Destinazioni - Comune

Orte

Luogo: Orte (Viterbo)
Orte è un comune italiano di 9 330 abitanti in provincia di Viterbo, dista circa 24 km dal capoluogo e 63 km da Roma. È un importante nodo di collegamento stradale e ferroviario. Geografia fisica Territorio Il territorio è interessato da fenomeni di vulcanismo secondario. Le acque termali solfuree delle Capannelle (così chiamate dai capanni costruiti sopra le pozze, presenti fino alla costruzione della Piscina, oggi Terme di Orte) e le solfatare intorno al Fosso della Penna ne sono le principali manifestazioni. La città è ricca di sorgenti naturali, che hanno costituito in passato un'importante risorsa pubblica. Se ne riporta un parziale elenco. Fontana Antica: sita sull'altipiano di Castel Bagnolo, è la principale fonte di approvvigionamento del pubblico acquedotto Acqua del Galletto Fonte Zelli: sorgente naturale in località Zelli, sulla strada Vasanellese. Sgorga da un filone permeabile che attraversa i banchi di travertino. Dichiarata non potabile già negli anni ottanta. Acqua della Breccia: sorgente di notevole portata, sita in località La Breccia (così detta per la presenza della cava di brecciolino, tuttora attiva). Dichiarata non potabile negli anni 2000. Fonte di Buci: quasi a ridosso del Tevere, nei pressi del Mattatoio Comunale. Fonte dell'Acqua Acetosa: presso l'antica chiesa di San Lorenzo. Consta di due sorgenti principali: la prima, a due canne, leggermente frizzante; la seconda, a minore portata, ferrosa e frizzante. Potabili fino agli anni ottanta. L'antropizzazione del territorio circostante ne ha compromesso seriamente la potabilità. Clima Classificazione climatica: zona D, 1935 GR/G Storia Di antiche origini, Orte (Horta, Hortae, di etimologia incerta) è probabilmente una delle dodici città, o principali (una Dodecapoli etrusca) che costituivano la federazione Etrusca (Perugia, Cortona, Arezzo, Chiusi, Volterra, Vetulonia, Volsinii, Roselle, Tarquinia, Cerveteri, Orte, Falerii), se si accetta l'interpretazione che vede in Veio un regno separato da quello Etrusco ("proximi Etruscorum Vejentes", Livio, Lib. I Cap. XIII) Orte, situata appena a monte della confluenza del Nera nel Tevere, già importante porto fluviale ("Ex Tuscis frumentum Tiberi venit: eo sustentata est plebs", Livio, Lib. II), diviene centro vitale della rete di comunicazione stradale romana con la costruzione della Via Amerina, nel 241-240 a.C., a seguito della presa di Falerii e la stabilizzazione del dominio romano a nord di Veio. Orte costituisce, da allora e fino al XVI secolo, quando per volere di Papa Sisto V Peretti si procedette alla ricostruzione del ponte sulla Via Flaminia (Ponte Felice), il punto di attraversamento del Tevere a nord di Roma. Il ponte, prima ligneo, fu sostituito da ponte in muratura in età imperiale (cosiddetto "Ponte di Augusto", del quale ancora si possono ammirare le sostruzioni lungo il corso del fiume a nord-ovest della rupe). Il tratto della Via Amerina che interessa il territorio ortano scende dal Castello di Bassano (oggi Bassano in Teverina) mediante un ripido tratto di strada, del quale è ancora oggi possibile scorgere, in una piacevole passeggiata, l'antico basolato. Giunti ai piedi dell'altipiano di Bassano, l'Amerina proseguiva, affiancata da un canale molto probabilmente navigabile (anche di esso, oggi fosso rurale, è possibile vedere i resti dell'opus quadratum che ne costituiva l'argine), fino a toccare il corso del Tevere, in prossimità dell'antico Porto Fluviale di Seripola. Di qui procedeva parallela al fiume, fino al Ponte, dove avveniva l'attraversamento verso la cosiddetta Campagna Trasteverina (territorio ortano) e poi al territorio di Amelia. L'antico corso della Via Amerina è tuttora costellato di torri, risalenti al periodo bizantino (Corridoio Bizantino). Il ponte rimase funzionante per tutto il Medioevo, ed acquistò ancor più interesse in seguito al crollo del Ponte di Narni, nel 1054 d.C. Il periodo di maggior ricchezza per la città fu infatti il tardo Medioevo, nel quale essa seppe conquistare notevole autonomia e indipendenza. Conservando la sede episcopale, con privilegio dell'elezione del proprio vescovo da parte del locale capitolo, Orte assunse lo status di "libero comune" (di cui ancora oggi conserva testimonianza nei colori bianco e rosso del gonfalone) e si dotò di propri statuti, a disciplinare un complesso sistema di governo. Il ponte andò ripetutamente distrutto, in seguito alle piene del fiume; Mons. Lando Leoncini ci narra di una prima parziale distruzione nella