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Lugo

Luogo: Lugo (Ravenna)
Lugo (Lugh in romagnolo) è un comune italiano di 32.891 abitanti in provincia di Ravenna. Geografia e clima Lugo è situata nel settore nord occidentale dell'ampia e fertile pianura alluvionale che circonda Ravenna, fra i fiumi Santerno e Senio. Il territorio comunale è attraversato da una fitta rete di canali, fra i quali il Canale dei Molini di Castel Bolognese, che hanno modellato queste terre, un tempo allagate, attraverso la bonifica. Il clima che caratterizza Lugo, così come tutte le zone interne pianeggianti della Romagna, è di tipo temperato subcontinentale, con inverni piuttosto freddi ed umidi ed estati calde ed afose. In autunno e in primavera si formano le nebbie che riducono la visibilità. In inverno possono sopraggiungere nevicate e venti forti da nord-est (bora), e gelate nei giorni in cui c'è il sole con temperature molto basse. Riguardo quest'ultima cosa, nel febbraio 2012 durante la grande ondata di freddo che investì l'Italia oltre le copiose nevicate si raggiunsero i -11 °C in diversi giorni grazie all'effetto albedo. Toponimo Il nome Lugo deriva probabilmente dal dio celtico Lùg, dio della luce e delle arti, a prova del fatto che i terreni dove sorge oggi il paese di Lugo furono abitati anche prima della colonizzazione romana. Storia Preistoria e antichità In città sono stati rinvenuti i resti di un villaggio neolitico della Cultura di Sasso-Fiorano (quinto millennio a.C.) e tracce di colonizzazione romana. La campagna dove oggi sorge Lugo, come del resto tutto il territorio conquistato dai romani, fu interessata al fenomeno della centuriazione. Considerando come decumano massimo la Via Emilia, il decumano di Lugo era il XX. La centuriazione romana si fermò al sito di Fabriago. Ciò significa che, oltre, esistevano le valli paludose. Il kardo corrispondente a Lugo (l’odierna strada provinciale «Quarantola», nome dalla lampante etimologia centuriale) terminava a nord con un porto vallivo. Nei documenti dell'Alto Medioevo è chiamato S. Giovanni in Liba (dal nome di una delle valli più grandi della valle Padusa, la valle Liba). A partire dal IV secolo d.C., il lughese e le zone limitrofe furono interessati da un progressivo spopolamento. La crisi economica e demografica toccò il suo apice nel VI secolo. Lo spopolamento ebbe effetti devastanti sul regime delle acque. La zona, infatti, è caratterizzata dall'abbassamento del suolo e solo interventi umani mirati possono scongiurare lo spagliamento dei fiumi nella pianura. Il venir meno della manutenzione delle acque fece sì che il territorio lughese si riempisse progressivamente delle acque ristagnanti dei fiumi. Di conseguenza, il livello del terreno al tempo dei romani fu ricoperto da circa 1,5 metri di depositi alluvionali. A partire dal XIII secolo la rete di strade ortogonali, tipica della centuriazione, verrà ricostruita, anche se le dimensioni del reticolo non coincideranno esattamente con quelle dei tempi dei romani. Medioevo Nell'Italia bizantina il territorio era organizzato in "fondi" (dal latino fundus, podere) e "masse" (un insieme di fondi con almeno una chiesa). Ogni massa comprendeva diversi fundi (poderi), tutti dello stesso proprietario. Il territorio in cui oggi si trova il centro di Lugo era ricompreso nella massa Sancti Hilari (o Ilarii). Su tale dedicazione è opportuno notare che S. Ilaro (Ellero) era anche il protettore dell'ospizio dei pellegrini di Galeata, località dell'Appennino forlivese, nota stazione di passaggio in direzione della valle del Tevere (e quindi di Roma). Si può dedurre, quindi, l'esistenza di un percorso nord-sud (parallelo e alternativo rispetto alla via Romea ravennate) le cui tappe erano: Ferrara, Argenta, il porto vallivo di Liba, le vie Quarantola e Felisio, la via Emilia sino a Forlì, poi il superamento degli Appennini attraverso la valle del Bidente, lungo la quale si trova Galeata. La maggior parte dei fundi che componevano la massa sancti Hilari era di proprietà dei monasteri dell'Arcidiocesi di Ravenna, pur ricadendo nella Diocesi di Imola. Nel territorio non vi era una fonte battesimale: esercitavano la loro giurisdizione le pievi di Barbiano e di Bagnacavallo (S. Pietro in Sylvis). Appartenevano alla pieve di S. Stefano in Barbiano i fondi: "Cento" (citato per la prima volta il 14 novembre 950) "Biancanigo" (la cui più antica attestazione risale al 18 febbraio 981) "Stiliano" (citato per la prima volta in un documento del 1071; in esso esisteva una chiesa con clero officiante) Appartenevano alla pieve di S. Pietro trans Sylvas (vecchio nome di S. Pietro in Sylvis) i fondi: "Sala" (di esso si ha notizia il 15 gennaio 964) Marcianiculo o Marzanigolo (che compare dall'anno 1033) "Stiliano" (di esso si ha notizia in un documento del 1071) "Lucus" (che trova menzione nel 1111). Lucus, luci in latino significa "bosco", anche nell'accezione di "bosco sacro". Occorre attendere il 1224 per trovare un documento nel quale si parli di "Villa Lugi", che in testi cronologicamente successivi diventa villa lugi. La pronuncia gutturale delle "g" determina poi l'attuale toponimo. Nel 1161 Lugo venne data in feudo ai Conti di Cunio dall'imperatore Federico Barbarossa, ma nel 1202 essi dovettero restituirla a Papa Innocenzo III e, per esso, all'Arcivescovo Alberto di Ravenna che vi fece costruire le prime fortificazioni, incorporate, poi, nell'attuale Rocca. In questo periodo Lugo si evolve da "villa" a "castrum", cioè a centro fortificato. Diventa così sede del contado subuts Stratam (ovvero a settentrione della Via Emilia, allora denominata "Strada romana"), comprendente tutti castelli circostanti. Nel Basso Medioevo riprese il popolamento del territorio. I campi furono bonificati dalle acque e la rete ortogonale di romana memoria fu ricostruita, partendo da ciò che era sopravvissuto: in alcune zone più elevate, infatti, l'antico disegno centuriale non si era cancellato del tutto. Nel 1264 il comune di Lugo acquistò il plebato di Santa Maria in Fabriago (5.200 ettari), aumentando notevolmente le proprie dimensioni. Durante le guerre che coinvolsero la Chiesa e le Signorie per il possesso delle terre romagnole nel corso dei secoli XIII e XIV, Lugo passò più volte di mano. Nel 1278 fu restituita dai Guelfi bolognesi alla Santa Sede. Nel 1297 fu conquistata dalla compagnia di Uguccione della Faggiuola, alla testa dei Ghibellini romagnoli. Uguccione lasciò un segno indelebile del suo passaggio: aggiunse alla Rocca il gran mastio che ancora oggi porta il suo nome. Due anni dopo Lugo fu devoluta alla Chiesa di Ravenna. Nel 1307 gli arcivescovi la donarono al comune di Bologna. Appena due anni dopo fu presa dai conti di Cunio e data nuovamente alla Chiesa ravennate. Affidata al governo della famiglia da Polenta di Ravenna, nel 1338 fu presa dai Pepoli di Bologna, ai quali fu sottratta nel 1352 dai Visconti di Milano (che la tennero fino al 1367). La Lugo medievale era un castello circondato da cinque borghi: Brozzi, Santa Maria, Cento, Codalunga e Poligaro. Gli ultimi due, messi insieme, successivamente formarono il Ghetto. Nella Descriptio provinciae Romandiolae del 1371 (documento fiscale fondamentale per la conoscenza della bassa Romagna), Lugo comparve come castrum di medio-piccole dimensioni (579 fumantaria contro i 1025 di Bagnacavallo). Era comunque presente da anni un mercato del bestiame e delle merci esente da dazi. Nel 1367 Lugo passò alla Chiesa ravennate, ma non definitivamente. Nel 1376 il feudo entrò per la prima volta nell'orbita della casa degli Este di Ferrara. Il marchese Nicolò II lo prese in affitto dalla Santa Sede per otto anni. La concessione fu rinnovata più volte finché, il 24 gennaio 1437, il successore Nicolò III acquistò dalla Chiesa il territorio di Lugo, divenendone proprietario. Gli Este superarono la concorrenza dei conti di Cunio e di Nicolò Piccinino (comandante al servizio del duca di Milano). I nuovi proprietari confermarono i privilegi del mercato del bestiame, restaurarono ed ampliarono la rocca e posero Lugo come