Destinazioni - Comune

Boves

Luogo: Boves (Cuneo)
Boves (Beuves in piemontese, Buèves in occitano) è un comune italiano di 9.870 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte. Fa parte della comunità montana delle Alpi del Mare. Storia Da remotissimi tempi abitata, fu colonia romana nel periodo in cui le legioni romane dilagarono alla conquista della Gallia Cisalpina. Affacciatasi alla storia dell'era cristiana come "castrum" e "locus" Boves è ricordata per la prima volta in un documento dell'815 con il nome di BOVIXIUM. La sua storia è simile a quella di ogni altro "borgo" della provincia che ebbe a subire le conseguenze di scorrerie saracene e di lotte tra feudatari e signorotti che cercavano potere e benefici. Possesso dei Marchesi del Vasto, passò poi alle dipendenze dei Marchesi di Busca (1144), a quelli di Ceva (1214), appartenne al Marchesato di Saluzzo, ai Visconti e dal 1396 agli Acaja, per riunirsi infine ai domini sabaudi del 1418 conseguendo autonomia comunale, con l'approvazione dei propri statuti. I secoli XVI e XVII vedono il territorio bovesano percorso di volta in volta da truppe francesi, spagnole, imperiali, che seminano saccheggi, carestie, pestilenze. La comunità tuttavia reagisce con caparbietà a difesa della propria libertà e dei propri valori, affidandosi a protezioni divine con "voti civici" alla Madonna dei Boschi (1630) e con la costruzione di un santuario a Sant' Antonio (1647), ma soprattutto potenziando attività economiche, costruendo infrastrutture a servizio dell'agricoltura (il canale Naviglio) e dell'artigianato (sega ad acqua, battitoio per la canapa, mulini, martinetto a maglio meccanico...), salvaguardando i propri diritti all'uso di acque e pascoli anche con liti contro Comuni vicini, ed infine favorendo una oculata espansione urbanistica. Il 27 aprile 1796 truppe napoleoniche prendono possesso di Boves che solo nel maggio 1814 potrà festeggiare il ritorno al Regno di Sardegna. Nel periodo risorgimentale Boves dà un suo contributo di sangue ai moti insurrezionali ed alle guerre d'indipendenza attraverso l'impiego di suoi figli volontari, come Tommaso Beraudo, comandante dei Bersaglieri toscani, caduto nella battaglia di Curtatone e Montanara nel 1848. Numerosi alpini di Boves morirono durante la prima e la seconda guerra mondiale. Ad essi vanno aggiunti i tanti cittadini inermi fucilati nei lunghi mesi di Resistenza all'occupazione tedesca e coloro che furono inghiottiti dalle operazioni militari sui vari fronti o nei campi di concentramento. La città di Boves fu il teatro del primo atto di rappresaglia contro la popolazione civile inerme: il 19 settembre 1943, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre, la 1ª Divisione Panzer SS "Leibstandarte SS Adolf Hitler" colpì la città dalle colline circostanti, dando fuoco a oltre 350 abitazioni e lasciando sul terreno decine di vittime. Boves fu servita dal 1887 al 1960 dalla linea ferroviaria Cuneo Gesso-Boves-Borgo San Dalmazzo (fino al 1937 tratto della linea Cuneo-Ventimiglia, poi linea distaccata nel momento in cui la Cuneo-Ventimiglia venne trasferita sulla nuova linea Cuneo altipiano-Borgo San Dalmazzo); la sede ferroviaria è stata riutilizzata come sede stradale (la 'Bovesana'), la ex stazione ferroviaria (ora abitazione civile) è affacciata su questa strada, tra Boves e la frazione Fontanelle. Inoltre dal 1903 al 1935 fu operativa anche la linea tramviaria Boves-Cuneo, dotata di carrozze a vapore, della Compagnia Generale dei Tramway Piemontesi (CGTP). L'edificio della Stazione tramviaria (la facciata posteriore) è tuttora visibile all'inizio del viale alberato di Via Cuneo. Simboli Lo stemma della Città è stato riconosciuto con decreto del Capo del governo del 21 agosto 1931, la sua blasonatura è la seguente: Con regio decreto del 23 febbraio 1931 venne concesso il gonfalone, consistente in un