Destinazioni - Comune

Castelnuovo della Daunia

Luogo: Castelnuovo della Daunia (Foggia)
Castelnuovo della Daunia (fino al 1864 chiamata Castelnuovo) è un comune italiano di 1.519 abitanti della provincia di Foggia in Puglia, situato a nord-ovest di Lucera Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Storia Nome originario del paese fu Castrum Sclavorum o Castelluccio de' Sclavis, in quanto fu fondato dagli Schiavoni, popolazioni slave che, provenendo dall'Illiria (l'attuale Dalmazia, nella penisola balcanica), approdarono sulle coste pugliesi in tre ondate successive nel 642, nell'871 e nel 926. Spingendosi nell'interno in scorrerie banditesche, alcuni gruppi di Schiavoni raggiunsero la zona di Castelnuovo, coabitando pacificamente con una comunità italo-greca già presente sul posto. Da quella fusione nacque l'abitato, uno dei tanti borghi fortificati da mura (castra), edificati in quei frangenti sui colli del Subappennino. Nell'XI secolo il paese appartenne al normanno Rogerio de' Parisio, cui si deve probabilmente la costruzione del palazzo baronale (oggi sede del Municipio). Dai de' Parisio il paese passò poi al conte Roberto II di Loritello (Rotello), che, nel 1118, lo donò con altri sui ben al Vescovo di Bovino. Nel 1187 appartenne a Guglielmo Borrello, mentre è incerta la notizia che i Lombardo, Conti di Troia e e di Gambatesa ebbero il paese intorno al 1200. Nel 1273 appartenne ai d'Alemagna, per passare ai d'Acerno nel 1291 e tornare nuovamente al d'Alemagna, nel 1352. Signore del paese fu, nel 1400, Ursillo Minatolo. Il paese passò infine nelle mani dei potenti di Sangro, sotto i quali divenne marchesato, mutando il suo nome originario in Castelnuovo, e ai quali appartenne fino alla emanazione delle leggi eversive dell feudalità, nel 1806. Tra il 1468 ed il 1476 si riversò nell'abitato un cospicuo numero di profughi albanesi, sfuggiti ai massacri compiuti nella loro terra dai Turchi. Tra differenze e continui episodi di insofferenza, la difficile coesistenza di questi profughi con la comunità si protrasse sin oltre i primi decenni del Cinquecento, quando gl Albanesi abbandonarono l'abitato per popolare il vicino casale che da esso dipendeva, riportando negli antichi documenti come Sanctus Petrus de Castelluccio, diventato poi Casalvecchio di Puglia. Il 18 aprile 1863, infine, il paese acquisì il nome odierno su decisione del Consiglio Comunale, che volle distinguerlo dai molti omonimi Comuni entrati a far parte dell'entità nazionale da poco acquisita aggiungendo a Castelnuovo la denominazione della Daunia. L'ariosa disposizione dell'abitato, con le larghe strade, la vasta piazza centrale e gli ampi spazi di Largo Imbriani e Piazza Gabriele Canelli, differenziano profondamente il paese da quelli vicini dei colli dauni. Sono proprio questi slarghi, così insoliti in un paese, che, dando respiro alle ripide viuzze del centro storico, addolciscono il dislivello della collina e diventano elemento aggregante e distintivo dei tre principali quartieri dell'abitato: la Villa, Piazza Plebiscito e Piano della Maddalena. A larghe strade facevano da cornice, già in passato, belle case e palazzi signorili, che sottolineavano, con il ricco patrimonio d'arte delle nostre Chiese, il grado di civiltà degli abitanti. Castelnuovo è stato, da sempre, sede di Mandamento. Vi operavano il Regio Giudice e vi funzionavano la Mastrodattia (Ufficio Notarle) e la Bagliva, che si interessava delle cause civili minori, riguardanti le contravvenzioni al Bandi Baglivari e le pene pecuniarie per danni arrecati da persone e da animali. Già nel 1551 esistevano in paese ospedali, e nel 1883 funzionavano 8 Scuole Municipali Primarie, 4 maschili e 4 femminili, frequentate da circa 400 alunni. Sul finire dell'Ottocento gli agricoltori del posto