Destinazioni - Comune

Caposele

Luogo: Caposele (Avellino)
Caposele (Capussela o Capusseila in campano) è un comune italiano di 3 590 abitanti della provincia di Avellino in Campania nell'Alta Valle del Sele. Fa parte della Comunità montana Terminio Cervialto e gran parte del territorio comunale ricade nel Parco regionale Monti Picentini. Il paese è noto per la presenza delle sorgenti del Sele che alimentano l'Acquedotto pugliese e per la località religiosa Materdomini che, con il Santuario di San Gerardo Maiella, ogni anno è meta di più di un milione di pellegrini. Geografia fisica Territorio Il paese è sito sul margine nord-orientale del massiccio dei monti Picentini, nei pressi della sommità del bacino idrico del Sele, adagiato in una pittoresca conca scavata dal fiume nel corso dei secoli. Qui a Caposele, a 420 m s.l.m., il Sele sgorga impetuoso dal monte Paflagone, contrafforte orientale del monte Cervialto. Posto ad ovest rispetto al centro abitato, il Paflagone costituisce uno dei limiti naturali della conca, sormontata ad est da una collina su cui sorge la frazione di Materdomini. Rilevi boscosi conducono a nord verso Lioni mentre, a sud, il paese continua con le contrade di San Giovanni e Santa Caterina, che portano al comune di Calabritto. Ambiente Sui monti che circondano Caposele, alternati a pascoli e suoli agricoli, vi sono boschi rigogliosi, la cui flora rappresentativa è costituita da alberi ad alto fusto come castagni, querce e faggi. Il folto del bosco pullula della fauna tipica dei monti Picentini, fra i cui rappresentanti spicca il lupo apenninico, che è sempre più frequente incontrare in Irpinia. Altri animali largamente diffusi sono il cinghiale, la volpe, il gatto selvatico, la beccaccia, la poiana e l'upupa. Anche il fiume a sua volta costituisce un ecosistema ricco di forme di vita. Lungo le sue sponde vi è una lussureggiante vegetazione di pioppi, salici e piante di sambuco. La trota fario è un pesce tipico delle acque del Sele. Geologia Il territorio del comune di Caposele è costituito in prevalenza da calcari databili a cavallo tra la fine del Mesozoico e l'inizio del Cenozoico e da sedimenti terrigeni deposti dall'azione del fiume. Essendo situato nei pressi di una faglia diretta (che in superficie vede le rocce calcaree in contatto coi sedmenti), si tratta di un territorio ad elevato rischio sismico; infatti, secondo la classificazione sismica italiana, il comune appartiene alla zona 1 (sismicità alta). Clima Classificazione climatica: zona D, 1716 GG Storia Origini Il nome di Caposele deriverebbe da "Caputsylaris", ovvero "capo, inizio del Sele", data l'ubicazione del paese nei pressi delle sorgenti del fiume. Secondo l'Antonini Caposele fu fondata nel periodo delle guerre fra i Sanniti e i Romani da coloro che si ritrovavano da luoghi di scontri militari. E qui uno scontro militare ci fu. Narra Paolo Orosio che "ad caput sylaris" ci fu la sanguinosa sconfitta di Spartaco, il quale proprio presso le sorgenti del Sele vide definitivamente tramontare il suo sogno di libertà. Non solo, il luogo fu abitato anche dai Romani: nei primi anni dell'Ottocento, ad opera dell'illustre dottore Nicola Santorelli fu scoperta poco distante dal centro abitato, in località Preta, un'importante lapide (conservata al Museo Archeologico di Avellino) del tempo dell'imperatore Domiziano attestante l'esistenza di un collegio sacerdotale dedicato al culto del dio Silvano. Secondo un'altra ipotesi Caposele venne costituita da abitanti dell'antica Posidonia (Paestum) che risalendo il nome del fiume diedero il nome al monte (Paflagone) e al fiume stesso. Quale che fosse l'origine del paese, certo è che i primi abitanti costruirono le loro dimore ai piedi del monte dove appunto una copiosa quantità di polle sorgive - circa 100 - formavano un laghetto prima di dare origine con salti e balzi ad uno spumeggiante fiume diretto verso Posidonia (Paestum). Sicuramente la ragione di tutto questo fu il beneficio che la gente poteva trarre dall'acqua. Dal Medioevo al XVIII secolo Le prime notizie di un feudo e un probabile castello risalgono al periodo normanno, probabilmente al 1160, quando Filippo di Balvano ne divenne il proprietario e inviò alcuni militi alla spedizione in Terra santa per la conquista di Gerusalemme. Nel corso dei secoli, il territorio passò nelle mani degli Svevi e degli Angioini. Sotto gli Aragonesi, una parte, probabilmente la zona chiamata Capodifiume, venne data a Jacopo Sannazzaro. Nel 1416 la regina Giovanna II di Napoli affidò le entrate del feudo ad Antonio Gesualdo. E fu con Luigi II Gesualdo che Caposele raggiunse il suo grande vigore. Così nel 1494 Caposele ottenne il titolo di "Universitas" cioè di Comune autonomo in grado di eleggere liberamente un sindaco per alzata di mano dei suoi abitanti e di amministrare la giustizia. Un grande privilegio questo dato ai sudditi, che, nel frattempo, scelsero anche un santo patrono, San Lorenzo, per la chiesa madre ed uno stemma per il proprio comune. Nel XVII secolo il territorio di Caposele passò ai Ludovisio che l'acquistarono e rivendettero più di una volta. Tutto ciò spesso li costrinse a lasciare il castello. Allora comunità religiose e confraternite occuparono l'intera zona, le chiese aumentarono di numero e famiglie di estrazione ed origine diversa si affiancarono sempre più ai casali intorno alla Chiesa e alle