drappo di azzurro. Lo stemma effettivamente in uso differisce da quello riconosciuto in quanto il bue si presenta d'argento e sullo sfondo sono presenti le montagne del massiccio della Bisalta, anch'esse di colore argento. Geografia All'interno del territorio di Boves vi sono 10 frazioni: Rosbella, San Giacomo, Mellana, Sant'Anna, San Mauro, Fontanelle, Castellar, Cerati, Rivoira e Madonna dei Boschi. Evoluzione demografica Abitanti censiti Luoghi di interesse Chiese Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo Chiesa di Santa Chiara Chiesa di Santa Croce Santuario di Sant'Antonio delle Vigne Santuario Regina Pacis di Fontanelle Santuario della Mellana Santuario Della Madonna Dei Boschi Cappella di San Francesco Chiesa Parrocchiale di San Grato Vescovo, Rivoira Musei Museo della Castagna Museo del Fungo e di Scienze Naturali Piazze Piazza Italia Piazza dell'Olmo Piazza Garibaldi Piazza Caduti Piazza Borelli Archeologia Industriale Fornace Giordano Canzoni popolari Tra le canzoni popolari tipiche della città, va ricordata "Nate 'd Beuves" (Noi, gente di Boves) scritta in dialetto bovesano e spesso indicata come "l'inno" della città. Nate ‘d Beuves Feve largh ch’aj passa la famija Bovesan-a con tuit ij sò pì bon a l’han coragg, ferëssa e energia tuit ansem a son re dij bontempon. (rit.) Nate ‘d Boves pura rassa për le feste soma semper stait ij prim an alegria niun ch’an passa për travai i soma propri drè a niun l'han brusanla, l’han ruvinanee ma a fa nient i l’oma già riconstruvì e minca tan is baronoma e i cantoma la canson ëd nòst pais. S'i voroma peuj vardè la stòrja son quat vòte che Beuves l’han brusà sans ëd blaga ma pur a l’è na glòrja e minca vira pì bel a l’è dventà. (rit.) Cultura Feste e fiere Il giorno di Pasquetta nella piazza principale di Boves (Piazza Italia) si svolge la "Festa delle leve" con la sfilata delle "classi" che, nell'anno compiono gli anni con la cifra tonda (terminante con 5 o 0), nelle vie del paese. Il giorno di Sant'Eligio in piazza Italia si svolge la benedizione dei camion e dei cavalli. Patroni della città e delle frazioni San Bartolomeo (Boves) Sant'Eligio Madonna della Mercede Santa Pazienza (Rosbella) Madonna della Neve (Madonna dei boschi) San Giacomo (San Giacomo) Maria Vergine Assunta (Castellar) San Donato (San Mauro) San Grato (Rivoira) Sant'Anna (Sant'Anna) Persone legate alla città Ernesto Olivero, fondatore del Sermig Dalmazio Peano, presbitero Giovanni Battista Borelli, senatore del Regno d'Italia Ignazio Vian, partigiano italiano Nino Berrini, giornalista, scrittore drammaturgo e regista italiano. Joachim Peiper, capitano nazista esecutore dell'eccidio di Boves Economia A Boves è molto presente la coltivazione dei fagioli, tanto che ogni anno si celebra la Festa del Fagiolo in cui vengono presentate nuove ricette a base di legumi. La presenza di cave di argilla di ottima qualità fece nascere negli anni 80 dell'Ottocento una fabbrica di laterizi, La Fornaci Giordano dotata di forni Hoffmann che continuò la produzione fino al 1936. Amministrazione Onorificenze Voci correlate Eccidio di Boves Bisalta Città decorate al valor civile Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione Gemellaggi Castello di Godego; Mauguio; Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Statuto della comunità montana delle Alpi del Mare (PDF). URL consultato il 22 luglio 2011. ^ ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali. ^ a b Città di Boves su araldicacivica.it, consultato il 22-09-2013 ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Elezioni del 13 giugno 1999. ^ Elezioni del 13 giugno 2004. ^ Elezioni del 07 giugno 2009. ^ Elezioni del 25 maggio 2014. Collegamenti esterni Comune di Boves, notizie aggiornate dal comune. Comitato festeggiamenti di San Mauro, membro della Pro Loco locale.
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