notte del 14 novembre 1514, il cui danno fu riparato con struttura lignea; una seconda il 2 dicembre 1524; una terza il 6 ottobre 1530, a seguito di piena assai violenta, che devastò le campagne circostanti. Il ponte non fu più ricostruito, stante il flagello della peste, che aveva già fiaccato la città nel 1486, e le continue alluvioni che segnarono il XVI secolo. Occorrerà anche considerare il periodo di profonda instabilità politica che si aprì in Italia dopo la morte di Lorenzo De Medici. La scelta di Sisto V di privilegiare l'asse viario della Flaminia, con la costruzione di Ponte Felice sotto la rocca di Borghetto nel 1589 fu la più grave sconfitta politica della città, a scongiurare la quale non bastò l'influenza delle nobili famiglie ortane. Da allora iniziò un periodo di lenta ma profonda decadenza, che culminò con la graduale perdita dello status di sede episcopale a favore di Civita Castellana (anche se, fino al riordino delle diocesi avvenuto nel XX secolo, che sancì il definitivo passaggio della sede a Civita Castellana, i vescovi alternarono i soggiorni nelle due sedi, continuando a firmarsi "Episcopus Hortanae et Castellanae Ecclesiae"). La Diocesi di Orte rimane oggi una sede vescovile titolare, mentre la Cattedrale di Santa Maria Assunta conserva lo status di concattedrale della Diocesi di Civita Castellana. Solo con l'avvento della ferrovia e la costruzione della Ferrovia Roma-Ancona (Ferrovia Pio Centrale, inaugurata nel 1866, della quale Orte fu Stazione di Prima Classe), poi della Ferrovia Firenze-Roma, poi dell'Autostrada del Sole, infine della E45, di cui Orte rappresenta nodo strategico, la città torna ad avere il suo naturale protagonismo nella rete di trasporto italiana ed europea. Toponimo L'ipotesi, accreditata mediante un'approfondita lettura delle fonti, è che Orte, come altre città dell'Etruria (come Pisa), derivi la sua origine dalla migrazione dei Pelasgi, popolo errante (per eccesso di donne e di giovinetti) che, lasciato il Peloponneso in seguito alla discesa degli Elleni, si insedia prima in Tessaglia, poi in Italia. La migrazione è databile all'anno 1528 a.C. ("anno DCCLII ante", ovvero 752 anni prima della prima Olimpiade). Il nome sarebbe ripreso dall'antica Orthe o Orthi, città della Tessaglia da cui i Pelasgi provenivano. La presa di Troia per mano degli achei sarebbe dunque avvenuta 344 anni dopo la fondazione di Orte, che, già fiorente, poté mandare in aiuto a Turno, re dei Rutuli, le "Hortinae classes" di virgiliana memoria (Eneide, Lib. 7 vers. 716): una vera flotta, e non eserciti, essendo Orte porto fluviale. Onorificenze Monumenti e luoghi d'interesse Orte sotterranea Suggestiva è la visita dei cuniculi che costituivano l'antico acquedotto di epoca preromana, con fontane, cisterne e pozzi scavati nel basamento di tufo. Altre particolarità ipogee sono le colombaie ricavate nella parete prospiciente la valle del Tevere ed il pozzo per la conservazione della neve, ove venivano custoditi i medicinali del locale ospedale. Architetture religiose Cattedrale di Santa Maria Assunta, affacciata sulla piazza principale (Piazza della Libertà, già Piazza Santa Maria) e affianca il palazzo vescovile. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Al 31 dicembre 2010 nel territorio di Orte risultano residenti 1356 cittadini stranieri. Le comunità più numerose sono quelle di: Romania 596 Albania 94 Camerun 44 Polonia 40 Costa d'Avorio 38 Indonesia 36 Nigeria 33 Perù 33 Cina 30 Sri Lanka 29 Tradizioni e folclore Processione del Cristo Morto Si svolge ogni Venerdì Santo, ed è la più antica d'Italia nel suo genere. Risalente probabilmente agli inizi del Duecento ha conservato intatta la sua forma originaria, un corteo mesto e devoto che accompagna Cristo alla sepoltura. La processione vede la partecipazione delle nove Confraternite attuali (oggi riunite in un unico ente): Sant' Antonio Abate Santa Maria delle Grazie Madonna del Santissimo Rifugio dei Peccatori San Pietro Santissima Trinità Misericordia Santissimo Rosario (confraternita femminile) Santissimo Sacramento Santa Croce La più antica di esse è quella di Santa Croce, si hanno testimonianze della sua presenza in Orte fin dal 1159. Alla processione partecipano circa 500 confratelli. Le confraternite sfilano in ordine di antichità nelle loro divise caratteristiche. La partenza avviene dalla chiesa di Santa Croce. Nella piazza principale della città, la processione fa sosta. I confratelli, disposti a forma di cuore, dopo un pensiero spirituale del Vescovo intonano alcuni versetti