Destinazioni - Comune

Castelcovati

Luogo: Castelcovati (Brescia)
Castelcovati (IPA: [kastɛlkoʊati] Castelcuàt in dialetto bresciano) è un comune italiano di 6 570 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia. È situato nella Bassa Bresciana occidentale. Geografia fisica Territorio Il paese dista 31 km circa dal capoluogo di provincia. Interamente compreso nella Pianura padana, Castelcovati è privo di qualsiasi rilievo e corso d'acqua di origine naturale. Il principale canale artificiale è la Roggia Baioncello, proveniente da Urago d'Oglio e diretta verso Trenzano e Castrezzato. Castelcovati è in zona sismica 2, cioè una zona con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Clima Castelcovati è sito nella zona climatica E. Il clima è quindi temperato subcontinentale, che presenta lunghi e freddi inverni, estati calde e afose e un tasso di umidità elevato. Storia Originariamente il territorio castelcovatese era paludoso e acquitrinoso, venne poi bonificato. I primi insediamenti certi nel territorio castelcovatese risalgono al XII secolo quando venne costruita la chiesa di S. Maria della Nuvole (sorta proprio sul terreno bonificato) ed intorno ad essa si sviluppò un villaggio di impronta agricola. La chiesa di S. Maria delle Nuvole era situata a sud di Castelcovati, sulla strada che va in direzione di Comezzano. Originariamente la Chiesa era detta "Lignigula" (gli abitanti del luogo erano infatti chiamati "Lignigoli"), ma successivamente gli storici la rinominarono S. Maria delle Nuvole ignorando la storia e l'etimologia. Potrebbe anche però derivare dal termine "noali" che indica la campagna strappata alla palude e agli acquitrini. Nel febbraio dell'anno 1840 una lettera dei Luoghi Pii di Brescia sollecita la distruzione della chiesetta. Intorno alla fine di quel secolo la chiesa scompare dalle carte geografiche e non ve ne rimane oggigiorno più neanche una traccia. Nel maggio del 1220, Obertino Gambara, il podestà di Brescia, toglieva qualsiasi dazio dal piccolo castello (che poi non era un vero castello, ma solo un ricetto per la protezione dei coloni che abitavano il borgo) presente sul territorio di Castelcovati. Il borgo, grazie alle immunità comunali, prendeva il nome di Villafranca. Solo in seguito sarà chiamato Castrum Coatorum. Nel 1322 l'esercito tedesco di Enrico d'Austria saccheggiò il borgo e incendiò il castello e successivamente nel 1701 il sacco si ripeté. Il principe Eugenio di Savoia (comandante dell'esercito austriaco) aveva vinto il 1º settembre di quell'anno una significativa battaglia combattuta sul territorio di Chiari. In quell'occasione saccheggiò per rappresaglia il villaggio castelcovatese: distrusse intere contrade e arrivò a derubare perfino la chiesa. Il paese venne ridotto alla fame. All'inizio del XV secolo venne costruito l'oratorio campestre di San Marino e nel Quattrocento il paese divenne parte della Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1820 vennero portati a termine i lavori della costruzione della chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Antonio Abate. Nel 1836 il paese fu colpito dalla colera, che causò la morte di buona parte della popolazione, e nel XX secolo il paese venne investito da una grande crescita demografica e economica. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose La Chiesa Parrocchiale La vecchia chiesa era architettonicamente molto semplice: un pavimento in cotto, un soffitto costituito di travi e una sola navata. Il coro aveva un volto di mattoni e un pavimento ricoperto di marmo. Nel 1792 iniziarono i lavori per costruzione della nuova chiesa parrocchiale a sostituzione della vecchia chiesa oramai insufficiente a contenere la popolazione. Da quanto risulta dalla visita pastorale dell'allora vescovo Ferrari nel 1841 gli storici vengono a conoscenza che i lavori sono ultimati, ma che la Nuova Chiesa non è ancora stata consacrata. Nella nuova chiesa troviamo diverse opere d'arte particolarmente pregevoli: la pala dell'altare maggiore che rappresenta l'apparizione di Cristo a Sant'Antonio Abate (opera del salodiano Sante Cattaneo), la Via Crucis (opera del clarense Giuseppe Teosa) e la volta della navata presenta scene evangeliche (Presepio, Crocifissione, Resurrezione e Ascensione), accompagnate da figure di santi poste in medaglioni. La Chiesa di San Marino Edificata nel 400' probabilmente per volontà della famiglia De Marinis, nacque inizialmente come oratorio