capoluogo dei propri possedimenti in Romagna. Vi fissarono la sede del Commissario ducale, rappresentante estense in tutta la Romandiola e del massaro. Fecero costruire la via nova (oggi via Fiumazzo), strada rettilinea che tagliava diagonalmente la centuriazione. Dalla fine del XV secolo, al mercato settimanale si affiancò una fiera annuale, fissata nei giorni 15 e 16 agosto (Festa della Beata Vergine del Molino). Gli Este lanciarono Lugo, che divenne il più importante centro amministrativo, oltre che mercantile, della Romagna estense. Tra il 1440 e il 1475 il comune di Lugo inglobò alcuni territori confinanti: Zagonara (1440), Donigallia (nei pressi dell'odierna Bizzuno, 1474) e Guercinoro (nella zona dell'attuale Villa San Martino, 1475). Nel 1506 furono determinati i confini settentrionali. Nell'aprile di quell'anno gli Este stipularono un compromesso con il Comune di Ravenna, all'epoca soggetto alla Repubblica di Venezia, con cui furono fissati i confini tra le rispettive giurisdizioni. In conseguenza di questo atto passarono agli Este tutti i territori a sud della «via Reale» (odierna S.S. “Adriatica”). Su queste terre sorgeranno gli abitati di Giovecca e Voltana. Nel 1598, estintosi il ramo diretto dei signori d'Este, il loro Ducato ritornò allo Stato della Chiesa, com'era stato pattuito nell'iniziale investitura. Lugo, così come i territori circostanti, furono inseriti nella neonata Legazione di Ferrara. Età moderna Il secolo XVIII fu per la gran parte un periodo di pace in Romagna. La città di Lugo crebbe in prosperità e ricchezza. Sotto l'influenza del ceto mercantile nacque il Pavaglione, il quadriportico innestato sul loggiato eretto nel XVI secolo, e portato alla situazione attuale nella seconda metà del secolo: una struttura concepita a scopo commerciale, in particolare per favorire lo storico mercato del mercoledì e la fiera biennale. Fin dai primi decenni dell'età moderna i generi maggiormente trattati furono: grano e altri cereali, uve e vini, bovini e, soprattutto, la seta, i cui bozzoli (che erano richiesti anche dai mercanti toscani) venivano commerciati nel Pavaglione a quintali. Situata in posizione centrale fra le tre Legazioni di Bologna, Ferrara e Romagna, Lugo era divenuta il principale emporio dei tre territori e la città più ricca del ravennate. La Fiera del paese, che si svolgeva nel Pavaglione, era, dopo quella di Senigallia, la più ricca di tutto lo Stato Pontificio. Oltre ad essere un importante centro commerciale, Lugo era anche una piazza finanziaria, poiché era sede di un Monte di Pietà fin dal 1541. Alla metà del secolo, Lugo si era dotata anche di un moderno teatro, uno dei primi teatri settecenteschi della Romagna; inoltre aveva un istituto di istruzione superiore come il Collegio Trisi, dotato di una biblioteca aperta al pubblico. In questo periodo, Lugo contava circa 6.000 abitanti. Negli ultimi decenni del secolo la città si arricchì di nuove opere, destinate a incidere sulla vita sociale dei lughesi: il completamento del Pavaglione (1781), il trasferimento del Collegio Trisi in un ampio Palazzo (1774), la ristrutturazione della Chiesa del Carmine, l'edificazione della nuova chiesa di San Francesco, la costruzione di un nuovo ponte in pietra sul Senio e la sistemazione di varie strade e piazze. Nel 1796 venne inaugurato il nuovo grande ospedale di S. Maria del Limite. Alla fine del XVIII secolo la città contava 8.000 abitanti e con il contado superava i 16.000. La popolazione si poteva dividere in cinque ceti: Il ceto patrizio, o dei signori (una trentina di famiglie molto ricche, che abitavano generalmente in via Codalunga); Il ceto ecclesiastico (formato da clero secolare e clero regolare); Dottori e notai; Mercanti; Artigiani. Faceva parte a sé il Ghetto degli Ebrei, esistente fin dal 1639. Gli ebrei erano a quell'epoca circa 600. Per essere riconosciuti, portavano sul cappello un distintivo giallo detto lo "Sciamannino". Il secolo terminò con un evento bellico che a Lugo lasciò tracce profonde: il sacco dei francesi. Nel 1796 l'esercito di Napoleone invase l'Italia. Alla caccia di bottino, le truppe francesi si spinsero fino alla Bassa Romagna. Tutte le città e i paesi incontrati alzarono bandiera bianca. Solo a Lugo i napoleonici incontrarono resistenza. La rivoltà cominciò il 30 giugno quando durante l'opera di requisizione, venne confiscato anche il veneratissimo busto del patrono Sant'Illaro. Fu gettato sopra gli altri oggetti, come un qualsiasi soprammobile. Il popolo insorse per il grave oltraggio e, appoggiato dai conti Manzoni e dal clero, mise in fuga i soldati e si impossessò del paese. Intervenne il vescovo di Imola, il card. Chiaramonti (futuro papa Pio VII) che, temendo il peggio, propose una mediazione. Ma i sollevati non accettarono. La vendetta francese fu dura: dopo un primo assalto, che fu respinto, il 7 luglio i napoleonici, guidati dal generale Augereau, abbatterono le resistenze a colpi di cannonate. Per un giorno intero Lugo fu teatro di un terribile saccheggio. XIX secolo La dominazione francese ebbe termine nel 1814. Con la Restaurazione Lugo tornò a far parte dello Stato Pontificio, ritornando nella Legazione di Ferrara. Nel 1817 papa Pio VII concesse a Lugo il titolo di Città, anche in riconoscimento della resistenza armata ai francesi di 21 anni prima. Negli anni seguenti si diffusero a Lugo, come in tutti i principali centri della Romagna pontificia, le idee mazziniane e sorsero circoli carbonari. Nel 1831 molti lughesi parteciparono ai moti rivoluzionari; i repubblicani costituirono la Guardia nazionale, corpo di cittadini armati. L'intervento dell'esercito austriaco ne impose lo scioglimento. Nel 1848 lo Stato Pontificio introdusse la Guardia civica, un corpo militare formato dai ceti urbani, per la tutela dell'ordine pubblico. Nel 1848 allo scoppio della seconda guerra d'indipendenza, il Papa dichiarò la neutralità dello Stato della Chiesa. Nonostante ciò, 250 lughesi si arruolarono volontari e combatterono in Veneto inquadrati nel Battaglione del Senio. L'anno seguente, tre alte personalità di Lugo ebbero un ruolo preminente nella nascita della Repubblica Romana del 1849: Giacomo Maria Manzoni, Silvestro Gherardi e Giacomo Pescantini, che furono membri della Costituente. I primi due fecero anche parte del governo: Manzoni fu ministro delle Finanze, Gherardi fu titolare dell'Istruzione. Nel 1855 Lugo fu tra le città colpite dall'epidemia di colera che attraversò la Romagna. L'amministrazione pontificia in Romagna terminò definitivamente nel 1859, il 13 giugno i liberali lughesi nella Rocca di Lugo costituirono un governo provvisorio. Il 27 dicembre dello stesso anno furono ridisegnate le circoscrizioni territoriali; il Comune di Lugo, insieme a tutta la Romandiola fu aggregato alla Provincia di Ravenna. L'11-12 marzo 1860 si tenne nelle ex Legazioni pontificie il plebiscito di annessione al Regno di Sardegna. Il 17 marzo 1861 fu proclamato il Regno d'Italia. Nel 1866 450 lughesi parteciparono come volontari alla terza guerra d'indipendenza, l'anno dopo in 200 seguono Garibaldi nella campagna dell'Agro romano che terminò tragicamente a Mentana. Vi morirono due lughesi: il conte Giulio Bolis e Francesco Bosi La nota «Inchiesta Agraria Jacini» (1871) traccia un quadro della gestione del territorio di Lugo negli anni immediatamente successivi alla nascita del Regno d'Italia. L'economia lughese non aveva subito grandi variazioni. L'occupazione principale continuava ad essere l'agricoltura: I braccianti a ore ricevevano un salario giornaliero di 1 lira/1,5 lire I coltivatori diretti prendevano la terra in affitto a 120-180 lire/ettaro. La rendita oscillava fra le 132 e le 198 lire/ettaro. I piccoli proprietari, una minoranza della popolazione, possedevano in media 10-12 ettari di terra. Il terreno era coltivato soprattutto a cereali. La frutticoltura era ancora di là da venire: su 11.000 ettari coltivabili, solo 16 erano destinati ad alberi da frutta. La canapa occupava il 5% della superficie. Nel 1869 la produzione di baco da seta era di 582 quintali (dieci anni più tardi aumentarono a 1.243). Nel circondario lughese si contavano circa 18 mila bovini. Lugo si qualificava all'epoca soprattutto come grande emporio, in virtù del tradizionale mercato del mercoledì (in essere fin dal Medioevo), che col tempo aveva acquisito una dimensione sovraregionale. Alla fine dell'Ottocento si affermarono tra i lughesi i movimenti socialista e repubblicano quale alternativa politica e amministrativa ai moderati e monarchici. Le giunte guidate dal repubblicano radicale Ercole Bedeschi dal 1885 al 1890 diedero vita ad importanti esperienze innovative in campo economico e sociale (ad esempio, costruzione di case per gli operai e fondazione di cooperative). Le istituzioni più importanti erano la Banca Popolare, il Canapificio, la «Società fra le Arti Costruttrici» e la «Società edificatrice di case operaje». Lugo vantava anche la più ricca Società di Mutuo Soccorso della Romagna, con una sezione femminile con più di 200 socie e un capitale di 17.363,59 lire. Seguirono amministrazioni moderate, salvo la parentesi repubblicana nel primo decennio del Novecento. Dopo la tragedia della prima guerra mondiale, nel 1920 fu eletto il primo sindaco socialista di Lugo, Giovanni Foschini, ma nel 1922 fu estromesso con la violenza da parte dei fascisti. Il XX secolo Durante la prima guerra mondiale, Lugo diede all'aviazione militare nazionale l'asso Francesco Baracca, medaglia d'oro al valore militare. Oltre 400 furono i militari lughesi morti in guerra o a causa della guerra. Nel 1936 fu inaugurato l'imponente monumento in onore dell'aviatore lughese e il corso cittadino fu intitolato via Baracca. Lugo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione. Inoltre è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Risorta rapidamente dalle rovine della guerra (il torrente Senio fu fronte dal dicembre del 1944 al 10 aprile 1945), grazie all'operosità dei suoi abitanti ed alla stabilità amministrativa, oggi Lugo riveste un importante ruolo nell'economia romagnola come centro di scambi e di commercializzazione per i prodotti agricoli della Bassa Romagna. Nel 1969 la città si è arricchita di un nuovo quartiere, «Madonna delle Stuoie», che è diventato il quarto quartiere di Lugo (dopo Cento, Brozzi e Ghetto). Costruito nell'area dietro la ferrovia, il rione prende il nome dalla chiesa parrocchiale che, a sua volta, deriva probabilmente dal fatto che la zona era sempre stata bassa. Nei secoli passati aveva subito periodiche inondazioni, che l'avevano fatta diventare palude. Vi erano cresciuti giunchi e canne palustri, che venivano usati per costruire stuoie, da ciò il titolo La Madòna dal Stur (in romagnolo). Monumenti e luoghi d'interesse Monumenti storici Rocca Estense – È il monumento più caratteristico della città. Esempio di architettura fortificata, fu costruita nel Basso Medioevo, probabilmente sopra un precedente fortilizio. Gli Estensi la modificarono e ristrutturarono più volte, dandole l'aspetto attuale nella seconda metà del Cinquecento. Dopo la devoluzione del Ducato Estense allo Stato Pontificio (1598), la fortezza ha perso rilevanza strategica ed è stata adibita a sede delle attività del governatore (oggi Sindaco). Le modifiche alla Rocca sono continuate nei secoli seguenti: risalgono ai primi dell'Ottocento l'impianto del giardino pensile e la sostituzione del lato bastionato ad est con l'attuale porticato. Fa eccezione il torrione posto a nord-ovest, il cosiddetto "mastio di Uguccione della Faggiola" (Signore di Lugo dal 1297), che è invece rimasto tale. Attualmente la Rocca Estense ospita gli uffici dell'amministrazione comunale. Una curiosità: sulle pareti della Rocca piante di capperi. Nell'Ottocento, grazie alla raccolta affidata a privati e alla rivendita, rientravano fra le entrate del bilancio comunale. Attualmente i capperi vengono raccolti direttamente dall'Amministrazione Comunale, conservati in salamoia e offerti in dono agli ospiti e alle delegazioni ufficiali in visita alla città. Pavaglione – Quadriportico di circa 100 metri di lato (copre quindi l'area di un ettaro). Costruito in più fasi, a partire dal 1570 su ordine del Duca Alfonso II d'Este, è stato portato a termine nel 1781. La prima loggia costruita aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Le logge diventarono negli anni famose per il mercato dei bozzoli dei bachi da seta e il luogo veniva indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione". Raro esempio di architettura settecentesca ad uso civile, anticipa concezioni urbanistiche moderne. I portici ospitano ancora oggi numerose attività commerciali. Dal 1895, sopra uno dei quattro lati (lato est) fa bella mostra di sé un orologio meccanico, ancora perfettamente funzionante, restaurato nel 2008. Teatro Rossini – Teatro all'italiana con sala scandita su quattro ordini di palchi cui si aggiunge il loggione, costruito fra il 1757 e il 1761 e intitolato a Gioachino Rossini nel 1859. Durante la seconda guerra mondiale l'edificio venne gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il teatro, restaurato, ha riaperto nel 1986. Villa Malerbi – Residenza di campagna della famiglia Malerbi, tra cui i canonici Giuseppe (1771-1859) e Luigi (1776-1843). Rinomati musicisti, fondarono una delle prime scuole della Romagna. I fratelli Malerbi ebbero fra i loro allievi il giovane Gioachino Rossini. Tra il 1910 e il 1929 la scuola fu diretta da Francesco Balilla Pratella, che accrebbe notevolmente il prestigio dell'istituto. La villa, risalente ai primi anni del XIX secolo, è oggi sede della Scuola di Musica "Malerbi". Palazzo Trisi: palazzo signorile del XVIII secolo fatto costruire dall'omonima famiglia di possidenti locali. I lavori furono eseguiti tra il 1764 e il 1774 sotto la guida dell'architetto Cosimo Morelli. Il palazzo ospitò il Collegio Trisi, fondato oltre 150 prima. Fabrizio Trisi (1580-1630), infatti, aveva lasciato parte del suo patrimonio per la fondazione di un collegio a lui intitolato dove mantenere dieci giovani lughesi meritevoli. Il Collegio Trisi era dotato di una biblioteca aperta al pubblico, che costituì il primo nucleo dell'attuale biblioteca civica. Casa-Museo Gioacchino Rossini – Edificio abitato per lungo tempo dalla famiglia di Gioacchino Rossini. All'interno, si possono ammirare alcuni documenti che attestano il legame del compositore con la città. Attualmente ospita mostre di arti figurative. Monumento a Francesco Baracca – Monumento realizzato nel 1936 in onore dell'eroe della prima guerra mondiale Francesco Baracca, nativo di Lugo. L'opera è dello scultore Domenico Rambelli di Faenza (1886-1972), che ne fu anche l'ideatore. Porta San Bartolomeo – Porta medievale di cui la data di costruzione è ignota. Deve il nome alla vicinanza di un oratorio dedicato a san Bartolomeo. Cimitero Ebraico – Il cimitero ebraico di Lugo, inaugurato nell'attuale sede nel 1877, testimonia la presenza, nel passato, di un'importante comunità ebraica nella città. La comunità si formò nel XVI secolo, durante la dominazione estense. Molte famiglie si stabilirono nel ducato estense profughe dalla Spagna. Nel 1639 a Lugo fu costruito il Ghetto, seguito pochi anni dopo dal cimitero ebraico. Inizialmente il luogo sacro fu edificato vicino a corso Matteotti. Nel 1877 trovò sistemazione nella sede attuale (via di Giù). Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Dopo la fondazione del Regno d'Italia e la parificazione degli Ebrei agli altri cittadini dello Stato, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città. Chiese in città Chiesa del Carmine – È il luogo in cui si venera Sant'Ilaro, patrono della città. Il culto di S. Ilaro è antico quanto le origini di Lugo. Una chiesa a lui dedicata, sita poco fuori le mura del paese (Sant'Ilaro in Stiliano), era documentata fin dall'anno 1071. La chiesa conservava una croce di ferro al centro della quale era raffigurato il santo. Risale alla metà del XIII secolo la più antica attestazione di S. Ilaro come Patrono di Lugo: sulla campana della chiesa sita nel fondo Stiliano fu impressa, in latino, l'iscrizione "Sant'Ilaro difenda il suo popolo" con la datazione 1264. Alla fine del XIV secolo, a causa delle ripetute alluvioni che avevano colpito il territorio tra i fiumi Santerno e Senio, gli abitanti del fondo Stiliano si trasferirono nel centro abitato. Qui, una chiesa intitolata a S. Maria del Trivio, fu ribattezzata “S. Maria del Trivio e S. Ilaro”. La chiesa sita nel fondo Stiliano fu affidata alla cura dei Padri Carmelitani. Fu il duca di Ferrara Borso d'Este (1413-1471) a decidere di affidare il culto del santo e la custodia delle sue reliquie agli stessi monaci. Essi pertanto si trasferirono all'interno delle mura, fondando la Chiesa del carmine con annesso convento (1480). Alla metà del Settecento la chiesa fu abbattuta e ricostruita, su disegno dell'architetto Francesco Petrocchi. Il rinnovato luogo di culto fu inaugurato nel 1772. Qui vennero poste le reliquie e il busto argenteo di S. Ilaro, sotto la custodia dell'Ordine. Ancora oggi Carmelitani sono i custodi del culto del santo e del busto in argento che lo ritrae. All'interno della chiesa sono presenti alcuni dipinti del Guiduccio da Imola, tra cui una pregevole Madonna del Carmine (1481), titolare della chiesa insieme a Sant'Ilaro, una statua della Vergine in legno di Val Gardena, nonché due organi di epoca barocca tuttora funzionanti: uno strumento del 1799 di Gaetano Callido ed uno del Galli, su cui si esercitò il giovane Gioacchino Rossini. Oratorio di Croce Coperta – Uno dei più antichi luoghi di culto lughesi, secondo solo a S. Ilaro. Chiesa della Collegiata (SS. Francesco ed Ilaro) – Costruita su una precedente chiesa francescana del 1230, la Chiesa della Collegiata presenta un chiostro risalente al 1471 e un pozzale originale del 1425. La facciata attuale è opera dell'architetto imolese Cosimo Morelli, che la progettò nel 1762. Nel 1836 la chiesa è stata intitolata ai santi Francesco di Paola e Ilaro, i patroni della città. Vi è venerata l'immagine della Madonna del Rosario, custodita dal 1950; il suo giorno di festa è la prima domenica di ottobre. Uno dei dipinti più pregevoli conservati nella chiesa è la tela di Giacomo Zampa (1731-1808) che raffigura l'incontro tra Sant'Antonio da Padova ed Ezzelino da Romano. Chiesa di S. Francesco da Paola – Eretta nel XIV secolo, è dedicata al culto del co-patrono cittadino. È anche la chiesa del rione Cento. Chiesa di S. Maria delle Grazie (per i lughesi, chiesa del Ghetto). Costruita nel 1612. L'edificio è ad un'unica navata con volta a botte. Vi officiavano i frati della Confraternita delle Stimmate di S. Francesco. Custodisce al suo interno un dipinto intitolato alla "Beata Vergine delle Grazie". Datato 1512, fu realizzato da un soldato francese di stanza a Lugo, pochi giorni prima di combattere nella sanguinosa Battaglia di Ravenna. L'immagine, che raffigura la Madonna con il divin figlio tra le braccia, è molto venerata dai lughesi. Chiesa di S. Giacomo Maggiore (chiesa del rione De' Brozzi). Nella chiesa è conservata una statua che ritrare la Madonna addolorata, risalente al XVII secolo, opera della bottega dei Paganelli, artisti lughesi. Chiesa di Sant'Onofrio – Fondato come oratorio nel 1679, è stato per secoli uno degli ospedali cittadini. Nel Novecento la proprietà dell'edificio è passata all'ASL. Dal 2008 al 2012 è stato oggetto di restauro. In base ad un accordo col Comune, la chiesa può essere utilizzata come sede di mostre e di incontri culturali. Al suo interno contiene grandi ovali nei quali Ignaz Stern (discepolo del Cignani), raffigurò la vita del santo a cui è dedicata. Chiesa del Suffragio – Risalente al 1720, ospita alcuni apprezzabili dipinti di Stern e dei lughesi Benedetto del Buono e Carlo Ruina. All'interno della chiesa è presente un organo del 1844 realizzato da Cesare e Quintino Rasori e restaurato nel 1999. nel forese Pieve di Campanile – Sita in campagna, a circa 10 km nord di Lugo, è un antico complesso ecclesiale comprendente una chiesa altomedievale e un campanile ancora intatto risalente all'XI secolo. La chiesa, originariamente a tre navate, è stata ricostruita dopo che fu devastata dalle esondazioni del fiume Santerno. La forma attuale, a navata unica, risale al XVI secolo. Nell'Alto Medioevo il complesso fece parte della rete di pievi rurali che sostituì l'amministrazione romana del territorio. La pieve fu al centro di una vasta zona, delle dimensioni di circa 5.200 ettari. Oratorio di Passogatto, dedicato alla Madonna di Loreto. Pregevole esempio di architettura barocca, l'edificio (edificato tra il 1709 e il 1715) è a forma di croce greca, con quattro cappelle ornate da grandi conchiglie. All'interno è conservata una pala d'altare di fine '600 con nicchia entro la quale è l'immagine della Vergine. In generale, il Centro Storico di Lugo spicca per il suo sincretismo architettonico. Nella centrale Piazza dei Martiri, si affacciano edifici (come Rocca, Pavaglione, Monumento a Francesco Baracca) totalmente diversi tra loro per epoca di costruzione, stile architettonico e finalità dell'edificio stesso. Questa curiosa miscellanea, che trova comunque una sua ragion d'essere, fa del centro storico di Lugo un riconosciuto esempio di valore assoluto di sincretismo applicato all'architettura. Aree d'interesse Insediamento neolitico – L'insediamento neolitico è stato individuato nel 1982 al centro del bacino di estrazione di una fornace. I reperti ceramici e litici raccolti all'atto del rinvenimento hanno permesso sin d'allora di attribuire l'insediamento al Neolitico Antico e più precisamente alla Cultura di Fiorano. Il sito non è attualmente visitabile. Aree naturali Le due aree naturali di maggior pregio site nel territorio di Lugo sono il Parco del Loto e il Canale dei Mulini di Castel Bolognese, Lugo e Fusignano. Nel 2011 sono entrate a far parte di un'«Area di Riequilibrio Ecologico» che si estende tra i Comuni di Lugo e Fusignano per 71 ettari. L'area comprende anche la "Ex cava Gattelli" e la Vasca di laminazione del canale Brignani. Parco del Loto – In un terreno sfruttato precedentemente come cava di argilla è stato ricavato uno specchio d'acqua che ospita numerose specie di fiori di loto e ninfee. Pur avendo una vocazione naturalistica, è situato in un ambito tipicamente urbano, a ridosso del centro storico della città. All'interno del parco sono presenti stagni, prati, arbusteti e un piccolo boschetto. Nel periodo settembre 1995-agosto 1996 è stato fatto un censimento della vegetazione presente che ha portato al rilevamento di ben 202 specie. Per quanto riguarda la fauna, sono state rilevate diverse specie di uccelli, tra i quali, il cardellino, l'usignolo di fiume, lo stamaparnazzo, il pendolino europeo, la folaga, il marascello, il tarabusino, la gallinella, il beccamoschino, la capinera, la tortora reale, la cinciallegra, la carabattola, il saltimpalo, la nitticora, l'averla, il martin pescatore e l'airone cinerino. Canale dei Molini di Castel Bolognese, Lugo e Fusignano – Storica via d'acqua e fonte di approvvigionamento per le attività produttive (mulini e piantagioni) del lughese, fu costruito a partire dal 1389. Nasce a Tebano, fra Castel Bolognese e Faenza, e sfocia nel Canale di bonifica in Destra Reno, per una lunghezza totale di 38 km. Il canale giunge a Lugo dalla frazione Zagonara: qui si può osservae un'area protetta di 12 ha, il "podere Gagliardi". Alle porte della città, nel punto di attraversamento di via Villa, si trova il "Ponte delle lavandaie". L'opera risale al Seicento ed è tuttora in buono stato: sono ancora ben conservati i gradoni (ricavati dall'argine) su cui si sedevano le lavandaie. Un tempo, infatti, l'acqua del canale era utilizzata per lavare e sciacquare i panni. Dopo aver attraversato in un tratto sotterraneo via De' Brozzi (la strada statale San Vitale), il canale prosegue la sua corsa verso nord, giungendo nella frazione Bizzuno, che lambisce ad ovest. Poi entra nel territorio di Fusignano. La gestione del manufatto è di competenza del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale. A metà tra il parco urbano e l'oasi naturalistica, la Piccola Oasi "Lilly e i vagabondi" è un parco didattico privato situato lungo la riva destra del Canale dei Molini (vedi supra), a sud dell'abitato di Lugo. Si estende per circa 20.000 m² e comprende due vasti canneti palustri, circondati da ampie zone di fitta macchia boschiva conservata allo stato naturale. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Popolazione Variazione della popolazione residente a Lugo dal 2006 al 2011. Fonte: Servizi Demografici Unione Comuni della Bassa Romagna. Etnie e minoranze straniere Gli stranieri residenti nel comune sono 3.471, ovvero il 10,6% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti: Romania, 854 Marocco, 799 Albania, 371 Polonia, 204 Tunisia, 175 Ucraina, 133 Macedonia, 129 Cina, 121 Moldavia, 103 Senegal, 76 Religione Nel comune di Lugo sono presenti quindici parrocchie facenti parte della Diocesi di Imola: nell'abitato: Collegiata, S. Francesco di Paola (co-patrono), S. Gabriele, S. Giacomo Maggiore-Brozzi (dove ha sede la chiesa del patrono S. Ilaro), Madonna del Molino e SS. Simone e Giuda in Madonna delle Stuoie. nel forese: Ascensione, Belricetto, S. Bernardino in Selva, Giovecca, S. Lorenzo in Selva, S. Maria in Fabriago, Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara. Vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della Diocesi di Faenza: Bizzuno, S. Potito e Villa San Martino. Due sono i luoghi di devozione mariana: Santuario della Madonna del Molino: l'immagine, in gesso bianco, è attestata fin dal 1496. Quell'anno un mercante, proveniente da Faenza, rovesciò il suo carro in località Molinaccio (circa 1,5 km dal centro del paese), mandando in frantumi l'immagine della Vergine che portava con sé. Alcuni contadini del posto ricomposero i frammenti; riunitisi in preghiera, l'immagine emise una potente luce. È invocata per le guarigioni da infermità. La sua ricorrenza cade il 15 agosto. Chiesa di S. Maria delle Grazie: vi è venerata l'immagine che prende il nome di “Madonna del Ghetto”, poiché la chiesa si trova nel quartiere un tempo abitato dagli ebrei. L'immagine è attestata fin dal XVI secolo. È invocata per guarigioni da malattie e protezione da calamità naturali. La sua ricorrenza cade il lunedì di Pentecoste. Istituti religiosi Nel 1872 il sacerdote Carlo Cavina (1820-1880) e Teresa Fantoni, con il sostegno del vescovo, fondarono le Figlie di San Francesco di Sales, congregazione tuttora attiva e presente in diversi Pesi del mondo. Nel 1888 fu fondata la congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante per opera del venerabile mons. Marco Morelli (1834-1912) e di madre Margherita Ricci Curbastro (1856-1923). Dall'agosto 2013 la Madre Superiora generale è suor Rossella Bergna. È esistito anche un convento di monache agostiniane, il «Monastero delle Adoratrici perpetue del Sacro Cuore». Fondato durante il pontificato di papa Pio IX (1846 - 1878). Il convento fu chiuso negli anni sessanta del XX secolo e dichiarato estinto nel 2002. Associazioni Il più antico circolo cittadino lughese tuttora esistente è il «Silvio Pellico», nato nel 1919. Fu fondato da Vito Montanari (Lugo 1894-1984), che ne è stato il presidente più illustre. Il circolo rappresenta un punto di riferimento nel panorama educativo e culturale cittadino. L'associazione culturale più importante è il «Caffè letterario», che organizza una stagione di appuntamenti con grandi autori. Sono invitati sempre personaggi di livello nazionale. Il Caffè letterario dà prestigio a Lugo, facendone un centro all'avanguardia nel campo dell'offerta letteraria romagnola. Lugo conta diverse associazioni di volontariato, riunite dal 2001 in un coordinamento cittadino. Presidente del sodalizio fin dalla sua fondazione è Maria Giovanna Ranieri, fondatrice di numerose associazioni a favore delle persone più svantaggiate. L'associazione cittadina che conta il maggior numero di soci è probabilmente l'«Associazione per lo sviluppo della cultura». Fondata nel 1986, organizza i corsi dell'Università per Adulti di Lugo e conta oltre 1.500 soci. Tra le maggiori realtà figurano anche: «Contesa estense Città di Lugo», che ogni anno organizza il Palio della Caveja; «Rione Ghetto», omonimo quartiere della cittadina; «Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea». Cultura Biblioteche e Musei Biblioteca Trisi. È sita nel Palazzo Trisi, palazzo signorile del XVIII secolo (Vedi Monumenti storici). Il nucleo originale è costituito dalla raccolta libraria del "Collegio Trisi", avviata nel 1674, comprendente testi giuridici. In epoca napoleonica, con la soppressione degli ordini religiosi, la biblioteca inglobò anche i fondi librari dei conventi lughesi. Oggi la biblioteca civica gestisce un patrimonio di circa 170.000 volumi. Nel 2001 il Comune ha acquisito il "Fondo Pratella", che accorpa oltre duemila unità, tra documenti, libri e immagini. Altre biblioteche di Lugo aperte al pubblico sono: «Il Tondo» e la raccolta del Liceo scientifico «Ricci Curbastro». Museo Francesco Baracca. Museo storico dedicato all'aviatore lughese. Situato nella sua casa natale, il museo ospita due aeroplani d'epoca: il G91-Y e lo SPAD VII, aereo del 1917 sul quale Baracca conseguì una delle sue 34 vittorie (il velivolo è stato restaurato nel 1990). Inoltre, sono in esposizione circa 500 pezzi, tra cimeli personali dell'eroe e documenti della sua epoca. Il museo Baracca è uno dei sei musei italiani interamente dedicati alla memoria dell'aviazione nazionale. Una delle istituzioni cittadine più importanti di Lugo è la Scuola di musica «Malerbi», fondata dai fratelli Giuseppe e Luigi Malerbi (i primi insegnanti del celebre Gioachino Rossini), che ogni anno accoglie nuovi musicisti in erba. Teatro A Lugo hanno sede due teatri: Teatro Rossini (intitolato a Gioachino Rossini), che offre un programma di prosa, concerti e lirica. La stagione operistica è dedicata in prevalenza al periodo barocco; Cinema teatro "San Rocco" che, oltre ad offrire una rassegna di commedie in dialetto romagnolo, è l'unico cinema di prima visione rimasto aperto in paese. Eventi e ricorrenze Gli eventi principali che si tengono ogni anno a Lugo sono, in ordine di calendario: Festa del co-patrono san Francesco di Paola, detto "san Franceschino". La devozione al profeta della conversione è presente a Lugo fin dai primi decenni del XVIII secolo. Si tiene la terza domenica dopo Pasqua. In concomitanza con la festa esce il numero unico annuale della rivista satirica E' scefal, che, dagli anni sessanta, ironizza su vizi e virtù dei lughesi. Contesa estense La manifestazione, che si tiene la seconda domenica di maggio, è la principale rievocazione storica che si svolge a Lugo. Si vuole ricordare un evento accaduto nel 1471, quando Lugo era il principale possedimento degli Este in Romagna: il passaggio del corteo di Borso D'Este, marchese di Ferrara, in viaggio a Roma per essere investito del titolo di Duca. Durante la sosta a Lugo gli furono tributati grandi onori e festeggiamenti. I protagonisti della Contesa sono i quattro rioni cittadini: Rione de' Brozzi, Rione Cento, Contrada del Ghetto, Rione Madonna delle Stuoie. La Contesa estense si articola in tre eventi: Palio della Caveja (dal 1969); Palio degli sbandieratori (introdotto nel 1978); Palio dei musici (dal 1980); Palio di San Franceschino (manifestazione musicale introdotta nel 2010). La somma dei punti (da 1 a 4) ottenuti dai quattro rioni nelle suddette competizioni crea la classifica finale. Il primo rione classificato vince la Contesa estense. Le competizioni hanno inizio il fine settimana antecedente il 15 maggio con le gare di sbandieratori e musici e terminano la domenica successiva con la sfilata storica (oltre 400 figuranti) e il palio della Caveja, gara di tiro alla fune: si sfidano contemporaneamente 4 squadre, una per ciascun rione. Al centro del campo di gara (lo spazio interno al Pavaglione) viene posto un tavolo quadrato, di due metri per lato, sul quale è collocata una pesante ruota in legno e ferro (uguale alle ruote dei carri agricoli). Nel mozzo è infilata