proprietà private. La peste del 1656 decimò la popolazione del paese. Narrano le fonti che di 3000 abitanti ne morirono in quel frangente più di 2500. Nel 1691 gli abitanti erano 1185 e Caposele era parte della provincia di Montefusco in Principato Ultra. Un'altra triste calamità che si abbatté sul paese fu il terremoto del 1694 che pure provocò numerose vittime. Nel 1714 fu nominato principe della Terra di Caposele Inigo Rota. Nel 1771 il territorio passò nelle mani di Carlo Lagni, marito di Ippolita Rota, figlia di Inigo, dalla quale lo ottenne per via matrimoniale Carlo Lagni, ultimo signore del luogo sino all'abolizione dei diritti feudali (1806). Nei primi decenni del Cinquecento esisteva già una piccola chiesa dedicata alla Mater Domini, che dà il nome ad una frazione di Caposele. Qui Sant'Alfonso Maria de' Liguori venne in missione e aprì una casa religiosa dove, nel 1755, morì San Gerardo Maiella. Regno delle Due Sicilie e annessione al Regno di Sardegna Durante il Regno di Napoli e il Regno delle Due Sicilie fu un comune appartenente al Distretto di Campagna, della Provincia di Principato Citra. Con l'unità d'Italia venne assegnato alla provincia di Avellino. Agli inizi dell'Ottocento Caposele era composto da un nucleo che era il Castello e dal borgo di “Capo di Fiume” isolato dal resto da un vallone ricoperto di orti e, infine, dagli agglomerati periferici (Pianello, Casali, etc.). I lavori per la captazione delle sorgenti del Sele ad inizio Novecento per la realizzazione dell'Acquedotto Pugliese modificarono totalmente l'assetto urbanistico: tra i due nuclei storici (Zona Castello e Zona Sorgenti) si costruiscono nuovi edifici abitativi; le costruzioni si incrementarono negli anni cinquanta e così Via Roma e Corso Europa diventano le vie più importanti del paese. È stato uno dei comuni colpiti dal terremoto dell'Irpinia verificatosi il 23 novembre del 1980. Onorificenze Monumenti e luoghi di interesse Architetture religiose Santuario di san Gerardo Maiella L'edificio religioso è collocato nella frazione Materdomini (sede di numerose strutture ricettive) ed è meta di continui pellegrinaggi da ogni parte di Italia. Vi si può visitare il Museo Gerardino che contiene numerose testimonianze di vita di san Gerardo Maiella. La tomba del santo è collocata al centro della vecchia Basilica dietro un altorilievo in marmo, dove si intravede la nuova urna in cristallo, argento e madreperla, che contiene il corpo di san Gerardo. Alla chiesa già presente si è aggiunta la nuova chiesa del Redentore, costruita negli anni settanta su progetto dell'architetto Giuseppe Rubino. Le forme architettoniche ricordano la biblica Tenda per il Tabernacolo, costruita da Mosè nel deserto per ordine di Dio e presenta opere di notevole interesse artistico, fra cui il portale in bronzo, un'imponenente statua bronzea del Cristo Redentore, e ancora i mosaici raffiguranti gli apostoli e gli arredi monumentali tra cui l'altare, l'ambone e il portacero pasquale. Chiesa Madre di san Lorenzo Collocata nel cuore del centro storico di Caposele, ricostruita ex novo dopo il terremoto del 1980, su progetto dell'architetto Carlo Cuomo e dell'ingegnere Vittorio Gigliotti, noto per la sua collaborazione con Paolo Portoghesi, con calcoli statici del professore Luigi Adriani, dopo una lunga e travagliata costruzione, la chiesa è stata aperta al culto nel 2008. Secondo i progettisti l'architettura della chiesa sulla sorgente trae ispirazione dallo spettacolo impressionante della galleria sotterranea di captazione della sorgente, con l'acqua che scorre tumultuosamente; le strutture della copertura e del soffitto, richiamano l'immagine dell'acqua, evocando i filetti liquidi ed i vortici dell'acqua fluente. Interessanti le opere marmoree (altare, ambone e battistero) ed il Cristo bronzeo realizzati dallo scultore bergamasco Mario Toffetti, già distintosi per aver avuto incarichi in Vaticano. Il castello I ruderi della fortezza risalente al secolo XI sono ancora visibili in località Castello, alle spalle della Chiesa Madre di san Lorenzo. A causa del terremoto del 1980 e dell'incuria, l'edificio si presenta in uno stato di profondo degrado. Le sorgenti del Sele Le acque raccolte nel Monte Cervialto (che rappresenta un bacino idrogeologico sufficientemente indipendente dai rilievi che lo circondano) defluiscono verso Caposele. E proprio qui, nei pressi del monte Paflagone, tali acque sotterranee alimentano la sorgente Sanità (420 m s.l.m.) per poi venir raccolte in venute di acqua in alveo (sorgente Tredogge) a 415 m s.l.m., dando così origine al flusso del Sele. La circolazione idrica sotterranea è condizionata da una complessa struttura a scaglie tettoniche (che dalla zona antistante la sorgente, Coste di santa Lucia, prosegue verso Calabritto) la quale obbliga il fiume a sgorgare alle altezze suddette. A Caposele ha inizio l'Acquedotto pugliese, notevole opera di ingegneria idraulica che con le acque irpine disseta l'intero Tavoliere delle Puglie fino a Santa Maria di Leuca. La portata media del fiume è di circa 4000 l/s ma, in seguito alla captazione delle sorgenti nel 1906, nell'alveo si osserva un flusso notevolmente ridotto. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Al 31 dicembre 2007 a Caposele risultano residenti 45 cittadini stranieri. Le nazionalità presenti sono:
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