del "miserere". Dopo aver percorso le vie del centro storico, fuori la chiesa di Sant'Agostino, i confratelli dedicano a Maria il canto dello Stabat Mater. Il rito si chiude con lo spezzare il pane del venerdì Santo, in segno di fraternità, nella vicina chiesa di Santa Croce. CURIOSITA: un tempo la classe contadina credeva che se le candele che ornavano la bara e l'addolorata arrivassero in piazza tutte accese erano un buon presagio di un raccolto abbondante. Festa patronale Nell'antichità, particolarmente solenne era la grande processione (svolta ancora oggi la sera del 31 agosto), alla quale partecipavano tutte le magistrature cittadine e le sedici corporazioni delle arti e in cui ancora oggi viene svolta la benedizione dei confaloni di ogni contrada. Ottava di Sant'Egidio È una festa di antica tradizione, resa solenne da Papa Bonifacio IX nel 1396 con la concessione delle stesse indulgenze della Porziuncola di Assisi, viene menzionata anche negli antichi statuti comunali. Essa si svolge tutti gli anni, dal 31 agosto, vigilia della festa patronale, fino alla seconda domenica del mese di settembre. Cultura Istruzione Musei Museo Diocesano La raccolta diocesana, anche se costituita da un nucleo non vasto, presenta opere di notevole qualità ed interesse. Numerose le tavole a fondo oro dei secoli XII - XVI di scuola altolaziale, umbra e senese, tele, argenteria e paramenti sacri. D'eccezionale importanza il prezioso frammento di mosaico della "Madonna bizantina" (VIII secolo) proveniente dall'oratorio di Giovanni VII (705 - 707) nella basilica di San Pietro in Vaticano. Il museo ha sede presso la chiesa romanica di San Silvestro risalente all'XI secolo. Museo Comunale Civico Archeologico È allestito nell'antica chiesa di Sant'Antonio, custodisce ed espone i reperti rinvenuti negli scavi eseguiti ad Orte e nell'ambito del territorio comunale. È articolato in tre sezioni: Etrusca (dalla fine del VI agli inizi del III secolo a.C.), Romana (dalla media Repubblica al tardo Impero) ed Alto Medioevo (dal VI all'XI secolo). Museo delle Confraternite Si trova all'interno della grande sacrestia della chiesa di Santa Croce (già ospedale). Conserva la più bella suppellettile delle Confraternite ortane. Gli oggetti devozionali esposti (XVII- - XVIII secolo) sono utilizzati il venerdì Santo per la processione del Cristo Morto. Tra tutte le opere spiccano la bara del 1626, il basamento dell'Addolorata (antecedente di un decennio), due lampioni rossi settecenteschi, il bianco crocione seicentesco e una tavola cinquecentesca raffigurante Sant'Egidio. Altri manufatti di interesse storico sono i corredi devozionali delle singole Confraternite. Il museo, unico nel suo genere nella regione Lazio, rappresenta una interessante scoperta nel mondo laico. Dotato di un sistema auotmatico di guida permette la visione e la spiegazione delle opere e il loro utilizzo nella processione del Venerdì Santo. Media Radio Persone legate a Orte Ferdinando Nuzzi, cardinale della chiesa Cattolica, nato ad Orte nel 1644; Filoteo Alberini, regista italiano, uno dei pionieri del cinematografo, nato ad Orte nel 1865; Marco Frittella, giornalista e docente nato a Orte nel 1958; Osvaldo Bevilacqua, è un giornalista, autore televisivo e conduttore televisivo italiano. nato a Orte nel 1940; Economia Ad Orte ha avuto sede la casa discografica Storie di note, oggi trasferita ad Orvieto. Infrastrutture e strade Strade la Strada Provinciale 151 Ortana, collega a Bassano in Teverina e Viterbo; l'autostrada A1 è dotata dell'omonimo casello; il raccordo autostradale Viterbo-Orte-Terni è un tronco dell'itinerario europeo E45; Ferrovia Nella frazione di Orte Scalo è in funzione l'omonima stazione. Amministrazione Nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali stabilito dal regio decreto N°1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Orte passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo. Sport Calcio a 5 La società cittadina più blasonata è l'Ortana Calcio a 5 che nella stagione 1985-86 è stata campione d'Italia. Il nuovo millennio ha assistito alla ribalta de La Cascina Orte Calcio a 5 che nella stagione 2012-13 ha vinto il proprio girone di Serie B approdando, per la prima volta nella sua storia, in serie A2. Galleria fotografica Note Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Orte Collegamenti esterni Organo storico Pasolini e la città di Orte (ripreso da Philippe Daverio in Passepartout del 06/09/2009)
Immagine descrittiva - c
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