gervasio "Vasito" Bastino (1916-1993). Nel 1934 e nel 1935 è Campione italiano di pentathlon. Nel 1940 è selezionato per la squadra olimpica. Nel 1945 e 1946 è campione italiano di decathlon. Nel 1962 è presidente dello Sport Club; con lui la squadra sfiora la promozione in serie D. Giovanni Aghem (1924-2008). Più volte campione piemontese nel lancio del disco. Nel 1951 è terzo al campionato italiano di lancio del disco (dietro a Consolini e Tosi). Giuseppe Siletto (1926). Più volte campione piemontese dei 400 ostacoli. Nel 1943 è campione italiano III Serie nel 110 ostacoli, nel 1947 vince i 110 ostacoli ai Campionati giovanili europei a Praga, nel 1948 si ripete nella II serie sui 400 ostacoli ed è anche Campione italiano universitario. Fa parte della nazionale italiana di atletica leggera che incontra l'Argentina. È l'unico ciriacese che ha giocato a rugby, gareggiando anche in Spagna. Giovanni "Nanni" Buggia storico capitano del Ciriè negli anni settanta. Franco Semioli (1980), calciatore cresciuto nel Torino FC, ha, successivamente vestito le maglie di Salernitana, Ternana, Vicenza Calcio, Chievo Verona, Fiorentina e Sampdoria. Sport Cronistoria recente Amministrazione Evoluzione demografica Abitanti censiti Stranieri Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 1 035 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Romania 661 3,49% Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2012. ^ Maurizio Minola, Residenze minori di casa Savoia. Luoghi di villeggiatura, vicende e personaggi legati alle dimore, Sant'Ambrogio di Torino, Susalibri, p. 15, 2012. ISBN 978-88-88916-90-3, ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia AA.VV., Immagini di Ciriè, appunti di storia e vita di una città, a cura del comune di Ciriè, 1979 AA.VV., La fabbrica del cancro, l'Ipca di Ciriè, Einaudi, 1976 Angelo Sismonda, Notizie storiche di Ciriè, 1924, ristampato a cura della Bottega d'Erasmo, 1972. A. Bonci, C.Calza, La stampa periodica nelle Valli di Lanzo e l'opera di Carlo Brizio, pubblicata in Miscellanea di Studi storici sulle Valli di Lanzo, edita dalla Società Storica V.L., 1996. Calza, Paviolo, Ciriè, proposte di itinerario alla scoperta del paese e delle sue bellezze con breve cenno storico, Mulatero, 1999. Calza, Sergnese, Ciriè…in cartolina, Garbolino editore, 1999. Calza, Bonci, Nelle terre di Margherita di Savoia, Garbolino editore, 2002. Gruppo Storico Ars et Labor, Ciriè nel Medioevo - Statuti e franchigie del XIV secolo , Editori Il Risveglio 1995 Armando Pellegrino, I D'Oria - Marchesi di Ciriè , Circolo Culturale Ars et Labor, 1990 Ernesto Bellone, Ciriè Ducale, Centro Studi Piemontesi 1987 Giovanni Crosetto, Dall'assistenza all'educazione: l'Istituto Troglia di Ciriè 1904-2004, Garbolino, 2004 ISBN 88-88815-07-4 Giovanni Crosetto, Ciriè sportiva 1900-1975, Garbolino, 2007, ISBN 978-88-88815-11-4 Giovanni Crosetto, Cinquant'anni di escursionismo in montagna. La Sezione di Ciriè del CAI UGET dal 1923 al 1973, Garbolino, 2003, ISBN 88-88815-04-X Carlo Delfino, (et al.), Giovanni Brunero. 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