una caveja. La manifestazione, organizzata dall'associazione "Palio estense città di Lugo", termina il giorno del santo patrono, il 15 maggio, con i fuochi artificiali allestiti nella Rocca estense. Nella settimana del Palio viene preparata e distribuita alla popolazione la «Torta di S. Francesco e S. Ilaro», il dolce della festa. Festa del Santo Patrono, Sant'Illaro. Il 15 maggio. Fiera biennale dell'artigianato, agricoltura e industria. Si svolge ogni 2 anni, negli anni pari, durante il mese di settembre. La manifestazione riprende l'antica Fiera estense, di cui si trovano testimonianze fin dal XVI secolo. A partire dal XVII secolo la Fiera si tenne negli spazi antistanti la Rocca, coinvolgendo anche il loggiato prospiciente. Alla metà del XVIII secolo si decise di edificare un teatro per offrire spettacoli ai commercianti così da renderne più agevole il soggiorno. Inaugurato nel 1762, è l'attuale Teatro Rossini. Nel 1781, il costante incremento del giro d'affari convinse il Comune ad ampliare il loggiato, costruendo così il quadriportico detto "Pavaglione". La «Fiera di Lugo» si tenne fino al 1890.Nel XX secolo la Fiera fu ripresa nel 1948 e indetta tutti gli anni fino al 1959, quando fu sospesa per mancanza di fondi. La Fiera attuale è stata inaugurata nel 1965 e tenuta tutti gli anni dispari regolarmente fino al 1973. Dal 1976 la manifestazione si svolge negli anni pari. La kermesse dura circa 8 giorni e si svolge nel centro storico. Manifestazioni culturali Le principali rassegne che si svolgono a Lugo sono: Lugo Opera Festival (maggio): rassegna di opere liriche, con particolare attenzione al Settecento ed alla musica contemporanea; Lugocontemporanea (fine luglio): una due-giorni di arte contemporanea. Dalla stagione 2004/2005 si tengono gli incontri del «Caffè letterario». Presso il più famoso albergo-ristorante di Lugo, si svolge, una sera alla settimana, la presentazione di un libro alla presenza dell'autore. Durante ogni stagione si tengono circa venti incontri: il 400mo si è svolto nel settembre 2013. Lugo nella letteratura Lugo viene menzionata nell'Orlando Furioso (canto 3, par. 41) di Ludovico Ariosto, nelle Istorie Fiorentine (libro Quinto, cap. 22) di Niccolò Machiavelli e ne Il Trecentonovelle (novella CCXXIII) di Franco Sacchetti. Lugo nel cinema Oltre alle prime nazionali di film con protagonisti Bud Spencer e Terence Hill ottenute per volere del loro produttore, il lughese Italo Zingarelli, a Lugo sono stati girati i seguenti film: "Boccaccio '70" (1962), episodio "La Riffa", di Vittorio De Sica con Sophia Loren girato con molte comparse lughesi e utilizzando come scenario per alcune scene il luna park che si allestisce in occasione della Festa del patrono. "L'Agnese va a morire" (1976) di Giuliano Montaldo con Ingrid Thulin, Michele Placido e Ninetto Davoli. "il presidente del Borgorosso Football Club" (1970) di Luigi Filippo D'Amico con Alberto Sordi girato a Lugo e dintorni. "E allora mambo" (1999) di Lucio Pellegrini con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Luciana Littizzetto, ambientato nella vicina Bagnacavallo ma con alcune scene girate nel centro di Lugo. Persone legate a Lugo Medio Evo Beato Pagano (secolo XIII). Beato Bonavita (1238-1275), patrono dei fabbri (l'onomastico si festeggia il 1º marzo). Alberico da Barbiano (1349 - 1409), Signore di Lugo Giovanni da Barbiano († 1399), Signore di Lugo Lodovico da Barbiano († 1423), Signore di Lugo Manfredo da Barbiano († 1430), Signore di Lugo Alberico II da Barbiano († 1440), Signore di Lugo Età moderna Beato Mariano Biondi (ca. 1410 - 1495) Bartolomeo Ricci, (1490-1569), commediografo, umanista, poeta e oratore. Fu precettore di Alfonso II e di Luigi D'Este. Andrea Relencini, (?, Modena - 1581, Lugo), libero pensatore. Fu condannato per eresia dalla Santa Inquisizione (aveva abbracciato la religione luterana) alla morte per impiccagione e successivo rogo. Beato Alessandro Baldrati (1595-1645) Giuseppe Compagnoni, giurista, giornalista e letterato, considerato il "padre del Tricolore" Cesare Tarroni, Conte di Lugo e Patrizio di Ravenna. Grazie ai suoi forti legami con la Chiesa, ottenne per Lugo degli status di libertà e di cittadinanza, non riscontrabili nelle zone limitrofe. XIX secolo In ordine alfabetico: Antonio Bedeschi, patriota, arrestato per i fatti del 1849, e imprigionato fino al 1866. Francesco Bertazzoli (1754-1830), cardinale. Conte cav.Giulio Bolis (1838-1867), capitano garibaldino caduto a Mentana. Agostino Codazzi (1793-1859), militare, esploratore, geografo e cartografo. Cesare Donati (1826-1913), scrittore e giornalista. Michele Ferrucci (1801-1881), latinista. Silvestro Gherardi (1802-1879), fisico e storico della scienza, ministro durante la Repubblica Romana. canonici Luigi (1776-1843) e Giuseppe Malerbi (1771-1849), musicisti e compositori. Giuseppe ebbe tra i suoi allievi Gioachino Rossini. Giacomo Maria dei conti Manzoni (1816-1889), patriota del Risorgimento e bibliografo, Ministro delle Finanze durante la Repubblica Romana. Angelo Marescotti (1815-1892), patriota e politico. Attilio Pratella, pittore, ebbe successo a Napoli nel contesto della cosiddetta Scuola di Posillipo; fu lo zio di Francesco Balilla Pratella. Giacomo Rocca (1813-1844), patriota del Risorgimento. Fu giustiziato a Cosenza con i Fratelli Bandiera e altri compagni. Giuseppe Rossini, padre di Gioachino, era nato a Lugo. Gioachino trascorse parte della sua infanzia nella città del padre, dove cominciò a studiare musica. Si autodefinì "cigno di Pesaro e cignale di Lugo". Orazio Toschi (1887-1972), pittore XX secolo In ordine alfabetico: Alberto Acquacalda (1898-1921), vittima del fascismo. Supremo Randi, martire antifascista Giuliano Baioni (1926-2004), critico letterario Francesco Balilla Pratella (1880-1955), musicista e compositore. Francesco Baracca (1888-1918), aviatore ed eroe della prima guerra mondiale. Eugenio Bernardi, ingegnere e costruttore. Ennio Cervellati (La Giovecca, 1906-1992), partigiano e politico. Gustavo Del Vecchio (1883-1972), economista e politico. Clemente Faccani (San Potito, 1920-2011), arcivescovo e pro-nunzio apostolico. Alceo Folicaldi (1900-1952), poeta futurista. Gea della Garisenda (1878-1961), cantante. Gianni Giadresco (1927-2005), giornalista, scrittore, partigiano, deputato al Parlamento Italiano. Vincenzo Giardini (1907-1991), partigiano e primo sindaco di Lugo nel dopoguerra per 18 anni consecutivi (dal 1946 al 1964). Nilde Guerra (San Potito, 1922-1949), serva di Dio Enrico Manfrini (1917-2004), scultore. Beatrice dei conti Manzoni (1882 - 1945) presidentessa internazionale della Società delle Dame della Carità «San Vincenzo de Paoli» (vedi Eccidio dei conti Manzoni). Giovanni dei conti Manzoni (1921-1990), storico, saggista, già membro del Partito d'Azione, partigiano, padre di Gian Ruggero Manzoni. Anacleto Margotti (1896-1984), pittore. Tullo Masi (1853-1915), tenente colonnello che riformò la Guardia di Finanza e ne fu il primo comandante. Grazie a lui venne riconosciuta come Forza Armata dello Stato. Giuseppe Miraglia (1883-1915), tenente di vascello, aviatore e amico di Gabriele D'Annunzio. A lui fu intitolata una portaerei della Regia Marina. Gregorio Ricci Curbastro (1853-1925), insigne matematico, elaborò il calcolo differenziale assoluto, alla base della Teoria della relatività generale di Albert Einstein. Ernesta Stoppa (Mezzano di Ravenna, 1850 – Lugo, 1939), educatrice, pioniera a Lugo nelle lotte per l'emancipazione ed il mutualismo femminile. Charles Ponzi (1882-1949), truffatore emigrato negli Stati Uniti e inventore dell'omonimo Schema Ponzi (utilizzato anche nel celeberrimo scandalo legato a Bernard Madoff). Attilio Pratella (1856-1949), pittore. Ebbe successo a Napoli nel contesto della cosiddetta Scuola di Posillipo; zio di Francesco Balilla Pratella. Esodo Pratelli, (1891-1983) pittore, regista e sceneggiatore cinematografico. Dino Staffa (1906-1977), cardinale. Luigi Longanesi Cattani (1908–1991), militare, "asso" dei sommergibilisti. Fabio Taglioni (1920-2001), ingegnere e