potevano usufruire di un Monte Frumentario, per ottenere sementi o prestiti in denaro; funzionava altresì una Campagna Assicurativa per la tutela delle colture contro grandine e incendi. Da ricordare, infine, che Castelnuovo della Daunia è stato sede anche dell'Ufficio del Registro e dell'Ufficio delle Imposte Dirette. Persone legate a Castelnuovo della Daunia Luigi Zuppetta (1810-1889), politico e patriota, affiliato alla Giovine Italia ebbe modo di collaborare con Giuseppe Mazzini e fu amico di Giuseppe Garibaldi e Giandomenico Romano; dopo l'unità d'Italia fu più volte deputato al Parlamento del Regno d'Italia dove prese posto nei banchi dell'estrema sinistra; fu anche autore della "Metafisica delle scienza delle leggi penali" e del "Progetto del codice penale della repubblica di San Marino, opere che lo resero molto noto in tutta europa. Nel 1947 in sua memoria fu fatta erigere un busto di bronzo dello scultore Alfeo Tedeschi. Giandomenico Romano (1828-1888) avvocato, insigne magistrato e primo Presidente della Corte d'Appello e della corte di Cassazione di Napoli. Eletto più volte deputato al Parlamento del Regno d'Italia dove sedette sui banchi della sinistra storica. Fu un grande patriota, e come volontario prese parte alle guerre del risorgimento distinguendosi sui campi di battaglia lombardo-veneto e alla difesa di Roma dove fu anche aiutato del generale Giuseppe Avezzana; nel 1905 in suo ricordo fu eretta nella casa comunale l'erma marmorea, accanto all'epigrafe apposta nel centenario della sua morte. Gabriele Canelli (1879-1937) avvocato e penalista, fu consigliere e presidente della deputazione provinciale della capitanata per il mandamento di Castelnuovo; più volte deputato, e nel 1935 fu sottosegretario di Stato alla bonifica integrale. Si adoperò per valorizzare Castelnuovo, migliorarne la funzionalità con interessanti opere pubbliche, come l'acquedotto, il muraglione antifrana, l'edificio scolastico, a lui si deve anche la valorizzazione dell'acqua "Cavallina" che nel 1936 fu scientificamente analizzata dall'università di Roma, classificandola fra le acque minerali. Giovan Battista Trotta (1898-1959) architetto, primo sindaco del dopoguerra (ottobre 1944 - giugno 1945) fu l'artefice con l'on. Canelli della trasformazione di Castelnuovo progettando l'edificio scolastico, la villetta comunale, la sistemazione del Belvedere di porta Lucera, il risanamento del piano della Maddalena, il muraglione della cavallina, i restauri della chiesa Matrice, della chiesa dell'Incoronata e della costruzione della cappellina all'apice del paese; uomo generoso donò alla diocesi di Lucera-Troia, il palazzo dei suoi antenati per renderla funzionale come casa canonica. Eventi Festa patronale: Maria Ss.ma della Murgia e San Placido - 15/16 settembre con storica fiera di bestie e commercio Festa in onore a sant'Antonio da Padova - 13 giugno Presepe vivente - 6 gennaio Fuochi di "Sant'Anton" (S.Antonio Abate) - 17 gennaio Sagra delle "ZANCHETTE"- 2ª Domenica di agosto Monumenti Chiesa matrice: è intitolata a Maria SS. della Murgia, Protettrice del paese. La sua costruzione ha avuto inizio nell'anno 1199come riporta l'epigrafe in caratteri beneventani collocata nel transetto di sinistra, a lato dell'accesso alla sagrestia. La struttura della Chiesa ha subito nel tempo profonde trasformazioni, ingrandendosi di pari passo con lo sviluppo dell'abitato. Murato l'originario portale del sec. XIII, nel secolo successivo ne fu aperto un altro sul fianco destro, e venne innalzata la massiccia torre campanaria. Alla base della stessa, una bella epigrafe accenna al “ venerabile Vescovo Rainaldo”, che resse le Diocesi di Volturara, di cui il nostro paese faceva parte, nel 1300. Interessanti sono il bel ciborio in pietra, del 1532, la fastosa