campestre a cui in seguito a causa delle direttive napoleoniche venne annesso un cimitero. Sulle pareti interne del tempio trovano posto numerosi affreschi quattro e cinquecenteschi. Il principale, che sovrastava l'originario unico altare, attribuito alla scuola del Foppa, raffigura la Madonna con Bambino in trono, affiancata dai santi Antonio Abate e Marino. Oltre al grande affresco della Madonna in trono con il Bambino, la chiesetta di San Marino conserva una grande quantità di pitture votive cinquecentesche disseminate disorganicamente lungo tutte le pareti. Tra le pitture si può notare una netta predominanza dell'immagine di San Rocco la cui venerazione era esercitata in particolare durante le pestilenze. La Chiesa di Sant'Alberto Non si hanno molte notizie riguardo a questa chiesa. La costruzione di essa si può però far risalire all'esistenza di paludi nell'antichità sul territorio castelcovatese. Essendo la zona in condizioni di insalubrità, la gente si rivolgeva a Sant'Alberto perché egli intercedesse contro la malaria. Nella seconda metà del XVIII secolo vi sono dei documenti che riportano una festa in onore di questo santo: vicino alla chiesa veniva allestita una fiera a cui partecipavano molte persone (nonostante fosse prevalentemente profana). Architettura civile Il Campanile Il campanile castelcovatese è, secondo alcuni storici, l'antica torre del castello che sorgeva all'incrocio delle strade Chiari-Comezzano e Castrezzato-Urago d'Oglio. Un possente bastione e una porta che oggi è diventata la torre e che domina, caratteristica, il centro del paese rappresentano ancora la struttura del vecchio castello. Il Panazza (Storia di Brescia, vol. I) sottolinea che del castello rimane solo la torre mutata in campanile. Quest'ultima citazione evidenzia il fatto che gli uomini locali dovettero intervenire per ergere la loro torre campanaria al posto della vecchia torre del castrum. Pare possibile l'ipotesi che la torre sorgesse sopra una torre precedente o sopra la porta d'ingresso del castrum, nonostante il Da Lezze nel Catastico Bresciano risulti che a Castelcovati vi fosse "un poco di Castello, ma destrutto". Dalle diverse visite pastorali avvenute nel Cinquecento e Seicento (i cui atti sono conservati negli archivi delle diocesi di Brescia e Milano) veniamo a sapere che esisteva un campanile contiguo al coro della Chiesa Parrocchiale. L'abbattimento della torre potrebbe essere stato dovuto alla necessità di ampliare la chiesa o il coro. Oppure, divenuta pericolante, venne comunque abbassata. Al suo posto venne innalzato quello che dovrebbe essere l'attuale campanile. Nel corso di contenziosi fra parroco e comunità troviamo le memorie del come e del perché fu costruito il nuovo campanile. Nel 1829 la ditta soncinese Torriani costruì l'orologio della torre e successivamente vennero rifatti in legno i sostegni delle campane e nel 1981 vennero nuovamente sostituiti con sostegni in leghe metalliche. Sul lato volto verso la via S. Antonio (a sud) è stato collocato nel gennaio 2005 il mosaico dell'artista Elena Cesana, rappresentante lo stemma civico. Il campanile e le campane fuse nel 1822 vennero interessate da un restauro nel XXI secolo. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Il paese è sempre stato interessato da un costante aumento demografico. In particolare, tra l'anno 1991 e il 2011 il grande incremento della popolazione è stato dovuto alla grande crescita economica avvenuta in quegli anni. Etnie e minoranze straniere La popolazione straniera residente al 1º gennaio 2011 era di 1.479 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Albania 1.027 15,65% Romania 190 2,89% Marocco 95 1,45% Lingue e dialetti La lingua ufficiale è l'italiano, nonostante venga parlato anche il dialetto bresciano. Religione Il territorio è compreso nella Parrocchia di Castelcovati. Sono presenti tre chiese (la chiesa di S. Alberto, la chiesa di S. Marino e la chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonio Abate). Cultura Biblioteche Nel comune un importante ruolo culturale è svolto dalla biblioteca Gianni Rodari appartenente al Sistema bibliotecario Sud ovest bresciano. Scuole Nel territorio del comune è presente l'istituto comprensivo Martin Luther King, che comprende una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado. È inoltre presente una scuola dell'infanzia. Musica Nel comune è presente il Corpo Bandistico di Castelcovati e l'Accademia musicale Cucina Il