progettista della Ducati. Ermanno Toschi (1906-1999), pittore. Orazio Toschi (1887-1972), pittore. Paolo Toschi (1893-1974), studioso del folklore, filologo e storico della letteratura italiana. Italo Zingarelli (1930-2000), produttore e regista cinematografico, inventore della coppia Bud Spencer e Terence Hill. Lughesi noti viventi Stefano Babini (1964), fumettista, amico e allievo del celebre Hugo Pratt e illustratore di Diabolik. Gian Vittorio Baldi (1930), regista. Francesco Cavina (1955), vescovo. John De Leo (1970), musicista e cantante, già leader del gruppo musicale Quintorigo, vincitore del Festival di Sanremo sezione Giovani e due volte del Premio Tenco. Claudio Dirani (1979), batterista del gruppo musicale dei Modà. Paolo Galletti (1950), deputato della XII e XIII legislatura. Giuseppe Giacobazzi (1963), attore Gian Ruggero Manzoni (1957), poeta, narratore, pittore, teorico d'arte, pronipote di Giacomo Maria dei conti Manzoni, cugino del celebre artista di fama mondiale Piero Manzoni, cugino di Beatrice dei conti Manzoni e della stessa famiglia del noto scrittore Alessandro Manzoni. Alba Maria Orselli (1934), storica. Andrea Poli, campione mondiale di pattinaggio a rotelle. Valerio Spadoni (1950), calciatore. Decorati La città vanta tra i propri cittadini 5 Medaglie d'Oro al Valore Militare: Magg. Francesco Baracca, Gen. Brig. Aurelio Baruzzi, ufficiale del 28º Reggimento fanteria "Pavia" decorato nella prima guerra mondiale Ten. Giovanni Bertacchi, Ten. Pietro Gramigna, Sold. Antonio Calderoni Inoltre, almeno 6 Medaglie d'Argento al Valore Militare: Magg. Francesco Baracca, Ten. Vasc. Giuseppe Miraglia, Ten. Arturo Galletti, Ten. Arcangelo Balbo, Ten. Girolamo dei conti Manzoni, Cap.le Francesco Dosi e almeno una Croce di Guerra al Valor Militare, all'Alpino Luigi Tamburini. La città stessa è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valore Militare. Geografia antropica Il territorio attorno a Lugo si distingue per un disegno regolare, eredità della centuriazione romana, i cui assi ortogonali furono ripristinati dai contadini del Basso Medioevo. Lo schema regolare del territorio ha condizionato anche la geografia urbana della città: Lugo è organizzata, infatti, attorno a due assi ortogonali, che ricalcano il disegno della centuriazione: in senso ovest-est, la strada provinciale «San Vitale», che ha assunto il ruolo di decumano; in senso nord-sud, l'attuale Via Garibaldi nella funzione di kardo. Frazioni Fanno parte del comune i seguenti centri abitati: Ascensione, Belricetto, Bizzuno, Ca' di Lugo, Campanile, Chiesanuova, Ciribella, Frascata, Giovecca, Malcantone, Passogatto, San Bernardino, San Lorenzo, San Potito, Santa Maria in Fabriago, Torre, Villa San Martino, Viola, Voltana e Zagonara. Economia Dalle dichiarazioni Irpef del 2011 (basate sui redditi del 2010) emerge che i lughesi hanno dichiarato in media 22.881 euro. Si registra un aumento dei ricchi (coloro che dichiarano più di 100.000 euro all'anno) e una diminuzione dei nullatenenti, che rispetto al 2009 scendono da 267 a 196.Oggi nel 2014 è tutto molto cambiato.Lugo vive una grave crisi economica e sociale con chiusura di aziende e perdita di posti di lavoro ed è anche uno dei Comuni più indebitati dell'Emilia Romagna con ben 45 milioni di Euro di disavanzo. Settore produttivo Lugo è caratterizzata da una florida economia, di derivazione in gran parte agricola. La frutticoltura ha fornito materie prime alle molte aziende conserviere di importanza nazionale della zona. A Lugo ha sede una delle prime cinque industrie italiane di conserve alimentari (sottoli e sottaceti), «Pucci». Nell'ultimo quarto del XX secolo hanno conosciuto un forte sviluppo le colture cerealicole, ed estensive in genere. Nello stesso periodo è cresciuta l'industria manifatturiera, soprattutto del settore alimentare, in buona parte di tipo cooperativo. Anche i settori calzaturiero, metalmeccanico e della plastica hanno assunto dimensioni importanti. Commercio Un settore di primaria importanza economica è il commercio. Tutti i mercoledì si svolge nel Pavaglione e nelle piazze principali un mercato che, con gli oltre 600 operatori presenti, è fra i maggiori d'Italia. Credito e risparmio La prima banca di Lugo fu il Monte di Pietà. Promosso su iniziativa di padre Andrea da Imola, la sua nascita fu registrata con atto comunale il 31 ottobre 1544. La sede fu fissata nell'odierna piazza Trisi. Come ogni monte di pietà, la sua esclusiva attività fu l'erogazione di credito su pegno. La prima banca in senso moderno è stata la Cassa di Risparmio. Fu fondata il 13 gennaio 1845 per iniziativa di una sessantina di lughesi. Giacomo Maria dei conti Manzoni fu il primo presidente. Giovanni Maria Mastai Ferretti, vescovo di Imola (la cui giurisdizione comprende Lugo) e futuro Papa Pio IX, fu tra i primi firmatari. La competenza principale della Cassa di Risparmio fu fornire credito ai privati e finanziare le imprese artigiane e agricole. Il Monte continuò la sua attività nella sovvenzione alle persone indigenti. Nel febbraio 1906 aprì la sede lughese del Piccolo Credito Romagnolo, istituto bancario cattolico fondato a Bologna nel 1896. Nel 1946 il Monte di Pietà, in occasione del suo IV centenario, divenne Banca del Monte e fu autorizzato dal Ministero del Tesoro a fornire credito a privati e imprese, assumendo la stessa fisionomia della Cassa di Risparmio. La Banca del Monte ha finanziato il restauro del Teatro Rossini che, danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale poté riaprire dopo circa trent'anni di inattività, nel 1986. Da parte sua, la Cassa di Risparmio finanziò nel 1879 la costruzione del nuovo ospedale cittadino «Umberto I». Infrastrutture e trasporti Lugo è interessata dal percorso del raccordo autostradale per Ravenna posto lungo l'autostrada A14. Ferrovie La città è servità da una stazione ferroviaria, posta lungo la linea Castelbolognese–Ravenna, e capolinea delle linee per Lavezzola e per Faenza. Tale impianto è servito da treni regionali svolti da Trenitalia e TPER nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Emilia-Romagna. Aeroporto L'Aeroporto di Lugo, a carattere locale, è dedicato quasi esclusivamente a voli turistici ed è sede di un aeroclub. Mobilità urbana Il servizio di trasporto pubblico è garantito da autocorse svolte dalla società START-Romagna. Nel 1885 a Lugo fu attivata la stazione capolinea meridionale della tranvia Lugo-Fusignano-Alfonsine, impianto esercito con trazione a vapore che rimase in esercizio per soli 22 mesi. Amministrazione I Comuni di Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa Lombarda e Sant'Agata sul Santerno formano insieme l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Amministrazioni precedenti Onorificenze alla città Riconoscimenti del Consiglio d'Europa «Bandiera d'Onore d'Europa» (1996) «Targa d'Onore d'Europa» (2012) Cittadini onorari Ersilio Tonini, cardinale, dal 21 aprile 2007. Luigi Squarzina, regista. Città gemellate Agustin Codazzi Choisy-le-Roi Kulmbach Nervesa della Battaglia (TV) Wexford Yoqneam Tai'an (Patto di amicizia) Sport Impianti sportivi Il territorio di Lugo (comprendendo le frazioni) vanta la presenza di 60 impianti sportivi, tra i quali sedici palestre pubbliche, otto impianti per il gioco del calcio. I principali, ovvero i più attrezzati, sono i seguenti: Calcio: lo stadio è intitolato ad Ermes Muccinelli, campione di calcio lughese degli anni cinquanta. L'impianto comprende una pista di atletica leggera a sei corsie. Nuoto e Sport acquatici: Lugo dispone di una piscina coperta; inaugurata nel 1977, comprende due vasche nuoto di 25 m ed una vasca per tuffi ed attività subacquee. All'esterno della piscina c'è una vasca scoperta, utilizzata nei mesi caldi. Pallacanestro e Pallavolo: il "vecchio" palazzetto dello Sport è situato nel centro cittadino. Il nuovo palazzetto, il «Pala Banca di Romagna» (inaugurato nel 2007), è situato in periferia. Vi si praticano anche il pattinaggio a rotelle e il tamburello. L'impianto ha una capienza di 450 posti. Pattinaggio a rotelle: a Lugo