Cappella intitolata alla Protettrice del paese, con stucchi del XVII secolo, la Cappella della Famiglia Tomacelli, con relativo cenotafio, del 1697, l'organo con balaustra e cantorìa, degli inizi del Seicento, la statua lignea del beato Urbano V Papa, di fine XVI secolo, il Crocefisso del XIV secolo e diverse belle tele, databili tra il XVII ed il XVIII secolo. chiesa e convento di santa Maria Maddalena: vennero eretti nel 1579 grazie alla munificenza di don Francesco de' Sangro, marchese di Castelnuovo. Lo stemma araldico della famiglia campeggia ancora oggi sulla cornice del quadro raffigurante la “Madonna con la Maddalena e il beato Oderisio de' Sangro”, posto nell'abside, e sui peducci della volta che sovrasta l'altare maggiore. Nel corso del Settecento le volte della chiesa persero l'originaria semplicità delle loro linee, arricchendosi di motivi ornamentali a stucco che simboleggiano quanto fulgida e copiosa sia stata nei secoli la gloria dei de' Sangro. Di rilievo sono il ricco portale, proveniente dal dirupo Convento di San Matteo in Scurgola l'organo con balaustra finemente decorata, del 1703, la statua lignea dell'Immacolata Concezione del 1763, opera di Paolo Saverio Di Zinno, diverse tele di Benedetto Brunetti, databili tra il 1680 ed il 1685, ed altri interessanti dipinti del Seicento e del Settecento. Di rilievo sono anche il bel chiostro cinquecentesco con la grande cisterna, e la sala “G.B.Trotta”, al piano superiore del convento, dove è esposta tutta una serie di arredi sacri databili fine Seicento, inizi Novecento, e dove hanno trovato collaborazione alcune tele del Settecento e due ricchi reliquiari dei secoli XVII – XVIII. chiesa della Madonna Incoronata: eretta nel 1703, venne consacrata nel 1717 dal Cardinale Orsini Arcivescovo di Benevento, come ricordano le due epigrafi nei pressi dell'altare maggiore. Vi si conservano una bella statua lignea della Madonna Incoronata, degli inizi del XVIII secolo, la grande pala raffigurante la “Vergine Incoronata Regina tra i santi Donato Vescovo e Filippo Neri”, del 1707, e la pala de “Il Sangue Sparso”, anch'essa dei primi anni del Settecento. chiesa di San Nicola vescovo: ricostruito nei secoli XVII - XVIII sui resti di una chiesa preesistente, il sacro edificio è caratterizzato da un timpano curvilineo e da un agile campanile. Sobrio l'interno, a navata unica, con volte a crociera sorrette da pilastri. Pregevoli sono la tela raffigurante i santi “Biagio, Nicola e Antonio Abate”, databile fine XVII, inizi XVIII secolo, la statua lignea della Madonna Addolorata, del XVIII secolo, e la statua a conocchia d San Nicola Vescovo, sempre del XVIII secolo. chiesa della "strettola": rustica chiesetta dedicata a Maria SS. della Stella, eretta in località “Strettola”, quale protettrice dei campi e delle messi. La presenza della chiesetta eretta alla Madonna in mezzo ai campi, la festa a Lei dedicata, nella seconda domenica di maggio, l'usanza delle “compagnie” di fedeli che si recavano alla chiesetta a piedi, salmodiando, attraverso i campi, la sagra di squisito sapore contadino, che si teneva in occasione della festa e che si concludeva con la suggestiva gara “dei sette solchi o degli importatori”, sono tutti elementi che concorrono a fare della Madonna della Stella la Patrona dei nostri campi. Sono motivi, altresì, che richiamano alla mente un'antichissima festa liturgica a carattere agricolo, celebrata in Oriente e legata al nome di Maria, invocata con il titolo di Nostra Signora delle Spighe. È significativo il fatto che questa ricorrenza cadesse il 15 maggio, in quanto la nostra Madonna della Stella è venerata proprio nella seconda domenica di maggio. Amministrazione Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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