piatto tipico castelcovatese per eccellenza è il raviolo, detto comunemente casünsèl, che viene cucinato con burro, salvia e parmigiano grattugiato. Il ripieno del raviolo è costituito di pangrattato, formaggio grattugiato, burro, brodo di carne, prezzemolo, spezie, aglio e concentrato di pomodoro. Piatto molto apprezzato è lo spiedo, infatti nel luglio 2010 Castelcovati è entrata nel Guinness dei Primati per lo Spiedo più lungo del mondo. Un piatto popolare molto amato è la polenta. Eventi Sagra dei canünsèi de Sant'Antone Alla Sagra dei canünsèi de Sant'Antone, festa in onore del patrono sant'Antonio Abate, che cade il 17 gennaio, il paese festeggia imbandendo la piazza con le "crepule" (grasso fritto), trippa, casunsèi e con il tipico concerto di Sant'Antonio da parte del Corpo Bandistico di Castelcovati e dell'Accademia musicale. Il presepio in movimento Inoltre, dal 25 dicembre fino al 22 gennaio, nella Chiesa di Sant'Alberto, il Gruppo Amici del Presepio allestisce il Grandioso Presepio in Movimento di Castelcovati. I Piccoli Madonnari È un concorso per alunni della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado organizzato dall'AVIS di Castelcovati. Il concorso consiste in una competizione artistica che si svolge in piazza il 21 ottobre accompagnata dalla tradizionale castagnata e dallo spettacolo dei burattini. Persone legate a Castelcovati Gianfranco Platto (1950), ex calciatore. È nato a Castelcovati. Economia Castelcovati fino agli anni cinquanta era un paese di impronta agricola. Negli anni sessanta' l'economia di Castelcovati conobbe una crescita economica esponenziale dovuta ai guadagni dei molti pendolari impegnati nel settore edile che gravitano nell'area metropolitana milanese per la costruzione di abitazioni, infrastrutture, edifici vari... Attualmente l'economia del paese si basa ancora sull'edilizia. La crisi economica del 2008 ha colpito pesantemente Castelcovati: nel primo trimestre del 2014, il tasso di disoccupazione ammonta a circa il 17% del totale della popolazione del comune (il più alto nella provincia di Brescia). Infrastrutture e trasporti Strade Castelcovati è attraversato dalla strada provinciale SP 17 Adro-Chiari-Cizzago e dalla SP 18 Travagliato-Urago d'Oglio. Il paese è inoltre situato vicino alle uscite di Chiari dell'autostrada A35 (BreBeMi). Mobilità urbana È attivo un servizio di autotrasporti pubblico (gestito dalla SIA). Amministrazione Dall'anno 2008 il sindaco del comune di Castelcovati è Camilla Gritti del partito della Lega Nord. Il 27/05/2013 è stata infatti rieletta prima cittadina per la seconda volta. Segue un elenco delle amministrazioni locali. Sport In paese è situato un centro sportivo polivalente che comprende i campi da calcio, la pista di atletica, la palestra e le relative attrezzature. Inoltre sono presenti alcune associazioni sportive, come l'Olimpia Basket. Di recente nascita la squadra del Gruppo Sportivo oratoriale, provvista di un settore giovanile (70 iscritti solo over 12) e tre squadre amatoriali. In passato era presente nel paese l'U.C.Castelcovati, squadra di calcio dilettantistica nata nel 1986 attualmente sciolta; ha militato per diversi anni nei campionati di Eccellenza e Promozione. Note Bibliografia Rif.1: Santi per le vie: Religiosità popolare nelle santelle di Castelcovati 1993, Giuliano Gritti, Giacomo Massenza, Maurizio Mondini, Grafo, San Zeno Naviglio, p. 29. ISBN 9788873852056. Rif.2: GeoAtlas. Corso di geografia. Per la Scuola media, Volume 1 2007, Marco Astolfi, Delia Romano, Atlas, Bergamo, pp. 76-77. ISBN 9788826813615. Rif.3: San Marino: un oratorio campestre a Castelcovati 1989, Sergio Onger, Grafo, San Zeno Naviglio, p. 23. ISBN 8873850545. Antonio Fappani, Enciclopedia Bresciana, Brescia, La voce del popolo, 1976, pp. 131-132. ISBN 978-8861460034 Rif.5: AA.VV. La Parrocchiale di Castelcovati, --, San Zeno Naviglio, Grafo, pp. 12 e 14. ISBN non esistente Rif.6: AA.VV. Storie di Senzastoria: società e cultura popolare tra 700' e 800', --, San Zeno Naviglio, Grafo, p. 99. ISBN non esistente Voci correlate Provincia di Brescia Bassa Bresciana occidentale Chiari Comezzano-Cizzago Bassa Bresciana Castrezzato Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Castelcovati Collegamenti esterni Sito della Storia di Castelcovati Sito ufficiale del comune di Castelcovati Altre informazioni sul comune di Castelcovati Meteo a Castelcovati
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