vi è un impianto specifico per questo sport. Manifestazioni sportive Ciclismo Nel mese di settembre di ogni anno Lugo è luogo di partenza e di arrivo del Giro di Romagna, gara inserita stabilmente nel calendario professionistico. Inoltre Lugo è luogo di partenza della classicissima per Allievi Lugo-San Marino, che si disputa la prima domenica d'ottobre. Nella frazione di San Bernardino si disputa annualmente il Gran Premio Camon, corsa in linea maschile di ciclismo su strada riservata alla categoria Under 23 e vinta da giovani dilettanti divenuti in seguito professionisti come Adriano Malori, Paolo Simion e Niccolò Bonifazio. Sport motoristici Rombi di passione (ultimo fine settimana di settembre e primo fine settimana di ottobre). Manifestazione motoristica nata nel 2005, comprende il «Circuito rievocativo Francesco Baracca» (per moto d'epoca) e il «Memorial Alfredo Melandri», in cui personaggi famosi dello sport e dello spettacolo si sfidano in piazza Garibaldi sui go-kart. Società Le associazioni sportive del territorio lughese (frazioni comprese) sono circa 140, il movimento di iscritti raggiunge le 12 mila unità. Calcio Lugo La squadra storica della città è il «Baracca Lugo». Nato nel 1909, durante la sua lunga storia ha conseguito i migliori risultati all'inizio degli anni novanta, quando ha militato in Serie C1. Ha avuto fra i suoi allenatori l'ex-calciatore Ezio Pascutti, Alberto Zaccheroni e Mario Somma. Fra i giocatori vanno menzionati Stefano Bettarini, Antonio Buscè e Adriano Zancopè. Nel 2008 il Baracca è fallito; la storia della società è stata salvata dall'A.S.D Stuoie Baracca Lugo, che ne ha rilevato i diritti sportivi. Nel 2014 la società è rinata, ed è tornata ad iscriversi alla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Dalla stagione 2014/15 partecipa al campionato di Seconda categoria della Provincia di Ravenna. La sua storica antagonista del Baracca è la «Pro Lugo», nata nel 1953, spesso meno forte del Baracca ma sin dalla fondazione molto impegnata nel settore giovanile. Per questo tipo di attività fu premiata con la medaglia d'oro della Lega Dilettanti della FGCI. Oggi la «Pro Lugo» è attiva soprattutto nel calcio a 5. La terza società cittadina, che si distingue anch'essa per l'attività giovanile, è il «Madonna delle Stuoie Calcio», nato nel 1982. La quarta società lughese è l'«Atletico Lugo». Nata nel 2009, si considera la continuazione dello "storico" Borgorosso, di cui ha ereditato i colori (bianco e rosso) e il cavallino rampante. Nel 2012 si è affiliata alla FIGC. Frazioni A Giovecca la principale squadra di calcio della frazione è «G.S.D. Giovecca 1976» che milita nel girone R di Seconda Categoria Emilia-Romagna. La società è nata nel 1976. Settore arbitrale La sezione di Lugo dell'Associazione Italiana Arbitri (A.I.A.) è composta da 64 tesserati. Alcuni di essi operano a livello nazionale, quali Fabrizio Burattoni per la CAN-5, Daniele Gentilini come Assistente in Lega Pro, e Davide Zaganelli come Osservatore presso la Commissione Arbitri Interregionale (C.A.I.). Ciclismo Lugo vanta i natali di una delle più antiche società ciclistiche della Romagna: nel 1886 fu fondato il «Club Sportivo Romagnolo della Velocipedistica». Quell'anno fu organizzata la prima corsa su bicicli. Nel 1910 la società organizzò il 1º Giro di Romagna, la famosa corsa in linea cui hanno partecipato i migliori ciclisti italiani. Per la sua consolidata tradizione ciclistica, Lugo è stata la prima città romagnola sede di un arrivo di tappa del Giro d'Italia: il 5 giugno 1914 si disputò la lunghissima L'Aquila-Lugo (quasi 400 km), vinta da Pierino Albini in 17 ore e 48 minuti. Lugo ospitò i corridori fino al 7 giugno, quando ripartirono alla volta di Milano. Il Club della Velocipedistica divenne poi una società polisportiva, nota come «Club Sportivo Romagnolo di Lugo». Quando morì Francesco Baracca, nel 1918, il Club Sportivo Romagnolo cambiò nome e divenne la «Società ciclistica Francesco Baracca». Nel 1921, per celebrare il terzo anniversario della morte del grande aviatore, il Club Sportivo Romagnolo organizzò una competizione aeronautica della lunghezza di oltre 1000 chilometri. La gara si tenne il 19 giugno di quell'anno. Nel 2004 la "Francesco Baracca" è stata insignita del Collare d'oro del CONI. Nella frazione San Bernardino è attiva la seconda società ciclistica del territorio lughese per dimensioni: l'«A.S.D. San Bernardinese». A Lugo hanno sede anche diverse società cicloturistiche. Le due più importanti sono l'«Unione Cicloturistica "F. Baracca"» (che, fondata nel 1972, è la più antica di Lugo e tra le più numerose in Italia) e il «Pedale Bianconero». Nel mese di maggio organizzano, rispettivamente, la gran fondo "Giro della Romagna" e la gran fondo "Città di Lugo". Entrambi i cicloraduni sono tra i più seguiti d'Italia. Sport motoristici Nel 1923 la madre di Francesco Baracca donò ad Enzo Ferrari l'emblema del figlio che, con alcune modifiche, divenne il simbolo della prestigiosa casa automobilistica di Maranello. Tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, a Lugo vi furono ben due team che partecipavano ai campionati di motociclismo, la Diemme-Venemotos e la Ricci Ceramiche-Venemotos. I loro piloti (tra questi Mario Lega, Johnny Alberto Cecotto, Franco Uncini, Carlos Lavado, Roland Freymond, Sauro Pazzaglia, Otello Buscherini) vinsero diversi gran premi e anche dei titoli mondiali (Mario Lega, classe 250 nel 1977, Johnny Alberto Cecotto classe 350 nel 1975 e classe 750 nel 1978, Carlos Lavado, classe 250 nel 1983 e 1986). I due venezuelani Johnny Alberto Cecotto e Carlos Lavado in quegli anni divennero "lughesi d'adozione", specie Lavado che continuò ad abitare a Lugo anche molti anni dopo il suo ritiro dalle corse. In quegli anni il Moto Club di Lugo e il Moto Club di San Lorenzo (una frazione di Lugo) organizzarono delle gare presso il Circuito di Misano Adriatico. Nella frazione di Villa San Martino vi è l'Aeroclub Baracca, dove ha sede una delle pochissime scuole di guida di elicotteri in Italia. Hanno conseguito il brevetto a Lugo, tra gli altri, Nelson Piquet, Gianni Bugno e Pierluigi Martini. Altri sport Atletica leggera L'atletica leggera a Lugo nacque nel periodo tra le due guerre. Dal dopoguerra fino agli anni sessanta la società di atletica cittadina (Club Atletico “F. Baracca”) svolse attività esclusivamente maschile. Alla fine del 1969 si costituì una seconda società per svolgere attività extra-Fidal (corse campestri) all'interno dell'Uisp. L'anno dopo, al suo interno nacque la prima società femminile dell'atletica lughese («Società Comprensoriale Atletica Femminile»). Nel 1971 una nota azienda lughese, la «Diemme» di Gian Franco Deggiovanni, affiancò la gestione della S.C.A.F. come sponsor principale. Nel 1973 avvenne l'incorporazione del Club Atletico negli organici della società, sancendo la riunione dei settori maschile e femminile. Il nome della nuova società fu «Atletica Diemme Lugo». Nel 1980 Pietro Melandri, storico dirigente dello sport lughese, idea e organizza il «Trofeo Deggiovanni» (in memoria del presidente Diemme prematuramente scomparso), manifestazione per i ragazzi delle scuole medie del comprensorio lughese. Da quell'anno la competizione si disputa ininterrottamente fino ad oggi, raccogliendo ad ogni edizione 1.700 giovani. Nel frattempo gli amatori non rimanevano fermi: nel 1986 fu fondata una nuova società che svolgeva esclusivamente attività amatoriale/Master e Uisp. Dal nome dello sponsor, che l'affianca sin dalla fondazione, prese il nome di «Gruppo Podisti Amatori Lughesina». Nel 1987 l'Atletica Diemme Lugo assunse la denominazione attuale con il marchio Icel. Negli anni seguenti fu attivata una sinergia con la società imolese «Atletica Sacmi Avis». In virtù dell'accordo, le due società si sono specializzate: una nel settore femminile e l'altra nel settore maschile. I migliori atleti maschili (dalla categoria Junior in poi) vanno a Imola, mentre le eccellenze femminili si allenano a Lugo. Nel 201
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